Tantra: sessualità o spiritualità?

Tantra: sessualità o spiritualità?

Perchè i lama tibetani dicono sul tantra cose diverse dalle vostre?

Folk: Cosa c’entra quello che fate voi con il tantra? Per quello che ne so, il tantra non ha niente a che fare con il sesso, è una pratica solamente spirituale.

Elmar: Che il tantra non abbia niente a che fare con il sesso, è un informazione sbagliata. Il tantra è una delle poche vie spirituali che includono il sesso nel percorso. E’ vero invece, che nel tantra tradizionale il sesso non aveva quell’ importanza che ha nell’attuale neo-tantra diffuso in Europa e in America. Nel nostro libro Tantra e meditazione abbiamo preso posizione su questa eccessiva enfatizzazione sessuale.
Sul piano delle motivazioni al percorso, le cose stanno così: su 100 domande che le persone ci fanno, 70 sono rivolte al sesso, 20 alla relazione di coppia e soltanto 10 alla meditazione. Ciò significa che l’energia è bloccata nel sesso. E i tantrici sono partiti sempre da ciò che c’è, e non da ciò che è ancora da raggiungere. Perciò dedichiamo molta attenzione al sesso e alla relazione.
In altri termini: finché una persona non è contenta negli affetti, nell’amore e nel sesso, meditare diventa un’impresa ardua, perché il pensiero ritorna sempre lì. Una volta che ha trovato un continuo senso del sé sul piano corporeo e affettivo, meditare diventa molto più semplice, il silenzio della mente si manifesta quasi da solo.

Folk: Per quello che ne so per come mi è stato insegnato dai Lama Tibetani, il tantra non ha niente a che fare con il sesso. Il fatto che le divinità siano in unione è solo una rappresentazione dell’unione di beatitudine e vacuità. Il fatto che al culmine del sentiero spirituale sia necessaria un’unione così come avete citato in un vostro libro, è vero. Ma naturalmente bisogna aver percorso lo stadio di generazione e di completamento, cosa che voi sembrate ignorare cosa sia.

Elmar: Caro Folk, leggo nelle tue righe che tra tante interpretazioni del tantrismo prendi solo quella lamaista come unico criterio. E’ lo stesso errore metodologico che fa il Papa, quando giudica le altre chiese cristiane secondo un criterio cattolico e arriva alla conclusione che siano delle fedi inferiori.
1. Abbiamo seguito diverse scuole tantriche (tibetane, indiane, kashmire, neo-tantra) e sappiamo che ci sono molte differenze tra le varie correnti.
2. I lama tibetani né sono gli unici detentori del tantra, né lo hanno inventato, ma lo hanno importato dall’Oddyana (leggi la biografia di Padmasambhava, il padre del tantra tibetano). A quei tempi il tantra era insegnato da donne, conteneva poca metafisica, molti esercizi sensuali (leggi Vijnana bhairava Tantra) e includeva delle pratiche sessuali. Pochi secoli dopo il lamaismo tibetano ha creato una gerarchia ecclesiastica simile alla nostra Chiesa, ha escluso in larga misura le donne dall’insegnamento e ha ri-interpretato i riti sessuali come mere rappresentazioni dell’unione di beatitudine e vacuità. Prima l’unione tantrica non era una metafora, ma una vera e propria pratica. (Leggi Miranda Shaw: Passionate Enlightenment – Woman in Tantric Buddhism, Princeton University Press).
3. In breve: i lama (specialmente i Gelug-pa) hanno stravolto il tantra trasformando una pratica essenzialmente semplice e sensuale in una serie di riti complicati corredati da un esubero di teologia, che non sono necessari per sperimentare la vacuità e la beatitudine.
Se vuoi sapere la mia opinione personale: non importa come arrivi all’esperienza della vacuità, se meditando in unione sessuale o seduto da solo su un cuscino, basta che ci arrivi. Buona meditazione!

Perché avete tante risposte sulla sessualità e poche sulla meditazione?

Carola: Perché date più importanza alla sessualità che alla meditazione? In fondo il tantra è una via spirituale e non un metodo di consulenza sessuale.

Elmar: Sì Carola, il tantra in fondo è una via spirituale, ma è anche una delle poche che includono la sessualità nel percorso, e questo l’ha resa attraente per un largo gruppo di persone in Occidente.
Quello che le persone chiedono non dipende da noi. Noi rispondiamo alla domanda che ci arriva. Forse per molti una buona vita sessuale è prioritaria alla meditazione e questo va benissimo. Il tantra non è una via che per forza ti spinge a diventare meditativo, è una via molto aperta. Ti indica una strada che parte esattamente dal punto nel quale ti trovi, perché solo da lì puoi iniziare. Non puoi iniziare da un punto che è lontano dal tuo attuale stato della mente. Perciò se le tue domande in questo momento sono sessuali, cerca una risposta a queste domande; man mano che la sessualità diventerà più serena e più soddisfacente incontrerai da solo e naturalmente quegli spazi interiori che sono tipici per la meditazione. Molte persone toccano il silenzio interiore in un’occasione: dopo un bell’orgasmo. Allora da lì può nascere una curiosità: “Forse potrei sperimentarlo anche al di fuori del sesso?”.
Non è per tutte le persone così, ci sono persone che fanno le prime esperienze meditative nella natura, in un momento beato della vita, oppure in un momento travagliato quando al centro di un turbinio di emozioni contrastanti trovano quel punto di pace, che li conduce a qualcosa di più grande.
Per me e Michaela, essendo entrambi persone passionali, che danno una grande importanza alla relazione di coppia e che amano il sesso, sono stati proprio questi argomenti dell’ego che ci hanno portato oltre l’ego, alla meditazione. Essendo questo il nostro percorso è anche quello che riusciamo a insegnare meglio. Se per te meditare è un’esperienza slegata dalla sessualità e dalle emozioni, ti consigliamo di cercare qualche altro insegnante più affine ai tuoi valori e al tuo modo di concepire te stessa.
Se invece sei interessata a unire la meditazione ai cosiddetti “piaceri della carne”, puoi leggere il nostro libro Tantra e meditazione e farti un’idea, se questa via è adatta a te.

Ho letto il vostro libro, ma non mi ritrovo nel vostro percorso.

Flavio: Cari Elmar e Michaela, ho letto il vostro libro che mi aveva consigliato un’amica che pratica massaggi shiatsu e purtroppo credo di non aver proprio capito il messaggio del libro. Forse per mia ignoranza, ma la scoperta del tantra e il poter risvegliare l’energia del 1° e del 2° chakra o il “serpente addormentato” della kundalini, mi era stato illustrato diversamente o forse l’avevo compreso in modo errato.
Non doveva essere così legato al sesso, anzi, al contrario, lavorare ad altri livelli e invece già il sottotitolo del libro “La via dell’estasi sessuale”; per non parlare dei suoi contenuti e degli esercizi, mi sono sembrati indirizzati esclusivamente in quella direzione in modo esplicito. Non che io sia così entusiasta della mia vita privata e sessuale, ma credo che non sia proprio quello che cercavo.
Senza contare che spesso mi sento accusato d’essere troppo analitico, logico e razionale, ma per ora non mi ero neppure immaginato di poter disegnare la mia “curva orgasmica”, e pensare che sono pure un geometra!
Di tutto il libro ho salvato ben poche pagine, un po’ poco, vai ad aggiungere la mia natura scettica, potrei al massimo provare un week end di assaggio, ma non di più.

Elmar: Caro Flavio, sulle energie sottili e sulla kundalini puoi trovare un mare di libri che descrivono la stessa cosa in modi molto diversi, dipende delle esperienze che l’autore ha fatto. Tieni conto che la gran parte di questi testi sono trascrizioni di trascrizioni d’antichi testi, cioè fatti da commentatori, cioè da persone che non le conoscono in proprio, ma solo da sentito dire.
Anche noi non lavoriamo direttamente sulla kundalini, semmai prepariamo il passaggio. Già queste pratiche arrivano ad un’intensità emozionale ed energetica che uno non si aspetterebbe dopo la lettura di un libro.
Puoi lavorare sul corpo energetico con il sesso o senza il sesso, non importa il metodo, basta che tu abbia dei risultati. Come puoi costruire una casa in pietre, in legno o in mattoni, la struttura generale è la stessa e la sua funzione è identica. Noi personalmente preferiamo i lavori diretti con la sessualità, tutto lì. Se tu preferisci lavorare sulle energie sottili senza coinvolgimento sessuale, noi non siamo l’indirizzo giusto. Ti puoi fidare del tuo fiuto e cercarti una scuola dove spontaneamente ti senti attratto e i cui testi t’ispirano. Buona ricerca!

Cerco l'esperienza meditativa non collegata al sesso.

Mirko: Da poco più di un anno mi interesso di religioni e filosofie orientali. Ho sperimentato la meditazione Vipassana della tradizione Theravada, quest’estate sicuramente farò un’esperienza in un monastero Zen. Conosco poco il tantrismo, ma provo una certa curiosità verso questo percorso, quindi sarei interessato ad approfondirlo in un corso introduttivo.
Dall’impostazione del sito e dalle domande però trovo uno sbilanciamento verso la sfera sessuale. Essendo il mio fine principale l’esperienza meditativa non direttamente collegata al sesso, posso trovare all’interno del programma introduttivo ciò che cerco?

Elmar: Caro Mirko, anch’io noto uno sbilanciamento verso la sfera sessuale e me lo spiego così: per la maggior parte delle persone la sfera sessuale è più importante della meditazione. Noi rispondiamo alle domande come ci pervengono.
Nei nostri corsi non troverai mai delle sessioni meditative così lunghe come nelle 10 ore al giorno della Vipassana. Il percorso tantrico (e il nostro training lo riflette) è improntato in questa maniera: in una prima fase sblocchiamo tutte le emozioni e il sesso con metodi catartici, nella seconda fase ci focalizziamo sul trovare un’armonia affettiva e sessuale nella relazione uomo-donna. Nella terza fase, infine, dopo essere più consapevoli del corpo sottile, meditiamo sulle energie liberate nelle fasi precedenti. In questa fase l’unione tra uomo e donna diventa un forte sostegno per la meditazione.
Se il tuo fine principale invece è l’esperienza meditativa non collegata al sesso, perché ti rivolgi proprio a noi? La troverai più sviluppata nello Zen o nella Vipassana. Oppure puoi consultare il nostro maestro Daniel Odier che insegna il tantra in modo meno sessuale.


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