Chakra Breathing Meditation

Chakra Breathing Meditation

Praticando la chakra-breathing mi è venuto il mal di testa

Barta: Salve, vi scrivo da Ferrara. Ho letto il libro Tantra – La via dell’estasi sessuale e ho cominciato a fare qualche esercizio da sola. Il rebirthing non mi ha creato problemi, anzi mi sono sentita un essere vibrante. Invece dopo la chakra-breathing di Osho mi è venuto il mal di testa, non forte ma persistente, che è durato 5 giorni (preciso che non ho mai sofferto di mal di testa). La cosa interessante è che si allontanava quando mi immergevo nel mondo (lavoro, danza, incontri con amici…) e ritornava non appena rimanevo sola con me stessa. Ovviamente per il momento ho sospeso gli esercizi con la respirazione ma vi chiedo di darmi qualche suggerimento, perché assolutamente voglio continuare. Non li ho eseguiti bene oppure la mia è una reazione “normale” in seguito agli sblocchi energetici? Sono una ricercatrice della verità e non mi spavento facilmente. Da un anno pratico la meditazione Zen della scuola Rinzai e sono anche “sopravvissuta” ai 10 giorni in silenzio praticando Vipassana. Aspetto un vostro suggerimento e vi mando un saluto!

Elmar: Cara Barta, la chakra-breathing di Osho provoca delle sensazioni di tutti i tipi. Non avendoti vista non so se hai sbagliato la tecnica o se con l’aumento della carica energetica questa si sia spostata verso la testa. Nell’ultimo caso questo fenomeno dovrebbe succedere in forma più lieve anche durante lo zazen o la vipassana. Si vede che successivamente le attività della vita hanno di nuovo scaricato l’energia. Tieni conto che la chakra-breathing ti porta ad un livello energetico in breve tempo, mentre le meditazioni silenziose fanno la stessa cosa lentamente. Perciò ogni schema energetico (come per esempio essere più concentrati nella testa che nel resto del corpo) viene amplificato e può diventare addirittura fastidioso.
Quando ci vedremo al corso Ardore nel cuore la prima volta, ricordami il fatto e ti osservo durante la meditazione per poterti dare un’indicazione accurata.

Qual è la postura adatta alla chakra-breathing?

Fox: Vi chiedo qualche ragguaglio in merito alla chakra-breathing. Facendola in piedi, dopo un po’ le mie gambe si irrigidiscono, così ho pensato di farla sdraiato. Ho avuto un po’ di paura quando a un certo punto avevo formicolio dappertutto e non riuscivo più a muovermi. Le mani erano rigide e non riuscivo a piegare le dita. C’è una controindicazione a fare l’esercizio coricato anziché in piedi?

Elmar: Ciao Fox, nella chakra-breathing vengono a galla le tensioni croniche. Sembra che le tue stiano nelle gambe. E fin qui va tutto bene, non ha senso scappare dalle tue tensioni. Ti consiglio di rimanere in piedi e di accompagnare il respiro con una leggera rotazione del bacino, per far scorrere l’energia anche nella parte bassa del corpo.
Invece non va bene farla sdraiato, perché in quel modo puoi arrivare all’iperventilazione che produce fenomeni poco piacevoli, come le mani rigide e la paura che descrivi.

Ho alcune domande sull’esecuzione della chakra-breathing

Giuliana: Ho cercato di mettere in pratica ciò che ho imparato al weekend d’assaggio: sto in piedi in una posizione comoda, respiro velocemente e profondamente a bocca aperta, seguo le campanelle che segnalano quando salire al chakra successivo. Dopo essere arrivata al settimo chakra, che devo fare allora? Mantengo il ritmo del respiro o rallento? Man mano che respiro succede che il bacino inizia a muoversi seguendone il ritmo: va bene o devo stare ferma e respirare soltanto? Quando ho sentito che attorno al mio corpo vi era energia, mi sono commossa e mi sono messa a piangere, così ho spezzato la magia.

Elmar: Cara Giuliana, vedo che con la pratica emergono anche le domande. Alla fine del settimo chakra senti tre campanelli, i successivi due minuti sono il tempo per scendere coscientemente dal settimo chakra al primo, nello stesso modo di come sei salita. In questo periodo lasciati guidare dal respiro piuttosto che imporlo, il respiro ti guiderà. Lo stesso vale per il bacino: tienilo sciolto e lascialo muoversi con il ritmo del respiro. Non fermarlo, ma nemmeno fare dei movimenti volontari; ti puoi fidare del tuo corpo e dei suoi movimenti. Quando ti commuovi, puoi continuare a respirare con la tua commozione (non bloccare il respiro quando ci sono i sentimenti!) e noterai che anche la commozione si espanderà in tutto il tuo corpo aprendo il cuore.
Buona dedizione a te stessa!


Condividi l'articolo

Articoli correlati