Meditare in unione sessuale

Meditare in unione sessuale

Dopo qualche rituale tantrico la mia ragazza non ne vuole più sapere

Bardo: Ciao Elmar e Michaela, ho letto Tantra per due e altri libri sull’argomento e ho provato a fare qualche rituale tantrico con la mia ragazza: alcune volte bellissimo, altre volte disastroso. Poi lei ha più preso coscienza di quanto si sentisse sottoposta ad un esame in quei momenti, ed ha voluto mettere dei confini, dichiarando che non aveva più voglia di sperimentare quel tipo di situazioni; per lei erano troppo.
Da parte mia ho fatto prima varie proclamazioni su quanto fosse fondamentale essere qualcosa di più anche in ambito sessuale, poi mi sono ritirato frustrato e vittimizzato; infine ho trovato un modo che a me è parso più sincero: ho dichiarato il mio profondo desiderio di provare almeno alcune volte esperienze meditative e creative in ambito sessuale. Il che non ha sortito grande effetto perché lei (giustamente?) è rimasta della sua posizione.
Mentre la vita sessuale con la mia partner proseguiva tra alti e bassi, rabbia e intimità, blocchi e sesso sfrenato e godurioso, io ho rimbalzato tra meditazioni auto inventate sull’energia sessuale, sulla Shakti e Shiva, sul Lingam e la Yoni, sull’espansione dell’energia, ad una discreta passione per la pornografia. A volte masturbandomi la sera prima di addormentarmi mi sveglio nel cuore più felice del solito, altre volte mi sento molto stanco e i sensi di colpa e la vergogna s’insinuano. Così la mia pace interiore è andata a farsi benedire e ora non so se gettarmi in quelle esperienze o cercare un modo di trasformare, di darmi una disciplina anche mentale.

Elmar: Caro Bardo, comprendo la tua frustrazione e al contempo capisco anche la posizione della tua ragazza. Sperimentare attivamente con la sessualità è un gioco di delicati equilibri, dove facilmente nella coppia si possono aprire dei fronti.
Per molte persone il sesso è un momento dove desiderano lasciarsi andare, non pensare, non dover fare nulla, dove desiderano dissolvere l’io intraprendente abbandonandosi ai piccoli e grandi piaceri che il momento offre. A un altro gruppo di persone il sesso sembra il terreno più adatto per andare a caccia di nuove esperienze, per provare il sesso sfrenato, il sesso spirituale, per fare esperimenti di tutti i tipi.
Entrambe queste posizioni hanno il loro valore, ma nella vostra coppia si sono polarizzate e sono diventate un campo di battaglia. La questione cambierà quando andrete a vedere su cosa starete lottando davvero. E questa non può essere una risposta che viene dalla testa, ma la trovate nell’osservazione dei vostri corpi energetici durante l’atto amoroso, nell’allineamento dei vostri ritmi, nell’ascolto del vostro profondo desiderio. Lì potete trovare un nuovo punto d’incontro. Siccome questo processo può durare mesi, se non anni, ci vorrà anche una soluzione a breve per convivere in armonia. Allora provate ad alternarvi: una settimana si fa come piace a te e la prossima settimana come piace a lei. Soddisfare i desideri a settimane alterne, aiuta a smorzare un po’ le posizioni rigide aprendo il cuore e la mente ad una comprensione di quello che il partner in fondo vuole.

Ho provato l'estasi! E' meraviglioso, però ora ho diverse domande

Asso: Sono sposato da 19 anni, ma siamo insieme da 22. Abbiamo 4 figli e ci vogliamo molto bene. Siamo una bella coppia e nonostante gli alti e bassi della vita il nostro è vero amore. La scorsa settimana facendo l’amore con mia moglie ho provato un piacere mai provato fino ad ora. Ho goduto dalla punta dei piedi all’ultimo capello che ho in testa, una cosa “incredibile” come se fossi attraversato da una fortissima corrente, inutile dire una cosa assolutamente meravigliosa. Ne ho parlato con mia moglie il giorno dopo, di quanto è stata forte e bella questa esperienza. Questa è la mia domanda: che cosa è successo? E perché è successo? Può ripetersi? Essendo così forte e profonda può creare danno?

Elmar: Questa è una di quelle esperienze che illuminano la vita e che con la loro intensità ci fanno capire in modo inequivocabile che esiste qualcosa al di là della “normalità”. Rispondo alle tue domande.
Dalla tua descrizione direi che sei entrato in una esperienza estatica. Nel tantra non si parla di un orgasmo ma di diversi orgasmi che possono assumere diverse forme e diversi livelli di profondità. Nel nostro libro Tantra – La via dell’estasi sessuale li abbiamo descritti dettagliatamente.
Perché è successo? Nel tantra e in altre discipline si arriva a questo stato di coscienza espansa seguendo un certo metodo, ma possiamo entrarci anche spontaneamente come hai potuto notare.
Si può ripetere, si. Per ripeterlo puoi osservare cosa quella volta è stato diverso dalle altre volte: eri più rilassato, più carico, più equilibrato, respiravi più profondamente, ti sei abbandonato di più, seguivi più il tuo ritmo, ti lasciavi guidare da una voce interiore molto sicura, amavi di più tua moglie…? Quello che ti ha aiutato quella volta ti può aiutare anche altre volte. Ma attenzione: se cerchi di riprodurre questo stato beato, potrebbe succedere che ti allontani sempre di più perché troppo impegno, troppa volontà ti potrebbe distogliere dall’abbandonarti, dall’aprirti alla grazia del momento.
Se la prima volta ti ha fatto così bene, non può creare un danno. Invece può creare il desiderio di riprovarlo. Buon proseguimento!

Durante la meditazione

Cecilia: Ho provato alcune volte con il mio fidanzato il “matrimonio dei chakra” ed stato fin troppo piacevole, però una volta che lui è dentro di me, non riesco più a frenare la mia passione, sento una certa pressione, divento talmente emotiva che non vedo più i chakra e il respiro galoppa come un cavallo in corsa. Devo concentrarmi di più o è giusto così?

Michaela: Cara Cecilia, prima di tutto: è giusto così! Da qui si parte, dal punto dove ti senti bene, dove godi e dove sei felice. Poi possiamo sempre andare oltre. Poi non cercare di concentrarti, perderesti la bellezza della tua passione senza guadagnare in termini meditativi. Cerca piuttosto di lasciarti andare alla tua passione, di darle uno spazio largo per potersi espandere nel tuo corpo, così questo grande piacere non ti crea più alcuna pressione, ma può fluttuare con facilità nello spazio allargato del tuo corpo energetico. Questo è esattamente il movimento mentale contrario alla concentrazione, è un allargamento. Non è neanche necessario visualizzare i chakra, se hai una sensazione corporea o emotiva di loro, ve bene uguale. Sentirli o vederli hanno lo stesso valore. Nel capitolo 6 del libro Tantra e meditazione trovi molte indicazioni a riguardo.
Un’ultima cosa: se dopo un mese di pratica con la meditazione ti sembra di aver perso il vecchio piacere, torna a quel sano modo di fare l’amore che hai sperimentato prima!

Quando facciamo l'amore tantrico vediamo delle luci e ci sembra di volare

Nicola: Caro Elmar, grazie ai vostri libri che sfoggiano orgogliosi sul mio comodino, ho imparato non solo una via per l’accrescimento del rapporto di coppia ma anche un modo di sentire e relazionarmi con l’intero mondo. Con mia moglie ho praticato alcune tecniche da voi descritte e abbiamo sperimentato a sincronizzare i nostri respiri.
Molte volte durante l’amore il volto di Carmela si ricopre di strane lucine (o almeno a me sembra) e anche da parte sua ci sono esperienze sconosciute (lei le descrive come un fluttuare in un mondo dove la gravità non partecipa). Volevamo qualcuno che potesse illuminare la strada di queste nuove esperienze; cerchiamo anche un corso che non tratti i problemi o i lati oscuri (che non abbiamo) ma per volare più in alto.

Elmar: Caro Nicola, comprendo il vostro desiderio di volare più in alto, dopo queste esperienze. Quando sperimentiamo con forme del respiro durante l’atto amoroso, queste possono influenzare il nostro corpo energetico e iniziamo a “vedere” delle cose che nello stato ordinario non vediamo. Questi effetti non sono nulla di preoccupante e nemmeno gli devi dare troppo peso. Preparati al fatto che proseguendo con questa pratica prima o poi toccherete anche i lati oscuri. Aumentare il livello energetico nell’atto amoroso intensifica tutto, “nel bene come nel male”, le stelline come i mostri. Non ti voglio scoraggiare, ma avvertire, perché leggo che insisti sul voler volare più in alto. Nel nostro programma trovi alcuni corsi più improntati sul volare in alto, altri più concentrati sullo scavare nella melma, ma teniamo sempre tutti e due gli aspetti presenti. Buone esperienze!


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Erezione e impotenza

Erezione e impotenza

A causa dell’ansia spesso non riesco ad avere un'erezione

Fulvio: Il mio problema sta nel fatto che, a causa della mia ansia, spesso non ottengo l’erezione. Quando so che devo avere un rapporto comincia a battermi forte il cuore e arriva la spiacevole conseguenza. Sono giovane, ho 27 anni, e vorrei avere qualche informazione e se veramente secondo voi il tantra può dare una soluzione ai miei problemi. Saluti.

Elmar: Ciao Fulvio, se hai letto le risposte agli altri uomini, avrai notato alcune domande chiave come: sei stato dall’urologo o andrologo? Hai erezioni quando ti masturbi? Ecc. Quando mi risponderai, possiamo continuare.

Fulvio: Sì sono stato da un andrologo e dopo avermi visitato mi ha detto che non ci sono cause organiche, che il mio problema è dovuto solo all’ansia. Quando mi masturbo, ho delle erezioni senza alcun problema. E’ solo una condizione psicologica che mi mette in agitazione durante l’atto sessuale. C’è qualche possibilità di togliere questa ansia? La mia compagna sarebbe contenta.

Elmar: Caro Fulvio, puoi venire con la tua compagna ad uno dei primi tre corsi del training e ti daremo delle indicazioni più precise. Nel frattempo leggi Tantra per due dove troverai molti spunti per ridurre l’ansia sessuale. Mettile in pratica la prossima volta che farai l’amore, così prepari un po’ il terreno prima di venire al corso.

Davanti ai siti porno ho un’erezione, con la moglie invece no

Sam: Ho un problema di deficit erettile ho anche subito recentemente un piccolo intervento della legatura vena dorsale del pene con un buon esito, il tutto è migliorato. Però a volte nel rapporto con mia moglie le cose non vanno come dovrebbero; se mi masturbo, invece l’erezione è ottima. Cosa mi succede non lo so, eppure amo mia moglie e non la tradisco, mi piace molto guardare i siti porno in internet e spesso mi masturbo davanti al computer, poi la sera a letto è diverso. Forse è questo il problema? Vorrei sapere se il tantra mi può aiutare a venirne a capo da questa situazione che oltretutto vivo con stress. Desidererei anche avere maggiori informazioni sui vostri corsi.

Elmar: Caro Sam, se la tua erezione è buona quando ti masturbi con o senza computer, ma calante quando sei con la moglie, non può essere più un difetto organico. Il fatto che tu la ami, può anche essere ininfluente alla situazione, il fattore sarà qualcos’altro, probabilmente è da trovare nelle vostre dinamiche sessuali ed energetiche. Quando verrete al corso, potremo lavorare subito approfonditamente sulla questione e darvi degli esercizi su misura.

Sam: Penso anch’io che un corso di tantra andrebbe bene. Però mia moglie non sa niente di questo mio particolare problema e non ho assolutamente il coraggio di affrontarlo con lei. Mia moglie pur essendo di mentalità aperta, è molto tradizionalista sul sesso, non so come proporglielo un corso di tantra, datemi qualche consiglio. Inoltre io sono piuttosto imbarazzato a parlarne “de viso” con altri, con internet, è tutto diverso.

Elmar: Ti voglio fare alcune domande per riflettere:

  • Quando fai l’amore con tua moglie lo fai “de viso” o lo fai “con internet”?
  • Come fa tua moglie a non accorgersi di un deficit erettile?
  • Se si fosse già accorta, cosa cerchi ancora di nascondere?

Quando vieni al corso, non ti devi presentare alla prima sessione con “Mi chiamo Sam e ho un deficit erettile”. Fai gli esercizi insieme al gruppo, mentre in sessioni personalizzate t’indicherò come modificare la tua vita sessuale.
Un consiglio? Prima di parlare con tua moglie potresti leggere Tantra per due che affronta questo e altri problemi in un ottica molto femminile, (e non tecnica), mettendo la relazione tra uomo e donna in primo piano.

Sam: Ciao Elmar, forse mi sono spiegato male, mia moglie sa benissimo del mio deficit erettile, tanto che mi sono anche fatto operare con la sua approvazione. Invece, non sa del fatto che io traggo piacere dalla masturbazione e quando succede ho un’erezione maggiore. Questo proprio non glielo posso dire, e non me lo spiego, ad ogni buon conto ho cestinato tutti i siti porno che custodivo nei preferiti, cerco di non pensarci più, però non è facile.
Nell’attesa di partecipare ad un corso leggerò il libro che mi suggerisci. Sei molto gentile a rispondermi senza neanche conoscermi, ti ringrazio molto, come puoi immaginare questo è un problema di non poco conto per me.

Elmar: Caro Sam, in non pochi casi la disfunzione erettile è sostenuta da un “segreto”, dove l’uomo nasconde qualcosa alla partner, come lo stai facendo tu, però aprire il segreto giova all’erezione!
Non sarà un complimento per lei, sentire che un sito internet ti eccita più del suo corpo, ma è la verità, che non puoi negare a te stesso. Comunicare a tua moglie come stanno davvero le cose significherà aprirti a lei emotivamente, di conseguenza anche il centro sessuale si aprirà di nuovo.
Potresti per esempio eccitarti con lei davanti ai siti porno e fare poi l’amore sulla scrivania del computer. Come ti sembra l’idea? Non sto scherzando: più onesto sei con tua moglie, più libero puoi essere mentalmente mentre la ami. Il tuo pene ti sarà grato!

Ho fatto cilecca e poi la relazione è precipitata

Jack: Ciao Elmar. Da quando ho lasciato la mia ragazza non ho avuto più sesso per diversi mesi, allora mi sono messo in testa di andare dalle prostitute. Nel pensarci la cosa mi eccitava ma al dunque mi sono reso conto che c’era un qualcosa che mi fermava, mi venne da tremare e il mio pene si ritirava in se, questa è stata la sorpresa. Mi sono fatto fare qualche pompino, ma le prime volte niente da fare, non si alzava proprio anzi rimaneva ritirato come se avesse paura. Un’altra volta la prostituta non aveva i soldi per cambiare un biglietto da 100.000 Lire, così siamo andati in camera e ho pensato di almeno spendere bene questi soldi, allora mi sono rilassato e tutto è andato molto meglio, c’era l’erezione, non completa ma c’era, poi abbiamo fatto un 69, ma al momento che mi sentivo pronto per penetrarla il mio pene si è fatto sempre più morbido e dopo un altro bel po’ di tempo è tornato duro e sono venuto ma non sono riuscito a penetrarla. Il giorno dopo ho avuto una sensazione bellissima: la parte alta della testa si era schiarita, la mente era liberata e da allora sento molta più energia e uno spazio molto più grande, la stanchezza cronica di una volta ora non c’è più come se la mente si fosse tolto un qualcosa, mi sento molto più sereno ma vedo che c’è ancora da lavorare.
Adesso non vedo l’ora di avere una nuova ragazza per poter affrontare le cose con lei, o comunque sia, devo uscire da questa situazione. La mia ex forse ha un ragazzo e non so se potrò fare qualcosa con lei, anche se ci vediamo regolarmente e abbastanza spesso proprio perché ci piacciamo come persone in tutti i sensi, ma vorrei una ragazza con la quale cominciare una nuova vita; una che mi veda per quello che sono, cambiato già senza problemi. Dammi qualche dritta, queste cose non le ho dette a nessuno, ma ho una forza dentro che vuole liberarsi e non vedo l’ora di farlo.

Elmar: Segui pure il tuo desiderio, Jack, quello di una relazione dove tutto trova il suo posto. Se il sesso con le prostitute ti fa bene, come mi sembra capire dalla tua lettera, fallo pure (usando il preservativo!), in tal modo sei anche più equilibrato e la ricerca di una donna diventa meno tesa. Ci risentiamo.

Jack: E’ passata una settimana e mentre sto cercando una donna per iniziare una nuova vita con lei, da quando sto bene, devo continuamente pensare alla mia ex. Cerco di distrarmi con la musica e lo sport, ma non funziona, la mente torna a lei.

Elmar: Caro Jack, allora hai ancora qualcosa in sospeso con la tua ex. Quando l’hai lasciata, avete parlato della vostra separazione? Le hai detto perché la lasci? Come vi siete lasciati? Nel libro Tantra per due trovi alcune informazioni sulle dinamiche di coppia, tra l’altro anche su un modo di separarsi che consente a entrambi ad avere un ricordo sereno, liberi e pieno di gratitudine. Pertanto non cercare di distrarti con altre cose periferiche, torna al centro della tua vita che è il punto intorno al quale la tua mente gira e rigira anche se vorresti evitarlo: la tua ex.

Jack: Faccio yoga da diverso tempo e sono un appassionato dell’insegnamento di Krishnemurti, ora mi piacerebbe fare un percorso tantrico per andare fino in fondo a tutta la faccenda dei miei condizionamenti.
Per quanto riguarda la separazione, non le ho detto nulla, ho troncato il rapporto, mi vergognavo da morire, tra l’altro perché avevo fatto cilecca anche con lei.

Elmar: Allora prima di cercare una nuova vita con un’altra donna incontra la tua ex e dille tutto quello che non le hai mai detto!

Jack: Ho paura, non so se ci riuscirò, preferisco di no.

Elmar: E’ l’unico passo che devi fare, prima di farne altri. Se non fai questo passo, non ha senso continuare a scrivermi, io non posso andare dalla tua ex per dirle “Jack ti ha lasciato per questo e quel motivo”. Fallo con paura, puoi anche tremare davanti a lei dalla paura folle, ma fallo!!!

Jack: Caro Elmar, innanzi tutto voglio ringraziarti per avermi ascoltato e consigliato, ho seguito il tuo consiglio, ho rintracciato la mia ex ragazza e le ho parlato di tutto:
Del fatto che sono fuggito da lei, che l’amavo ma non riuscivo a reggere più la situazione, non riuscivo a sopportare il fatto di essere importante per una ragazza così bella, che sono scappato da lei inventando scuse per aggirare il fatto che avevo paura di affrontare il problema, che mi sembrava di essere incapace di amarla e quanto più l’amavo tanto più mi facevo problemi. Le ho detto che sentivo il mio pene come un qualcosa di diverso da me, che si comportava come voleva lui, lo vedevo come una cosa da controllare e tutte le giornate le tenevo sotto occhio cercando di pensare ad immagini pornografiche e cose del genere, ma soprattutto quando ero con lei, pensavo solo a farlo alzare e naturalmente lui non si alzava ed io ero in un vero e proprio inferno.
Dopo averle detto tutto questo lei mi ha detto che mi amava ancora e che non aveva mai capito il perché l’ho lasciata così, non aveva capito tanti miei comportamenti e che era rimasta male per tanto tempo, anche perché io non mi ero più fatto sentire. Mi ha detto che per lei l’erezione non era un problema, che non era così importante e che ora conoscendo il problema sarebbe stata pronta a risolverlo insieme a me. Così io le ho detto che ho sempre pensato che con il bene che le volevo avrei superato questa cosa, infatti l’amavo tantissimo e non mi spiegavo il perché di questo problema. Prima di fare cilecca, quando ero con lei, avevo delle erezioni incredibili, per tutto il tempo che ci vedevamo e lei se lo ricordava bene. Fino a quella fatidica sera che avevo bevuto un bel po’ di birra e poi la cilecca e da lì le crisi più buie, ho pensato alle cose più brutte, ma dopo qualche mese ci rivedemmo e siccome ci piacevamo ricominciammo a frequentarci ma io non ho mai avuto il coraggio di affrontare la questione e speravo che prima o poi l’amore mi avrebbe aiutato. Quando questo non avvenne, due anni dopo sono fuggito senza dirle nulla sulla vera ragione della mia crisi, non ce la facevo più.
Quando mi ha detto che anche lei pensava di risolvere la cosa con l’affetto, che non lo considerava poi un problema così grande e che mi amava lo stesso, mi sono sentito come se avessi scaricato una tonnellata dalla mia mente. Io che avevo provato in tutti i modi a nascondere la cosa, a risolverla con le mie forze, che tenevo stretto il mio segreto, mi sono sentito nudo, trasparente, mi sono finalmente lasciato vedere dentro me da lei, che mi amava con le lacrime negli occhi, era una situazione bellissima.
Poi ho cominciato a dirle tutto il percorso che ho fatto per cercare di risolvere il mio problema, dopo che l’ho lasciata ho pensato che con l’amore non potevo risolvere le cose, ma dovevo diventare più aggressivo e quindi oltre alla musica (suono il sax e la batteria) ho iniziato con arti marziali, body building. Poi le ho parlato delle prove con altre ragazze e dello yoga che mi ha aiutato tantissimo, ma come hai detto tu il centro della vita non stava in queste cose, e così continuava a mancarmi qualcosa……. Non avrei mai pensato che mi accettasse così e che per lei non era un così grande problema, ero meravigliato e mi sono sentito anche un po’ stupido!
Il giorno dopo è venuta a casa mia, ti confesso che è bello sapere che lei conosce il mio problema, da quando gliel’ho detto c’è stata una leggerezza per tutta la giornata, e rivederla scherzare sul problema è stato bello. Ora la continuerò a vedere e non so come comportarmi, ma sento che sto affrontando davvero la cosa, spero che un giorno farò di nuovo l’amore con lei, sono attratto tanto da lei, ma ho ancora paura e lei lo sa.
Da quando ho parlato con te, Elmar, ho capito che dirigevo le energie nel posto sbagliato e ti ringrazio di nuovo, volevo comunicarti subito la cosa, perché sono molto contento.

Ho il pene piccolo

Massimo: Cosa si può fare per aumentare le dimensioni del pene

Elmar: A parte la chirurgia che regala circa un centimetro, non mi risulta nulla di efficace. Sul piano psichico invece puoi spostare l’importanza che dai a quest’idea su delle domande più realistiche e più fattibili, come:

  1. se hai un dubbio di non essere abbastanza maschile, cosa puoi fare nella tua vita per sentirti un vero uomo?
  2. hai provato tutti i piaceri che il tuo piccolo pene ti può dare?
  3. ami il tuo pene?
  4. scopi la tua donna con forza quando senti la voglia di farlo?

Un abbraccio!


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Cosa è il Tantra?

Cosa è il Tantra?

Tantra vuol dire amare?

Sabry: Ho 32 anni e vorrei conoscere qualcuno che abbia una visione del sesso diversa da quella comune: ho bisogno di qualcuno che sappia assaporare l’amore e non di qualcuno che voglia semplicemente essere soddisfatto e soddisfare.
Se il tantra equivale ad una visione dell’amore e del piacere in cui due persone imparano a guardarsi davvero negli occhi, a provare piacere anche solo sfiorandosi, ad ascoltare il respiro/sospiro di piacere dell’altro e a ricambiarlo, se vuol dire dedicarsi all’altro, condividendone le pause e i ritmi del corpo e della mente, se significa avere voglia di portare l’altro in altri luoghi sia con la mente che con il corpo, allora forse dovrei avvicinarmi a questa filosofia.
E’ questo il tantra? Allora vuol dire che lo trovo in una cultura diversa da quella occidentale, oppure sono sulla falsa strada?

Elmar: Cara Sabry, sì, il tantra è esattamente quello che tu descrivi: “guardarsi davvero negli occhi, provare piacere anche solo sfiorandosi, ad ascoltare il respiro/sospiro di piacere dell’altro”.
E’ proprio così.
Sebbene il tantra abbia le radici in una cultura matriarcale del 1000 – 2000 A.C. e origini dalla Valle dell’Indù, si è diffuso in molte culture diverse tra di loro, come: Kashmir, India del Sud, Cina, Tibet, e ultimamente anche in Occidente. L’India e il Tibet per esempio hanno meno in comune tra di loro, che la Grecia con la Svezia. Importante non è la colorazione culturale (e qui molti fanno l’errore di importare riti asiatici in Europa, che rischiano di non dirci nulla) ma focalizzare sull’essenza della pratica tantrica e darle la propria forma culturale. L’amore che tu cerchi nel tantra, non è stato scoperto in India, ma appartiene all’intera umanità. Se leggi uno dei nostri libri, troverai ben poco di asiatico, ma un approccio occidentale verso l’unità dell’essere, che è l’essenza del tantra.

Cosa dice la filosofia tantrica?

Silvestro: Ho letto diversi libri sul tantra, ma non ho ancora capito bene i suoi principi metafisici. Quale è la sintesi della filosofia tantrica? Su quale verità si medita?

Elmar: Il tantra non è una filosofia, è piuttosto il contrario di una filosofia. Una filosofia è un insieme di pensieri, di assiomi, di principi, di deduzioni e di logiche che formano un sistema mentale utile a farci capire il mondo in un certo modo. Il tantra è un metodo che ci svuota la testa da tutti i pensieri, che mette la nostra logica sottosopra, che capovolge le verità e i principi, che mette in serio dubbio tutte le convinzioni che ti sei creato su di te, sul mondo, sugli uomini e sulle donne. Il tantra ti aiuta a scoprire quello spazio interiore che continua ad esistere anche quando nessun pensiero attraversa più la tua testa: la coscienza. Perciò meditiamo su delle cose semplici e banali come il respiro e le sensazioni corporee. Spero di averti confuso le idee! Personalmente amo i filosofi.

Il tantra è laico o è una religione?

Tibu: Il tantra è una scienza sperimentata o un percorso spirituale a cui bisogna convincersi e a cui bisogna credere? In poche parole è una scienza o una religione? Fino a che punto finisce la razionalità e inizia lo spirituale? Uno che è completamento ateo può trovare dei benefici nei libri di tantra?

Elmar: Caro Tibu, il tantra non è né una scienza, né una religione (come la intendi tu).
Ma se proprio lo devi mettere in una di queste categorie, sarebbe più scienza che religione.
Una parentesi a proposito di religione: in Tibet, il tantra 1100 anni fa si è fuso con il buddhismo, che è una religione atea, senza dio. Non tutte le religioni sono basate su un credo come sostieni, esistono anche religioni fondate su un approccio empirico, basate non su un dio lontano, ma sull’esplorazione del proprio sé. In questo senso il buddhismo (che comunemente viene chiamato religione) assomiglia più a una scienza della mente.
Bisogna tenere presente che l’antitesi scienza-religione è un prodotto della cultura cristiana, nella concezione delle religioni basate sull’esperienza propria e non su un credo (come il tantrismo o il buddhismo) il problema non esiste. In quelle culture la religione non si è mai opposta alla scienza o viceversa.
Torno alla tua domanda: come il karatè è una pratica per combattere, senza essere né scienza né religione, così il tantra è una pratica per amare.
Puoi leggere i nostri libri da ateo o da credente, non ha importanza. Sono scritti per gli esseri umani alla ricerca del profondo in loro stessi.


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Cosa succede quando medito?

Cosa succede quando medito?

Quale è l’effetto delle visualizzazioni?

Dario: Le visualizzazioni (le conosco dalla PNL e dal tantra tibetano) allontanano dalla percezione corporea o possono in qualche modo aiutare ad amplificarla?

Elmar: Ciao Dario, le visualizzazioni possono avere entrambi gli effetti: possono allontanare dalla percezione corporea se una persona poco corporea (e più visiva) le usa per aumentare il suo distacco dal corpo, ricercando per esempio stati di trance. Possono amplificarla se la visualizzazione non è soltanto esteriore (di solito una divinità), ma include anche l’interno del corpo (per esempio correnti o luci che lo attraversano), come si usa fare nel tantrismo tibetano o kashmiro.
Trovi alcuni esempi su come scegliere la meditazione adatta al carattere della persona, nel nostro libro Tantra e meditazione.
Siamo abituati a pensare che sia il metodo a dirigere l’esperienza meditativa, ma l’effetto della meditazione dipende più dall’intenzione che dal metodo.

Meditare può essere piacevole?

Ilaria: Durante l’ultimo corso con voi qualcosa è cambiato: per la prima volta ho partecipato volentieri a tutte le meditazioni. Ora percepisco il mio corpo come un contenitore vuoto e fluido, la mente è libera, come se i pensieri fossero evaporati. In corrispondenza del coccige (e questa è la cosa più curiosa) sento un intenso calore che sale lungo la colonna fino alla testa e quando ciò è più percepibile alla mia consapevolezza ho i brividi lungo le gambe, cosce, braccia e viso. Parallelamente mi viene voglia di respirare e da qui nasce una sensazione di piacere al petto, di gioia immotivata, di vitalità. Se poi mi sfioro una gamba o un piede o qualsiasi altra parte del corpo mi arrivano brividi che si diffondono lungo la colonna vertebrale e pervadono tutto il resto del corpo. Ma la sensazione più bella che ho è quella in cui sento scivolare da me tensioni, pensieri, fatiche, preoccupazioni. Ma è normale che il piacere sia talmente spontaneo, talmente “gratuito”?

Elmar: Cara Ilaria, ti conosco già da un po’ di tempo e non mi sorprende che dopo tutti i lavori che hai fatto su di te, si sia sciolta la tua struttura rigida e con essa la convinzione “che bisogna guadagnarsi il piacere” e “che bisogna lavorare duramente”. Come vedi, talvolta, questi principi non valgono e per te sembrano proprio più di ostacolo che di aiuto. Si pensa che molte persone non sono portate alla meditazione perché non sono abbastanza disciplinate, ma altrettante persone fanno fatica a meditare perché non sono abituate a stare piacevolmente con se stesse, a godere di tutte quelle belle sensazioni che hai descritto. Bene, ora che lo hai sperimentato nel tuo corpo, buon proseguimento!

Ho fatto un sogno lucido

Beppe: ciao Elmar, è passato quasi un mese da quando ho frequentato il corso e sto già pensando al prossimo.
Ho letto dei sogni con coscienza (si dice così?). La mattina dopo il rientro dal corso, dopo essermi svegliato presto, come la mattina “dell’esplosione emozionale”, mentre ero in dormiveglia ho sognato per due volte consecutive di uscire fluidamente dal corpo. La prima volta mi ha spaventato, sembrava la morte che mi portava via, poi la scia del mio corpo si è messa seduta in meditazione, mi sentivo in una corazza, solo gli occhi si muovevano e mi vedevo molto chiaramente. La seconda volta volavo; è stato piacevole, quando ho deciso di mettere fine al sogno la scia del mio corpo è rientrata nel corpo che realmente dormiva. Cos’è successo? Mi sono suggestionato? Io raramente ricordo i sogni anzi, per dire la verità, quasi mai.
Per tutta la settimana successiva la pancia bolliva. Mi sto dedicando il più possibile alla meditazione che ogni mattina si faceva al corso, scoprendo ogni volta qualcosa di nuovo attraverso il mio corpo. Mi sto facendo prendere dalla meditazione. Vorrei una tua indicazione.

Elmar: Caro Beppe, meditare ha diversi effetti: uno è quello di portare la coscienza nei periodi di dormiveglia, nel confine tra sonno e veglia la mattina e la sera, nel sogno, ecc. come lo stai sentendo in questa fase. Non ti stai suggestionando, stai diventando solamente più consapevole di un aspetto della tua vita interiore che c’è da sempre. Come si sa, si sogna tutte le notti, anche in quelle dove la mattina non ci ricordiamo più nulla. Quando sei consapevole di sognare, cambia tutto il sapore del sogno: stai sognando e al contempo osservi come stai sognando, non sei più totalmente identificato con il sogno. Si chiamano sogni lucidi o sogni coscienti.
Riporta tutti questi fenomeni nel corpo, mantieni il contatto con il corpo e vai tranquillo. Se vuoi lavorare specificatamente sul sogno (che non è un nostro punto forte) puoi rivolgerti anche a dei maestri specializzati come Namkhai Norbu o Daniel Odier.

Nella meditazione mi trovo focalizzato sulle sensazioni negative

Lorenzo: Nelle mie esperienze di meditazione mi trovo focalizzato sulle sensazioni corporee negative. Anche aver sentito la vibrazione del mio corpo l’ho trovato associato a una paura. Avete un consiglio a riguardo per focalizzare su ciò che è positivo?

Elmar: La tua domanda contiene già la risposta, Lorenzo: focalizzare sulle sensazioni positive, cioè dare loro almeno altrettanta attenzione e valore come dai a quelle spiacevoli.

Michaela: Hai chiaro che tendi a focalizzare sulle sensazioni corporee negative. Questa sembra essere una tua tendenza mentale di base. Dunque mi immagino che sei una persona piuttosto critica con te stesso e, immagino, anche con gli altri. E’ corretto quello che ha detto Elmar, ma nello stesso tempo bisogna anche accettare “Sono di nuovo focalizzo solo sulle sensazioni negative” e poi cambiare. Questo è il primo passo, osservare che la mente funziona così e tende in questa direzione. Ora sei pronto per farle fare un’altra esperienza.

Elmar: Lorenzo, visto che sei sannyasin, ti posso citare Osho? Osho diceva: “When you focalize only on the problems, you will always find problems in your life, because you cultivate them. Whenever you concentrate on a problem, it will become greater and greater.”
Conosciamo questo meccanismo. Per esempio, quando un ginocchio fa male, la concentrazione viene tutta assorbita lì e il ginocchio inizia a fare ancora più male. Appena la concentrazione passa alle zone circostanti, il dolore si diluisce. Prova a focalizzare sulla coscia e il polpaccio, che sono vicini al ginocchio dolente, e noterai che starai meglio. Non è che va via il male, però diventa relativo, viene diluito. Noti che è solo una parte del corpo, non è tutto.


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Dubbi sulle meditazioni?

Ho due domande sulla meditazione dinamica

Arianna: Prima cambiavo orario della meditazione dinamica quasi tutti i giorni per impegni vari, da due settimane mi alzo alle 5 per farla. E’ fantastica fatta il mattino, mi piace e non mi pesa, dà veramente una marcia in più. E poi c’è il silenzio: ho sensazioni nuove, bellissime, in certi momenti smetto addirittura di deglutire, non sento dolori, sono dentro. Un po’ esco un po’ entro, ma sento un cambiamento vero. Quando sono dentro ci sono ed è bello, mi sento protetta e avvolta dalla luce.
Ora ti chiedo: se non la faccio tutti i giorni, si interrompe qualcosa? Per esempio il fine settimana sono in viaggio e non riuscirò a farla

Elmar: Una volta che la fai con piacere, come me la stai descrivendo, qualche giorno di pausa non fa niente, non interrompe il flusso. Noterai da sola, quanti giorni di pausa sono fattibili, senza perdere le belle sensazioni che descrivi.

Arianna: Sto continuando con la meditazione dinamica alle cinque e mezza del mattino. Ora vivo meglio il silenzio, anzi, quando arriva la musica quasi mi dispiace: da qualche giorno mi succede che mi si addormenta la coscia sinistra, ma solo la parte davanti e il fianco esterno. Dato che il nostro corpo ci comunica sempre, questo cosa significa? Altra cosa che ho notato: faccio fatica a rimanere centrata sul suono “HU”, cioè faccio il movimento con le gambe ma perdo spesso il respiro. Vuol dire che sto fuggendo?

Elmar: Cara Arianna, quando l’energia comincia a circolare nel corpo, ben spesso scopriamo delle sensazioni asimmetriche: una parte formicola, l’altra no, un lato è più rigido, l’altro più sciolto, e così via. E’ una condizione normale e può cambiare da una volta all’altra. Non vale la pena soffermarsi troppo sui significati, osservarli è sufficiente. Nella terza fase è consigliabile mantenere il suono “HU”, il respiro e il salto sincronizzati. E’ proprio il loro insieme che scioglie le tensioni croniche e aumenta la carica energetica. La sincronia tra tutti e tre ti darà una sensazione di “esserci” che non si può descrivere a parole. In più, facendo l’espirazione e il suono mentre atterri dal salto, ti stancherai meno. Buon proseguimento!

Come si respira durante la meditazione seduta?

Armonic: Caro Elmar, ti chiedo un chiarimento sulla respirazione, che mi sono dimenticato di chiedere durante il corso: quando dite alle persone: “Respira”, consigliate: di essere consapevoli della respirazione (senza intervenire coscientemente) o di respirare volutamente in modo più completo e profondo? O tutte e due?

Elmar: Nel buddhismo dicono che la consapevolezza del respiro è sufficiente.
Siccome nella nostra cultura abbiamo tutti un respiro contratto (chi più, chi meno), consigliamo tutti e due: diventare consapevoli e approfondirlo un po’ per conoscere la sensazione liberatoria di un respiro pieno che vitalizzi di conseguenza anche i sentimenti e ci rende presenti al corpo.

Cerco un approccio migliore per la meditazione sul fuoco interiore

Flaviano: Ciao Elmar, fra i buoni propositi di questi giorni ho cominciato a meditare appena ho tempo. Ho scelto il tummo (meditazione sul fuoco interiore) perchè per buona parte è simile alla respirazione che faccio con aikido e mi sembrava facile integrarla. Dopo qualche giorno comincio ad accorgermi di qualche cambiamento, eppure mi restano dei dubbi perché dal libro Tantra. La via dell’estasi sessuale non riesco a cogliere alcuni passaggi. Per esempio la parte di visualizzazione in cui prima concentro l’energia nell’addome, contraggo il perineo, visualizzo la fiamma che sale, la goccia che scende e infine il diffondersi a tutto il corpo è da fare tutta mentre trattengo il respiro o una parte si visualizza in espirazione?
Mi sono accorto poi durante le tue spiegazioni al corso La porta della beatitudine che molto di come l’avevo capita io dal libro era sbagliato: per esempio la contrazione del perineo è delicata, mentre pensavo che fosse forte. Mi chiedevo se potessi darmi qualche suggerimento o un testo di riferimento più dettagliato.

Elmar: Caro Flaviano, anche i vari lama tibetani che praticano il tummo per anni, la descrivono in modo diverso. Alcuni fanno tutto mentre trattengono il respiro, altri fanno scendere la goccia durante l’espirazione. Sul modo soft o hard trovi altrettante discrepanze. Sono filosofie di vita che in ogni monastero vengono comprese in modo diverso, dipende dal maestro che le insegna. Perciò la pratica viene trasmessa personalmente per poterla adattare al carattere dell’allievo e non attraverso i libri che devono orientarsi a una grande massa. Conoscendoti ti consiglierei un approccio più soft in tutte le fasi. Questa è una meditazione che produce un piacere sottile e non un esercizio da palestra.
Se cerchi altri testi, chiedi a Chiara Luce Edizioni che stanno traducendo “I sei yoga di Naropa” di Lama Yesce, un esponente della versione soft. Un autore più tradizionale invece è Garma C.C. Chang, Insegnamenti di yoga tibetano, Ubaldini Editore.

Meditare aiuta a superare le conseguenze di traumi sessuali?

Eleonora: La meditazione tantrica può aiutare a superare la rigidità e l’autodifesa causati da traumi sessuali adolescenziali?

Elmar: La rigidità sì. Anche la difesa, però il trauma va risolto con un altro metodo e richiede una terapia. La trauma-terapia è stata creata negli anni ‘90 da Peter Levin. Io ho fatto una breve formazione, ma non è una cosa che pratichiamo durante i nostri corsi.
La meditazione non può risolvere un trauma. Semmai la meditazione può risvegliare il trauma, perché quando tutte le difese si abbassano e tu sei lì tranquilla, può darsi che riemerga il trauma che fino a quel momento è rimasto nell’inconscio. Nella meditazione, in generale, aumentano tutti i problemi, vengono su come mostri, perché nel contrasto con la stabilità e la lucidità della mente risalgono più facilmente. La risoluzione del trauma, però, richiede un metodo terapeutico. Questa confusione viene fatta spesso: tra meditazione, counseling e terapia viene messo tutto in un calderone, ma sono metodi ben diversi. Come diceva il nostro maestro Jack Rosenberg, la terapia serve per risolvere un problema, per esempio questo trauma sessuale nell’adolescenza. Quando il problema è risolto, la terapia finisce. La meditazione serve per andare al di là di tutti gli schemi, di tutte le dualità, e questa si può fare per una vita.

Michaela: Sì, sì, sono d’accordo. La rigidità si può superare, perché ci sono molte meditazioni che enfatizzano proprio il movimento. A partire da movimenti molto ampi, fino a movimenti molto sottili, invisibili e percepibili soltanto da chi medita.

Il libro va bene anche per coppie omosessuali?

Ramona: Il vostro libro sulla meditazione va bene anche per le coppie omosessuali?

Michaela: Assolutamente sì.

Elmar: Si devono solo cambiare mentalmente alcune frasi del libro in cui c’è scritto “l’uomo e la donna”. Si sostituiscono con “partner A e partner B”.
Ai nostri corsi vengono anche coppie omosessuali. Poche, perché sono poche nella totalità della popolazione. In questi ultimi anni il movimento LGBTQIA+ ha fatto parlare molto di sé e ciò è stato importante per l’emancipazione degli stessi nella società. Eppure molte aree della vita sono uguali per tutti. Se per esempio ti iscrivi alla scuola guida, la tua identità sessuale o l’orientamento sessuale sono ininfluenti. Anche nella meditazione i principi sono gli stessi. Come gli eterosessuali, anche gli omosessuali hanno 7 chakra, una bocca per parlare, genitali per provare piacere, un cuore per amare. E per arrivare al silenzio della mente, la preferenza sessuale non importa proprio.

Michaela: Abbiamo diversi amici, sia uomini che donne, omosessuali e vediamo che hanno gli stessi problemi, le stesse dinamiche, che i chakra funzionano nello stesso modo. Sappiamo, perché ce lo hanno detto, che tutti gli esercizi funzionano anche per loro.


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Chiede l’uomo: come riaccendere la passione?

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I nostri rapporti sono rari

Massimo: Convivo con la mia ragazza Laura da tre anni. Le voglio un bene dell’anima ma ultimamente, cioè da 8-9 mesi, l’attrazione sessuale é molto diminuita e mi manca lo stimolo o la fantasia. Direi che abbiamo un rapporto 1 o 2 volte al mese circa. Comunque é un rapporto intenso, ma purtroppo raro; questo fisiologicamente non pesa tanto a me, anche perché io vado a cercare rapporti occasionali fuori casa, come ho sempre fatto, ma noto che alla Laura manca, anche se lei non mi chiede niente. Mi da una grande pena, e per questo prego Dio di stimolarmi verso di Lei, perché tengo troppo al nostro rapporto. Cosa ne pensi?

Elmar: Nel momento in cui tu desideri fare l’amore con Laura perché pensi che manca a lei, e non perché percepisci lo stimolo dentro di te, il desiderio è destinato a diminuire. Il corpo non risponde con passione finché il desiderio non parte veramente da te. Fare l’amore per accontentare il partner è tra i modi più efficaci per uccidere il desiderio.

Mia moglie è addormentata dalle passioni

James: Siamo una coppia di trent’anni. Mia moglie, spesso, si dimentica di amarmi, come addormentata dalle passioni. Io, invece, vado sempre in cerca di sensazioni forti e coinvolgenti, almeno nei desideri, e temo la noia e la routine. Eppure mi sembra di essere attento nei suoi confronti, quasi più che nei miei. Inoltre provo difficoltà a manifestare liberamente i miei desideri, come se dovessi vergognarmene. La mia domanda è: fino a che punto i desideri e la passione devono fermarsi di fronte alle esigenze dell’altro? Il rispetto fino a dove deve giungere nel rapporto di coppia? E se è davvero impossibile cambiar la situazione, fermo restando che il rapporto ha ben altre basi, molto solide e belle, come comportarsi?
Occorre dire, in verità, che mia moglie sente molto l’esigenza di aprirsi, anche attraverso la “vostra” pratica. E’ molto curiosa e desiderosa di capire il suo corpo e l’arte di amare. Ma forse “chi nasce tondo, non può morire quadrato” e la volontà non sempre può far tutto.

Elmar: Caro James, la tensione esterna tra te che cerchi delle sensazioni forti e tua moglie “addormentata nelle passioni” si riflette in una analoga tensione in te: tra la voglia di chiederle e la vergogna di chiederle. Una volta che hai risolto la tensione tra te e te, la tensione tra te e tua moglie si risolverà da sola. Se invece insisti sulla prima, il rischio di litigare aumenta, perché è più facile proiettare una tensione interna sul rapporto che risolverla in se stesso. Su queste dinamiche di coppia trovi molte indicazioni nel nostro libro Tantra per due.
I desideri non si devono mai fermare di fronte alle esigenze dell’altro, altrimenti la coppia si addormenta. Ma una cosa è mantenere vivo il desiderio, un’altra cosa è metterlo in pratica. Il rispetto implica anche rispettare i desideri dell’altro che non combaciano con i tuoi, forse non li realizzi praticamente ma li rispetti. In questo senso puoi prenderti una 1/2 ora e iniziare un dialogo con tua moglie con questo tono:

Senti cara, ti voglio parlare di una cosa importante. Mi vergogno di chiedertelo, ma per me è un desiderio importante. Per me la nostra vita di coppia è diventata troppo di routine e ho bisogno di sensazioni forti. Per ora voglio comunicartelo indipendentemente dal fatto che poi lo mettiamo in pratica o no, almeno lo voglio dire per sapere che ho fatto la mia parte del prendermi le responsabilità per i miei desideri.

In questo modo non imponi nulla a tua moglie ma glielo comunichi e ti liberi dal peso di dover trattenere i tuoi desideri. Puoi anche invitarla a esprimere i suoi desideri, sicuramente ne avrà. Poi sarà lei a decidere cosa ti vuole dire dei suoi e forse da questo dialogo nasce una terza cosa, che non è né il tuo né il suo desiderio, che potete realizzare insieme.

Mia moglie è troppo passiva

Dario: Mia moglie quando facciamo sesso partecipa passivamente ma sono convinto che fa così perché le è stato imposto. A me piacerebbe che fosse molto più partecipe e mi piacerebbe anche praticare lo scambio di coppia. Cosa devo fare?

Elmar: Prima di tutto chiedi a tua moglie, perché “partecipa passivamente”. O meglio: come percepisce lei l’atto sessuale? Talvolta ciò che per un partner è passivo per l’altro è già molto intenso e spesso ci facciamo un’idea del partner che è diversa dal suo vissuto.
Poi puoi chiarire con lei cosa intendi per “più partecipe” che può significare tante cose, come ad esempio: più movimenti attivi, più sentimento, iniziare per prima, toccarti di più, eccitarti in un certo modo (quale?), gemere, arrivare all’orgasmo, parlarti di come sta…
Prendetevi almeno 20 minuti per parlare della vostra sessualità e prendi le sue parole sul serio anche in quei momenti che fra te e te pensi che sia diverso. Perciò è meglio che in questi 20 minuti tu parli soltanto di te e lei soltanto di sé, senza interpretare l’altro.
Poi ci possiamo risentire.

Ci piacerebbe ritornare ad amarci

Paolo: Io e la mia futura moglie, abbiamo problemi di coppia, non abbiamo più quel feeling di una volta, abbiamo provato in mille modi ma i problemi si manifestano sempre. Abbiamo letto molte recensioni sul tantra e siamo convinti che ci possa dare un aiuto, ci piacerebbe ritornare ad amarci.
Ormai per noi il sesso è diventato una routine, la maggior parte delle volte proviamo fastidio, rabbia e risentimento. Ci accorgiamo di avere questi problemi, ma è difficile superarli. Non sappiamo dove rivolgerci per iniziare.

Michaela: Ciao Paolo e Daniela. Prima che veniate a un corso potreste già fare un po’ di luce sulla vostra problematica rispondendoci ad alcune domande:

  • Da quanto tempo state insieme?
  • Quali mille modi avete provato finora?
  • Chi di voi prova fastidio, rabbia e risentimento? Tu, Daniela o tutti e due?
  • Cosa esattamente cercate? Desiderio, eccitazione, sentimenti, amore, orgasmo, comunione, emozioni in generale…?

Paolo: Grazie mille per la risposta. Innanzitutto io e Daniela stiamo insieme da 3 anni, abbiamo provato a rilassarci, cercare di non addossarci le colpe reciprocamente, abbiamo provato a prenderci dei giorni di riposo, siamo andati in diversi posti per cercare l’intimità che ormai ci manca. È un fastidio e risentimento reciproco, troviamo mille scuse, ad esempio quella dei preliminari, “tu vuoi solo fare sesso, ti interessa la penetrazione e basta” oppure “tu non hai più quella passione di una volta, sei diventata ostile” ecc. Nel sesso abbiamo sempre cercato amore, abbiamo vissuto il sesso come un cammino che ci ha portato piano piano a conoscerci e ad amarci, ora invece abbiamo perso questo feeling e la voglia di stare insieme.

Michaela: Da quello che mi raccontate, ho l’impressione, che non si tratti di un problema sessuale, ma piuttosto che il sesso sia diventato il campo di battaglia per una difficoltà che avete di essere intimi e di nutrire e mantenere il vostro amore. Se il sesso una volta era una fonte di amore, ora può di nuovo diventare il terreno sul quale fare il prossimo passo verso una ricostruzione dei vostri affetti.
Vi consiglio di leggere i primi due capitoli di Tantra per due, di fare alcuni esercizi descritti nei capitoli successivi e di dirmi quali di questi esercizi trovate facili e quali difficili. Così, quando ci incontreremo, vi potrò dare dei consigli più specifici e potremo lavorare su tutti quegli ostacoli che vi rendono la vita difficile in questo periodo.

Tutti e due ci desideriamo, ma ci scontriamo nei preliminari

Patrizio: Ciao Elmar, dopo aver partecipato a Ardore nel cuore insieme a mia moglie ci siamo iscritti al training che inizierà in settembre e ti chiedo, cosa possiamo fare in questi mesi di attesa prima della serie di corsi? Abbiamo difficoltà nell’approccio, nei preliminari e questo ci porta qualche volta a non fare l’amore anche se entrambi lo desideriamo. Desidero fare qualcosa e non restare solo in attesa. Ti ringrazio qualunque sia la tua risposta (compreso il silenzio, altrettanto significativo, ho imparato).

Elmar: Ciao Patrizio, ok, ambedue avete desiderio, questo è un buon punto di partenza. Siccome il desiderio porta nella sua natura una pulsione verso lo stato desiderato, che nel vostro caso non avviene, vedrei come prossimo passo scoprire quale ostacolo si è messo tra il desiderio e l’impulso di “seguire il desiderio”. Scoperto questo, il passo successivo sarà quello di rimuovere o scavalcare l’ostacolo. Una domanda a te: con quale ritmo iniziate i preliminari: col ritmo fluido o staccato?

Patrizio: Il mio ritmo iniziale è qualche volta fluido altre volte staccato.
Ieri sera io avevo voglia di fare l’amore ma era tardi (le 23.00), lei no perché era tardi. Io avevo timore che mi dicesse di no, ma ho comunque allontanato questa paura e ho iniziato ad accarezzarla. Quando eravamo già nel letto seminudi, mi ha detto con rabbia che si è sentita l’ultima cosa della giornata, e che voleva dirmi di no già dai preliminari, ma si sente in difficoltà ogni volta a dirmi di no. Io mi sento respinto, perché spesso mi dice di no. Non riesco ad uscire da questa trappola e lo vorrei tanto.

Elmar: Ciao Patrizio, ora siete entrati nella lotta della difesa caratteriale, dove potete continuare a ferirvi reciprocamente all’infinito. Oppure potete riconoscere le vostre ansie: la tua di essere abbandonato e la sua di essere invasa. Tracciate quei cerchi con le mani (senza corda) come lo abbiamo fatto al corso, lasciati sentire il cerchio corporeamente e ben centrato nel tuo cerchio inizia a parlare del tuo (e lei quando tocca a lei, del suo) bisogno. Quando sarete in contatto con il bisogno, le cose saranno più facili.
Se anche da questo luogo interiore, dove sei centrato in te e connesso con il bisogno anziché con la difesa, non è ancora possibile scivolare in un approccio fluido, allora potete come soluzione di riserva fare un accordo di questo tipo: una volta lo facciamo come piace a te e la prossima come piace a me.

Patrizio: Grazie mille, per ora ha funzionato, ci vediamo al corso Comprendersi nel corpo.

La sessualità cambia con l'età?

Giorgio: Così come cambia la meditazione con l’età, anche la sessualità cambia?

Elmar: Assolutamente sì! Ci sono persone che dicono di fare sesso a 50 anni così come lo facevano a 20. Sono le stesse persone che dicono di essere innamorati ancora come quando si erano conosciute. Sono le stesse persone che dicono che l’età anagrafica non conta, ma che si sentono ancora giovani. Senza offendere persone che si illudono, ma non è così, cambia; cambia molto. Già sul piano fisico e ormonale cambia. Io, per esempio, a 65 anni, sento di avere meno testosterone di una volta. Non lo faccio più tutti i giorni. Questo è stato un periodo breve, forse 3 o 4 anni. Poi è diventato 2 o 3 volte alla settimana, ora va bene una volta alla settimana e sono soddisfatto. Diventa anche più lento, almeno per me. Una volta dovevo usare pratiche tantriche per non arrivare all’eiaculazione dopo 10 minuti. Oggi questo problema è risolto. Esiste il cosiddetto orgasmo della valle, cioè un lento tuffarsi, rimanere in unione sessuale per ore, soltanto sentendo, senza tanti movimenti. Il tutto diventa molto fine, molto sottile ed è praticamente una meditazione in due.

Michaela: Questa è un’ottima tecnica, la pratichiamo nel corso avanzato Maithuna.


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Chiede la donna: come riaccendere la passione?

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Il rapporto con mio marito si è addormentato, con un altro invece...

Beatrice: Vivo una storia che dura da 10 anni. Abbiamo avuto alti e bassi. I nostri rapporti sono molto frequenti, ma mancano di passionalità e io non riesco a raggiungere l’orgasmo. Ma oltre a questi problemi, ho cominciato a provare qualcosa nei confronti di un altro uomo. Quando parlo con lui o solamente quando gli sto accanto sento un’energia fortissima salire dal basso verso l’alto. La cosa è reciproca, ci siamo scambiati un bacio ma nient’altro. Sento che con questa persona c’è molta più sintonia che con il mio compagno. Anche questa persona è impegnata. A lui ho espresso chiaramente i miei sentimenti e le mie sensazioni, lui condivide, ma non riesco a capire perché questa situazione rimane statica e non si evolve. Quando siamo insieme nella stessa stanza, comincio a essere irrequieta. Quando cerco di reprimere l’energia che sale, provo un fortissimo desiderio di avere almeno un contatto fisico, sia pure una carezza, uno sfioramento. L’impossibilità di far ciò mi fa stare male fisicamente. Poi succede che magari per mesi non lo incontro più e queste sensazioni si vanno quasi a placare, ma non appena capita di ritrovarci questo ciclo ricomincia, con sempre più forza e sempre più desiderio.
La mia domanda è: sto vivendo qualcosa di banale o veramente ho a che fare con una persona speciale? Come mi devo comportare col mio partner, verso il quale provo solo un profondo affetto? Non vorrei gettare al vento 10 anni di rapporto che magari posso recuperare, solo per una notte di sesso ben fatto.

Elmar: Cara Beatrice, in fondo a tutto c’è anche una buona notizia. Come hai sentito, la passione in te non si è addormentata, ma è andata in letargo soltanto nella coppia. E’ molto frequente nelle coppie, che dopo anni di convivenza provano molto affetto e poca passione l’uno per l’altro, mentre con una terza persona il fuoco nella pancia e nelle pelvi si riaccende.
Ciò non vuol dire che queste terze persone sono in qualche modo speciali, ma che il rapporto con loro è ancora fresco. Non è appiattito da abitudini, rituali, routine, da tante cose da fare, ecc. Con lui ti puoi sentire veramente nel corpo! Se desideri risvegliare la passione anche insieme al tuo compagno, i corsi più adatti sono Ardore nel cuore e Comprendersi nel corpo. Nel primo imparerete a fidarvi di più del vostro corpo e a sciogliere alcune corazze, nel secondo a uscire dalla trappola tipica delle coppie annoiate dalla routine. Quando venite, ricordatemi il problema e possiamo farvi una consulenza personalizzata oltre alle pratiche del corso.

Il mio partner sfugge all'intimità. Più sfugge, più io lo desidero.

Rosy: Ciao, ho una relazione molto bella col mio partner. Siamo insieme da circa due anni (io 40 anni e lui 43). Entrambi siamo impegnati in percorsi spirituali. Il problema che abbiamo nella sessualità è che il mio partner spesso non ha alcun desiderio. Trascorrono talvolta diverse settimane senza che abbiamo rapporti. Io ne soffro terribilmente, anche perché fare l’amore con lui mi appaga moltissimo, e mi sento deprivata in queste troppo lunghe pause. Ho anche preso in considerazione l’idea di cercarmi un partner sessuale diverso, ma sono perplessa. E’ una soluzione che non mi convince, anche se lui non ha nulla da obiettare. Avete qualche suggerimento? Qualche lettura o corso che ci aiuti per il problema specifico? Grazie.

Elmar: Cara Rosy, ho due domande: è sempre stato così con lui? Hai avuto altre relazioni prima?

Rosy: Si, è sempre stato così con lui. Persino nella relazione precedente tendeva a sfuggire, quando la sua compagna lo desiderava. Non era mai completamente disponibile, sempre un po’ irraggiungibile e si ritirava spesso. Lo so, perché la sua ex è una mia cara amica.
Ho un matrimonio alle spalle, ora sono separata.

Elmar: Sento che, quando parli di lui, usi un linguaggio più emotivo, più coinvolto, mentre quando parli di te, mi dai delle informazioni più secche. Per esempio non mi dici nulla sul tuo matrimonio.

Rosy: Beh, più lui sfugge con i sentimenti, più io lo desidero, è sempre così. Non voglio fare sesso con un altro, voglio condividere tutto, ma proprio tutto, con lui. Io non ho paura di affrontare le nostre dinamiche, lui invece è più titubante. Quale corso ci consiglieresti?

Elmar: Ora ho un quadro più chiaro: mi pare che sia proprio il suo sfuggire ad incoraggiarti a desiderarlo. Mi chiedo come le cose andranno nel momento in cui lui resterà e dirà: “Ti desidero molto e voglio fare l’amore con te!”. Tu cosa penseresti?
I corsi che posso consigliarvi sono Comprendersi nel corpo e Intimità e carattere per entrare in questi schemi di relazione in un senso più profondo, più sentito, più corporeo. Su questo livello, l’ottica può cambiare completamente. Direi di giudicare solo allora chi di voi ha più paura.

Dopo 14 anni si è spenta la passione

Eva: Cara Michaela, sto con Dante da 14 anni e abbiamo 2 figli. Se una volta era molto divertente con lui, ora andiamo a letto si e no una volta al mese. Io cerco di coinvolgerlo, ma non c’è nulla da fare, non si cura più di me, non mi accarezza come mi piacerebbe, non si avvicina nel modo giusto. L’unica attenzione che ricevo è che qualche volta mi guarda in modo malizioso, non funziona più nulla; allora leggiamo ognuno il suo libro e ci addormentiamo. Ma io non voglio andare avanti così, ho 37 anni e non 73!

Michaela: Cara Eva, ora faccio una domanda a tuo marito: Ciao Dante, cosa provi quando guardi tua moglie con quello sguardo malizioso?

Dante: Mi piace guardare Eva, specialmente quando è nuda, ammiro le sue curve, mi piace il suo sedere leggermente formoso, vedere come si toglie gli abiti e si prepara per la notte mi eccita molto.

Eva: Io invece trovo il suo sguardo fastidioso e inopportuno, mi viene subito da parlare di altre cose. Penso che mi critichi e che dovrei diminuire di peso. Mi vergogno anche un po’ del mio aspetto.

Michaela: Cara Eva, mi pare che da parte di tuo marito ci sia la passione, ti guarda volentieri e trova le tue curve eccitanti. Sei tu che non sopporti il suo approccio che – come per molti uomini – inizia con lo sguardo. Per le prossime volte che andate a letto insieme provate con queste 5 chiavi:

  1. Dante, tu continui a guardarla come ti piace
  2. Continui a guardarla e ad eccitarti anche nel caso in cui lei si lamentasse o ti criticasse
  3. Eva, non iniziare a “parlare di altre cose”, ma rimani con la vergogna mentre Dante ti guarda sapendo che è tutta tua. Lui non ti ha criticato, anzi gli piacciono le tue curve e il tuo sedere, sei soltanto tu che non accetti il tuo corpo e che vorresti avere un altro aspetto.
  4. Continua a respirare profondamente nei momenti di vergogna e osserva tutti i pensieri giudicanti che ti vengono in mente senza seguirli. Se oltre alla vergogna emergono altre emozioni o irritazioni, non tagliarle via, continua a respirare con l’emozione e ad espanderla nel corpo.
  5. Mentre Dante ti guarda, mantieni il contatto visivo con lui, non guardare da un’altra parte, ti lasci vedere con tutto quello che sei: il tuo corpo, la tua vergogna, le tue emozioni…

EvaAbbiamo praticato i 5 punti, per me non è facile, ma devo ammettere: ho più problemi a “reggere” il suo desiderio che inizia con lo sguardo e poi continua nei tocchi, di quanto mi immaginassi. Un po’ mi piace anche, ma è ancora coperto da uno strato di vergogna. Ho capito che dipende più da me che da lui, da parte sua è ritornato il desiderio e abbiamo fatto l’amore 2 volte in una settimana. Quello che ancora non sopporto è che lui mi guarda mentre facciamo l’amore, non riesco a lasciarmi andare.

Michaela: Questo è già un buon inizio. Inizialmente, guardalo soltanto con i 5 punti che sembrano funzionare. Poi quando fate l’amore, usa una posizione dove non ti vede, per esempio la “pecorina” e vedi se è sostenibile.

Eva: L’ultima volta mi ha preso da dietro, ed è stato decisamente meglio. Piango e un po’ mi ribello, ma dopo ritorna anche la passione e alla fine è liberatorio. Ora mi ricordo che tutto è iniziato durante la prima gravidanza, mi tornavano delle frasi di mia nonna e di mia madre “Durante la gravidanza non si fanno certe cose” e “la mamma è una santa donna”, ecc. Ho capito che mi porto dietro molti condizionamenti del passato e al prossimo corso vorrei andare in fondo a questa cosa.

Come migliorare la sessualità dopo il cinquant’anni?

Carlotta: Come migliorare la sessualità dopo i cinquant’anni, quando si ha avuto un’educazione che vede il sesso come sporco?

Elmar: Quasi tutti noi, di questa generazione, abbiamo avuto una educazione di questo tipo: c’è chi vede il sesso sporco, e chi lo vede come peccato. A casa mia, per esempio, di sesso non si parlava, non c’era, come se non esistesse. So che i miei genitori l’hanno fatto, altrimenti non sarei qua e nemmeno i miei fratelli. Ma era un tabù, come se non ci fosse. Quando la Chiesa era ancora forte, il sesso era considerato peccato. Non in senso assoluto: il sesso nel matrimonio era permesso, ma tutto il resto no. Verso la fine dell’Ottocento, quando le scienze hanno iniziato a prendere il sopravvento e il concetto del peccato è venuto meno, il sesso venne considerato sporco, per emarginarlo di nuovo. Questa volta in modo più prepotente, perché lo sporco dipende da una religione, è laico, vale per tutti. C’è stato addirittura un medico tedesco che postulava che la masturbazione rendesse cieco, senza averne prove empiriche. E tutti gli altri trascrissero la sua “teoria”.

Michaela: Cara Carlotta, anche oggi, per la collettività il corpo in sé è diventato un oggetto, un qualcosa da tenere in forma, da allenare, da rendere bello. Dunque siamo distaccati dalla sessualità, che fa parte del corpo. Non la viviamo più come “essere il corpo”, ma ci approcciamo al corpo da una certa distanza, chi più e chi meno. Non a caso si dice “il mio corpo”, come si dice “la mia penna, la mia macchina, la mia borsa”. Il corpo è qualcosa che io possiedo, non sono io il corpo. Dunque la sessualità ci è già lontana. Puoi fare un esperimento semplice: stasera quando vai a letto, sotto le coperte e nessuno ti vede, metti una mano sui tuoi genitali, con un tocco leggero. Se porti le mutande, non importa, fai un contatto con i tuoi genitali e prendi dei respiri consapevoli in modo che cominci a diventare un po’ più amica del tuo corpo. Se questo contatto con i genitali è troppo, allora puoi iniziare con un’altra parte del tuo corpo. Il corpo, per come lo insegniamo noi, è una cosa preziosa che ci tiene in vita, che ci permette tante belle esperienze. Dunque di sporco, quando ti permetti di sentire tutto il corpo, non c’è nulla. Questa è soltanto un’idea, una convinzione tramandata.

Elmar: Esatto. Michaela non intendeva invitare alla masturbazione. Intendeva dirti di tenere una mano tra le gambe per sentire “Ah questi sono i miei genitali, eccoli qua”. Possono fare questa cosa anche gli uomini. Se vuoi, puoi portare l’altra mano sul cuore, al centro del petto per sentire il cuore, la sede dell’amore, mentre la prima mano rimane sui genitali, la sede del piacere. Tutti e due fanno parte di te. Respira con questi due parti di te e così ti puoi anche addormentare. Se lo farai più volte diventerà una parte del corpo come il gomito o la mandibola. Anzi, diventerà una parte più interessante perché produce grandi piaceri.


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La filosofia e le pratiche del Tantra

La filosofia e le pratiche del Tantra

Cosa c’entra la creatività col tantra?

Alixa: Ho 24 anni e ho letto i vostri libri grazie a un professore universitario che mi ha fatto conoscere queste tematiche, per me diventate d’interesse vitale. Volevo domandarvi cosa ne pensate della “creatività nei rapporti tra uomo e donna”? Sarei interessata ad approfondire l’argomento dal punto di vista filosofico per una tesi di laurea! Se potreste darmi qualche idea e consiglio bibliografico vi ringrazio!
Ho letto entrambi i vostri testi e sperimentato molti esercizi; ora mi è aumentata la voglia di venire a partecipare ad uno stage con il mio compagno. Un sorriso abbracciato a voi

Elmar: Cara Alixa, per quanto riguarda la creatività tra uomo e donna penso che sia uno degli elementi essenziali del rapporto, ma per darti delle risposte più precise avrei bisogno di una domanda più precisa.
So da propria esperienza che tutte le pratiche tantriche che mandano energia nei chakra superiori, specialmente il 5° e il 6° aumentano molto la creatività intellettuale, emozionale e comportamentale.
Un buon testo sul tema: Eva Pierrakos, Unione creativa, ed. Crisalide.
Se vieni a uno stage dove pratichiamo questo movimento energetico verso l’alto, per es. Ardore nel cuore, possiamo riprendere l’argomento della creatività dopo una reale esperienza. Così le riflessioni filosofiche possono prendere corpo e anima. Buone ricerche!

Nel tantra c'è una contraddizione di fondo?

Euclide: Caro Elmar, da 40 anni pratico hatha yoga e recentemente, volendo ampliare le mie conoscenze sullo yoga, ho letto i tuoi libri. Fra altre cose ho trovato anche una complicatissima metafisica (chakra, aura, ecc.) che sinceramente non capisco, di cui non ho la minima prova sperimentale a nessun livello e quindi per me perfettamente inutile.

Il mio modo di pensare è composito, un mosaico; alle volte io stesso mi meraviglio che tante influenze (cinesi, indiane, greche-antiche) riescano a convivere e a conciliarsi nella mia testa: non esiste una giustificazione teorica, riesco a fare cose diverse senza mescolarle. Anche la mia esperienza mistica è decisamente lontana dalla tua: se io dovessi credere a qualche dio, costui sarebbe decisamente Shiva Nataraja, il dio della danza.

Mi sembra che nel tantra ci sia una contraddizione di fondo: da un lato vuol parlare all’uomo comune e quindi fa appello all’amore e al sesso, dall’altro vuol parlare all’asceta tipo Buddha e quindi trascende o elimina proprio la pratica amorosa e sessuale come nel Buddhismo bianco tibetano. In definitiva il vostro punto di riferimento, l’esperienza ultima, l’estasi, mi appare un travestimento in chiave sessuale del nirvana o del samadhi. Una volta raggiunta, tutta la metafisica dei chakra e lo stesso partner, mi sembra si possono tranquillamente gettare, anzi, è doveroso gettarli, se non ci si vuole attaccare o “intrappolare”, come dite voi in qualche “vortice mentale”.

Quanto a me, tengo separate le due sfere: quando ho bisogno di starmene tranquillo da solo, siedo in padmasana, assumo una respirazione profonda e pacata, e mi lascio andare; quando riemergo dopo mezz’ora o un’ora, non so se era samadhi, comunque mi basta, sto bene e posso fare qualcos’altro. Se invece ho bisogno di fare l’amore, cerco mia moglie e fra preliminari, evoluzioni e varianti, anche qui passa da mezz’ora a un’ora; quando riemergo, non so se era l’orgasmo che dite voi, comunque mi basta. Per me mescolare le due sfere sarebbe assolutamente impossibile come voler guidare la macchina e contemporaneamente leggere un libro.

Elmar: Caro Euclide. Considerandoti un uomo che di studi e di percorsi ne ha fatti, ti rispondo sinteticamente, anche perché sono più interessato nella pratica spirituale che nell’argomentazione sulla pratica.

  1. I chakra non appartengono alla metafisica, non sono fenomeni pensati, ma sentiti. Finché non li percepisci come senti il calore di un abbraccio, la dolcezza di una carezza o il bruciore di uno schiaffo, rimangono perfettamente inutili.
  2. Condivido il tuo fascino per Shiva Nataraja, in alcuni corsi danziamo per giorni interi, non per credere in un dio, ma per unire attraverso la danza il corpo con lo spazio, l’io col divino.
  3. Se vuoi tenere separati il Buddha dall’uomo comune, l’ascesi dall’amore-sesso, è meglio non avvicinarti al tantra, perché quest’ultimo ha come fine dichiarato una stato non-duale, dove tutte le contraddizioni create dalla mente si fondono nell’esperienza di un unico spazio.
    Per concludere direi che il tuo modo di catalogare le cose (vie spirituali incluse) riflette la scissione interiore in due anime che si sono incrostate nella dualità e cambierei la tua espressione “Nel tantra c’è una contraddizione di fondo” in “Il tuo approccio al tantra rispecchia la tua contraddizione di fondo”.

Buon viaggio verso l’unione!

Non ho mai fatto l'amore. Posso iniziare con il tantra?

Lello: Ciao Elmar e Michaela, mi chiamo Lello e avrei alcune domande particolari da farvi. Sono un ragazzo di 23 anni, non ho mai avuto esperienze sessuali e sono ancora vergine:

  1. Per un ragazzo come me, è utile avvicinarsi al tantra senza aver provato prima delle normali esperienze sessuali?
  2. Un ragazzo che ancora non l’ha fatto, è più ricettivo verso il tantra rispetto ad altre persone che provengono da anni facendo l’amore in maniera diciamo “tradizionale”?
  3. Quali vantaggi può avere una persona vergine che vuole praticare il tantra?
  4. Da quel poco che ho letto sul tantra ho capito che è più importante “essere” che “fare”, che il piacere di coppia e le sensazioni aumentano. Ma ci sono solo vantaggi nel tantra oppure c’è anche qualche svantaggio rispetto al sesso tradizionale? Non si rischia di adagiarsi troppo sul non ricercare l’orgasmo, “rischiando” di perdere completamente nel tempo questa piacevole sensazione?
  5. Ho letto che tra uomo e donna ci sono poli positivi e poli negativi. Che nell’uomo il polo positivo è nel pene e nella donna quello negativo nella vagina (e così si attraggono). Nell’uomo il polo negativo è nel petto-cuore e nella donna quello positivo nei seni. E’ vero che per stimolare maggiormente la donna bisogna massaggiare adeguatamente questi ultimi in modo che il polo positivo (i seni, appunto) attivino quello negativo (la vagina)?

Creandosi un flusso energetico che passa tra pene, vagina, seni e petto, questo non rischia di interrompersi se il sesso viene fatto in posizioni diverse rispetto alla posizione tradizionale che mette appunto in contatto petto maschile con seno femminile e pene con vagina?

Elmar: Caro Lello, ti rispondo alle tue domande una per una:

  1. Ritengo più utile fare prima l’amore per alcuni anni e poi avvicinarsi al tantra. Prima di iniziare a sperimentare il sesso seguendo una pratica precisa iniziamo un po’ a scoprire quello che la natura ci ha già dato.
  2. Se fai l’amore con naturalezza, affidandoti al tuo personale modo di farlo, con freschezza e “innocenza”, ti trovi già più vicino al tantra. Non seguire nessun modo, né il tantra, né la tradizione, né un’altra idea prefissata. Fallo come ti viene, seguendo la tua verità che si manifesta attimo per attimo.
  3. Una persona vergine ha tutti i vantaggi tranne uno (l’esperienza): è fresca, non condizionata, curiosa, aperta, attenta alle sensazioni del momento…
  4. Non so cosa tu abbia letto sul tantra, ma l’atto amoroso senza orgasmo è soltanto una tra le tante pratiche, ci sono altre dove si cerca l’orgasmo eccome! Viene addirittura aumentato, ampliato ed esteso.
  5. Ripeto: prova a seguire ciò che il tuo corpo e la percezione del momento ti dicono in tutta la loro limpida freschezza della prima scoperta. Dimentica tutte le tecniche! Di queste ne possiamo riparlare fra qualche anno.
    Ti auguro una buona prima volta!

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Migliorare l’atto sessuale con il Tantra

Migliorare l’atto sessuale con il Tantra

Cerco dei corsi mirati a un miglior benessere sessuale

Dany: Volevo sapere se esistono dei corsi mirati a un miglior benessere sessuale (seguo filosofie tantriche da 5 anni ormai e pratico il kama shastra con la mia ragazza) che non riguardino la respirazione ma tendano a migliorare l’atto sessuale in se. Lo dico perchè credo di vivere già una sessualità tranquilla, ma mi mancano alcune tecniche pratiche per migliorare. Grazie mille, a presto.

Michaela: Caro Dany, ci sono anche dei corsi mirati sulla crescita sessuale in senso stretto, ma premettono una certa flessibilità nel respiro. Non vale la pena fare molte pratiche sessuali finché il respiro non è libero, fluido, pieno e profondo, sarebbe come premere sull’acceleratore con il freno tirato. Se il respiro è contratto puoi praticare le tecniche sessuali del tantra, del tao, del kamasutra e del kamasastra, ma sprechi tempo ed energia. In Tantra. La via dell’estasi sessuale trovi le nozioni e le descrizione delle pratiche adatte alla tua ricerca. Buoni esperimenti!

Sono soddisfatta, ma vorrei andare oltre

Gloria: Sono molto soddisfatta della mia vita sessuale. Io e il mio compagno abbiamo approcci molto diversi: lui viaggia più di fantasia e ha sempre mille idee su come e dove farlo, io invece lo devo sentire e toccare, devo stringermi nei suoi abbracci e sentire l’odore della sua pelle, in questo modo ci completiamo benissimo. Ultimamente abbiamo fatto l’amore per molto tempo, un’ora o forse ancora di più e ad un certo punto mi è sembrato di diventare completamente fluida dentro e di dissolvermi espandendomi in modo sottile. Ho visto delle luci che non erano come la luce normale, ma intorno al mio compagno compariva uno strato fosforescente. Mentre avveniva, mi sentivo così accolta e beata che non ci ho fatto caso, ma a ripensarci mi incuriosisce. Vorrei riprovare questa esperienza, sapere cos’è. Tutto questo centra qualcosa con il tantra?

Michaela: Azzeccato, non centra solo qualcosa, anzi è il nocciolo del percorso tantrico. Il tantra in prima linea non è una sorta di terapia sessuale, ma è un metodo per andare oltre il “normale”, per andare con l’aiuto dell’energia sessuale in quegli stati di coscienza che percepiscono una più ampia gamma della realtà, come lo hai sperimentato quella volta.
Un famoso sessuologo americano dice: Il 45% delle coppie hanno problemi con il sesso, il 50% vivono una sessualità che funziona, e poi c’è un 5% di coppie che attraverso il sesso arrivano a stati di coscienza veramente estatici. Sappiamo, che molte coppie prima o poi “casualmente” fanno esperienze di questo tipo, ad alcuni succede una volta e mai più. Se spontaneamente avete sperimentato di poter varcare questa soglia, il tantra può essere una strada per sopportare questa capacità e per avere una guida attraverso le potenziali esperienze che ancora vi aspettano. Nel libro Tantra. La via dell’estasi sessuale trovi alcune indicazioni.

Il tantra aiuta a controllarsi?

Pietro: Alcuni conoscenti mi hanno parlato del tantra come un miglioramento per la loro sessualità, in termini di durata, controllo e performance. Attualmente sono contento della mia sessualità, ma mi interessava avere dei chiarimenti su questi aspetti.

Michaela: Salve Pietro, sì, con il tantra si possono trarre dei giovamenti nella sfera sessuale. Ci sono degli esercizi che mirano ad aumentare la consapevolezza nel proprio corpo, altri che aiutano a mantenere la carica sessuale in modo rilassato di modo che il “fare sesso” possa diventare un “fare l’amore”. Per la durata di un rapporto sessuale ci sono degli esercizi precisi, ma tieni conto che la “performance” non è il nocciolo della questione, ma un piacevole effetto collaterale, per chi intraprende questo viaggio affascinante verso se stessi.
Il controllo invece è una delle cause più deleterie per la sessualità, per il desiderio e la passione, con il passare del tempo le rovina, perciò nel tantra andiamo semmai a “de-controllare” la sessualità e le emozioni collegate, a imparare a vivere la nostra vita intima con più libertà abbandonandoci fiduciosamente nel nostro corpo.

I preliminari sono importanti?

Fabio: Quanto credi siano importanti i preliminari all’interno del rapporto sessuale? Per caso le tecniche tantriche parlano anche dei preliminari?

Elmar: Caro Fabio, i preliminari sono altrettanto importanti come tutto ciò che viene dopo. I preliminari e i “post-liminari”, o come chiameresti la parte che viene dopo, sono un’unica cosa. Non sono scindibili. E’ soltanto una scissione di comodo che separa il prima e il dopo. Invece per una sessualità appagante ci vuole l’inizio, il mezzo e la fine. L’inizio è la fase che segna il tracciato a tutto ciò che viene dopo. Fare buon sesso o praticare “le tecniche tantriche” senza i preliminari è come pretendere una buona corsa da una formula 1 a motore freddo; chiedi a Schumacher cosa ne pensa. Nel nostro libro Tantra per due trovi un lungo capitolo su come percorrere il ciclo sessuale completamente, fase per fase, per viverlo fino in fondo e uscirne appagato.


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L’eiaculazione precoce nel rapporto sessuale

L’eiaculazione precoce nel rapporto sessuale

Io vengo subito e lei non mi dice come lo vorrebbe

Albo: Il mio problema è che eiaculo molto precocemente. Faccio fatica ad inspirare ed espirare come spiegate voi. Non riesco capire se tutto proviene dal cervello o dalla punta del glande. A volte solo toccando la punta, non riesco a trattenermi ed eiaculo.
La mia compagna non parla nei momenti amorosi, non chiede cosa vuole, non mi comunica se gli va bene. Sono sicuro che non ha mai goduto fino in fondo facendo l’amore con me. Lei non prende la pillola, io con il preservativo non mi trovo, perciò devo anche stare attento.
Spero che tu sia riuscito a capirci qualcosa del mio caso.

Elmar: Caro Albo, mi poni tanti quesiti in una volta. Inizio con l’ultimo: non occuparsi della contraccezione è un continuo sabotaggio della sessualità. Noi decliniamo lavorare con coppie che dicono “Questo metodo contraccettivo non mi va bene, quest’altro non lo voglio, il terzo non lo posso usare”. In tal caso devi chiedere consiglio al Papa e non a noi. Desiderare una sessualità piena e soddisfacente senza un metodo contraccettivo sicuro è come arrampicarsi sul Monte Bianco senza scarpe da montagna e senza corda: un continuo pericolo. Non ci si può lasciar andare e godere trovandosi sotto la spada di Damocle di rimanere incinta senza volerlo. Sconsigliamo di farlo!
Mi pare che nella vostra coppia si sovrappongono due problemi, il tuo di eiaculare presto e quello della tua compagna di chiudersi emozionalmente, di non comunicare quando siete intimi. Per il primo, abbiamo quel programma di 3-5 mesi che include due corsi nei quali t’insegneremo le tecniche di respiro e di movimento per durare di più. Al contempo, lei potrebbe imparare a lasciarsi più andare e a vivere il sesso con più serenità. Un buon inizio potrebbe essere Ardore nel cuore la prossima estate. Un augurio per la vostra voglia di cambiare!

La relazione con la mia compagna è logora. Come posso migliorare la prestazione?

Lorenzo: Ho problemi di eiaculazione precoce da sempre e con tutte le donne. Vorrei sapere se e come il tantra può essermi d’aiuto e avere indicazioni su eventuali corsi.

Elmar: Caro Lorenzo, sì il tantra ti può aiutare. Trovi delle indicazioni nella rubrica “sessualità” del nostro sito. I corsi più adatti sono Ardore nel cuore, oppure Comprendersi nel corpo. Venendo con la tua compagna, potresti iniziare il programma per risolvere l’eiaculazione precoce.

Lorenzo: Il rapporto tra me e la mia compagna è piuttosto “logoro” perciò non so se vorrà partecipare. Chiedo se è possibile la mia sola partecipazione per migliorare la prestazione.

Elmar: Caro Lorenzo, se la tua compagna non vuole partecipare, perché il rapporto è logoro, non cambierete nulla. Non affrontate le questioni del rapporto, perché il sesso è insoddisfacente, non affrontate il sesso, perché il rapporto è logoro. E’ un gatto che si morde la coda.
Se lei è interessata a vivere una sessualità più passionale con te, perché non dovrebbe venire? Da solo non ha molto senso, perché capisco già dalle tue mail, che il problema ha due radici:

  1. Una è un’abitudine energetica in appropriata. Per cambiarla t’insegneremo un nuovo modo di fare l’amore: un altro tipo di movimento pelvico, un diverso modo di inclinare il bacino, di sentire, di focalizzare la mente, di respirare, di percepire il piacere, ecc.
  2. L’altra sta nella vostra relazione sulla quale vi possiamo fornire consigli soltanto se partecipate insieme. Saluti a te e alla tua compagna

Lorenzo: Non l’ho ancora chiesto, ma penso che non voglia venire. Non mi puoi insegnare questi trucchi per durare di più per e-mail?

Elmar: Lo ripeto, se ci tieni a questa relazione, almeno chiediglielo, anziché farti delle supposizioni sulla sua risposta.
Inoltre non si tratta di semplici trucchi, ma di cambiare il proprio vissuto dell’atto sessuale, implica aprirsi a cambiare tutta una serie di sentimenti, d’idee, di abitudini. Visto come si è complicata la vostra relazione, non ti posso nemmeno insegnare le tecniche più pratiche per e-mail, perché innescherebbero dei mutamenti nelle vostre dinamiche di coppia.

All’inizio di un nuovo rapporto vengo presto

Mario: Buongiorno, volevo qualche consiglio per risolvere un mio problema sessuale. Ho 30 anni e mi capita di soffrire molto l’ansia da prestazione. Soprattutto quando faccio l’amore per la prima volta con una donna nuova, vengo molto presto. Penso che il tutto sia legato ad ansia. Il problema a volte si ripresenta anche in successivi incontri, altre volte, più spesso, non si ripresenta. Perciò penso di non soffrire di una vera disfunzione, ma semplicemente penso di vivere in modo sbagliato il momento del rapporto. Vorrei conoscere eventuali letture appropriate e soprattutto sapere se un diverso approccio al sesso potrebbe aiutarmi.

Elmar: Come letture puoi prendere il nostro secondo libro Tantra per due di Elmar e Michaela Zadra edito da Mondadori 1999, che contiene un capitolo dedicato all’eiaculazione precoce. Se vuoi veramente cambiare le cose, abbiamo un programma che dura circa 3-5 mesi composto di 2-3 corsi e di esercizi da fare a casa. Per continuare il dialogo ho bisogno di alcune informazioni:

  • Hai attualmente una relazione stabile con una donna?
  • Quante volte fate l’amore?
  • Quando sei con una donna nuova, quanto tempo prima eri “a digiuno”, cioè senza rapporti sessuali con una donna?
  • Con che frequenza ti masturbi? Vieni velocemente anche nella masturbazione?

Mario: Caro Elmar, ho comprato il libro indicato e seguirò anche un prossimo corso introduttivo, per ora rispondo alle domande che mi hai fatto:

  • Si, in questo periodo ho una relazione con una ragazza. La frequento da sette mesi.
  • Facciamo l’amore due tre volte la settimana. Ora non ho problemi con lei. Certo vorrei comunque avere un approccio più rilassato, infatti all’inizio, e per un paio di mesi, ho sofferto tantissimo di eiaculazione precoce.
  • Questa estate, mi è capitato di avere rapporti con tre o quattro ragazze diverse, anche a distanza di un giorno l’uno dall’altro ed ho sempre sofferto di eiaculazione precoce. Solo con una ragazza mi sono visto per due giorni consecutivi, ed il secondo giorno è andato meglio.
  • Mi masturbo con una frequenza di 2 o 3 volte la settimana, dipende dai periodi, comunque non vengo velocemente nella masturbazione

Ti aggiungo un fatto che secondo me è alquanto importante. Ho iniziato a soffrire di questo problema improvvisamente, in un momento ben preciso. Infatti fino all’anno scorso avevo una relazione con una donna che è durata sette anni. Nel momento in cui lei mi ha detto che voleva lasciarmi, tutte le volte che facevamo l’amore mi capitava di venire subito. Spero di essere stato abbastanza chiaro.

Elmar: Caro Mario, se ti ho capito bene, l’eiaculazione precoce si presenta all’inizio di una relazione e all’annuncio della sua fine. Entrambi i momenti sono periodi di stress, dove vai incontro ad un’incognita. Se con l’attuale ragazza le cosa vanno bene, non vedo la necessità di occuparsi più di tanto di questo fenomeno passeggero, basta fare l’amore in delle relazioni stabili. Capisco invece il tuo desiderio di rilassarti di più nel rapporto. Un primo passo in questa direzione può essere di osservare i tuoi pensieri mentre sei con lei quando fate l’amore e valuta:

  1. In che % sei in pensiero e in che % sei attento ai piaceri fisici, il contatto con la pelle, i tocchi erotici, l’eccitazione ecc.
  2. Osserva anche in che % la tua attenzione è rivolta alla ragazza, la guardi, pensi a lei, sei attento a cosa prova lei e a cosa le piacerebbe…. e in che % sei attento a te: a cosa provi tu, alle tue sensazioni, al tuo respiro, ai tuoi movimenti ecc.

Quando mi comunicherai queste percentuali e cosa hai osservato ti darò un’altra indicazione.

Mario: Caro Elmar, innanzitutto grazie per la dedica di tempo che mi concedi, provo a rispondere alle tue domande:

  1. In realtà la percentuale in cui sono in pensiero è molto elevata, forse l’80%, e penso questo non sia un bene, molto più elevata di quella in cui mi concentro con il contatto ecc.
  2. Altro punto in cui sono sicuro di sbagliare, sta nel fatto che io durante il rapporto sono molto concentrato su di lei, forse per il 70%, nel senso che cerco di capire se sta per venire, e cerco di fare in modo che raggiunga l’orgasmo, e quando mi concentro su di me, è sempre nel timore di non venire troppo presto!
    Queste sono le maggiori mie preoccupazioni, che di conseguenza un po’ mi recano patemi che in parte, e anche se minima, mi impediscono di godere a pieno dell’atto sessuale. Devo poi ammettere che non avevo ricollegato che i miei disturbi di eiaculazione precoce si presentano all’inizio ed alla fine di una relazione. Ma se è così, come posso migliorare il mio rapporto con una donna nuova? Grazie di tutto, e ti prego di rispondermi, perché i tuoi consigli li trovo davvero fondamentali.

Elmar: Caro Mario, la soluzione più semplice con una donna nuova è quella di dirglielo apertamente, senza tante storie, proprio perché non è una cosa che puoi nascondere più di tanto. Allora la donna sa a cosa va incontro e sa anche che non continuerà sempre così. Non dovresti incontrare grandi difficoltà, perché solitamente anche le
donne al primo incontro sono un po’ più tese. Una volta che l’ansia delle prime volte è passata, puoi iniziare ad affrontare le altre due “auto-fregature”, cioè:

  1. Imparare ad essere più attento alle sensazioni corporee e a goderti più il contatto, il tocco, l’eccitazione, e seguire meno i pensieri e le preoccupazioni che hai in testa. Il principio è molto semplice: più pensi – più veloce vieni; più senti – più tardi vieni.
  2. Usare un respiro più profondo che ti permette di fondere la tua consapevolezza con le percezioni piacevoli sulla pelle e sui genitali; una descrizione dettagliata del respiro e della rotazione del bacino la trovi nella pagina di Antonio in questa rubrica.

L’altro spostamento della tua mente è da lei a te: più pensi a lei – più velocemente vieni; più godi per te – più, di conseguenza, vieni tardi. Non è una forma d’egoismo, anzi nel sesso vige un principio diverso: più gode l’uno – più aiuta a godere all’altro. In più ti scioglie il corpo e un corpo sciolto di conseguenza si muove anche di più e la carica si concentra meno nei genitali. Prova a fare l’amore una volta con dei movimenti molto sciolti, rilassati, come se stessi ballando o facendo aerobica. È tutta un’ altra cosa rispetto a quell’atteggiamento concentrato sulla domanda “riuscirò a soddisfarla?”. Se ti muovi con scioltezza nel tuo corpo diventa più piacevole per te, ma anche con lei. Cosa pensi che una donna preferisca: un uomo sciolto o un uomo teso nel pensiero?

Se provi a mettere in atto questi due spostamenti della tua coscienza, dovresti trovare dei miglioramenti, ma ti devi concedere del tempo: ci vogliono alcuni mesi finché le vecchie abitudini cedono per dare luogo ad un nuovo modo di fare l’amore. In ogni modo, se dopo le prime volte trovi un po’ più piacere per te, sai che è la strada da seguire.

Qual è la durata media di un rapporto sessuale? Che posso fare, per durare di più?

Pippo: Ho avuto il primo rapporto sessuale a 21 anni con un ragazza con cui sto ormai da 1 anno. Solo dopo sei mesi siamo arrivati a fare sesso e all’inizio davo colpa all’inesperienza di entrambi. Lei molto spesso all’inizio si nega anche se dopo facciamo sesso. Non so se per questo o per altro, ma io credo che la durata della mia prestazione non sia sufficiente. Che devo fare? Lei durante il rapporto sospira e mi dice di continuare a spingere e così io vengo dopo poco. Come mi devo comportare? Come si fa a durare di più a letto?
Inoltre inizio quasi sempre il rapporto senza preservativo e solo dopo lo metto, questo può inconsciamente condizionarmi? Come dire: adesso che l’ho messo posso venire. La durata media di un rapporto sessuale soddisfacente quanto è? Grazie mille!

Elmar: Caro Pippo, se lei inizialmente si nega, posso immaginarmi che, fin che si arriva alla penetrazione, tu sarai già eccitato da un bel po’…In questo lasso di tempo, anche dovuto all’incertezza, se l’amore si farà o no, accumuli tensioni che poi ti fanno venire prima.
La regola è: più volte lo fate, più tardi arrivi all’eiaculazione!
La durata media europea del rapporto sessuale è tra i 7 e i 9 minuti. Questo è quello che “fan tutti”, che per loro sia soddisfacente, è un altro discorso.
Il preservativo diminuisce la stimolazione e perciò allunga i tempi. Ma se per te prevale il: “via libera”, questo può contrastare il primo effetto e portare al contrario.
Prova a consultare le altre pagine sull’argomento nel nostro sito. Troverai delle soluzioni.


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