Relazione di coppia e corsi di tantra

Relazione di coppia e corsi di tantra

Mi preoccupa invitare mio marito al corso

Giuliana: Una parte di me attende con curiosità e piacere di partecipare al corso Ardore nel cuore, un’altra parte si preoccupa per ciò che succederà al mio compagno. Ho paura che non capisca e pensi “male” di me, che l’ho convinto (o costretto) a seguirmi.

Michaela: Cara Giuliana, mi ricordo che questo era il tuo timore già quando ci siamo incontrati l’altra volta. Il tuo compagno attualmente pensa male di te? Quanto peggio potrebbe ancora pensare? Lo hai verificato, gli hai chiesto se si sente veramente costretto, o ti fai la domanda e la risposta da sola?
Quando scopri in te un pensiero del tipo “So cosa lui vuole da me, perciò non glielo chiedo nemmeno” oppure “Questa cosa non glielo chiedo, tanto so già cosa mi risponde” significa che:

  1. interrompi la comunicazione con lui;
  2. ti illudi di conoscere tuo marito meglio di quanto lui conosca se stesso;
  3. anticipando la sua risposta in base ai discorsi fatti nel passato, non gli dai la possibilità che ti possa rispondere in modo diverso. Se lui nel frattempo fosse cambiato, non ti accorgeresti nemmeno. Alla fine, gli potresti fare il classico rimprovero “Tu mi dici sempre le stesse cose, non cambi mai”.

Prova a chiedere semplicemente a tuo marito se vuole venire con te al corso di agosto. Poi prendi per buona la sua risposta senza aggiungere le tue interpretazioni. Successivamente gli puoi chiedere cosa pensa di te e di nuovo credi alle sue parole. In fondo è così semplice come chiedere “Vuoi mangiare un gelato insieme a me?”. Finora sei stata tu a complicare le cose, non tuo marito. Lui non sa nemmeno che vuoi fare il corso con lui.

Da quando il mio partner ha partecipato a un vostro corso, mi stressa

Cristina: Il mio compagno ha partecipato a un corso sul tantra e ogni volta che facciamo l’amore mi dice che mi vuole sentire più libera, più spontanea nell’esternare ciò che sto provando, di fargli sentire tutte le sensazioni attraverso la voce. Dice che il mio piacere è anche il suo piacere. Io mi sto impegnando, anche se a volte mi viene difficile dire quello che provo. Perchè? Che devo fare?

Michaela: Cara Cristina, dì al tuo compagno di farti meno pressione. Che libertà sarebbe la tua, se serve a soddisfare un suo bisogno? Libertà e spontaneità per definizione non possono essere indotti da qualcun altro. Se il suo piacere è il risultato del tuo piacere, vuol dire che lui è dipendente da te. Allora è lui che si dovrebbe liberare. Se tu vuoi sentirti più libera, va bene. Però ogni impulso in questa direzione può nascere soltanto dal tuo desiderio, non dal suo.
Vedo che siete iscritti al corso Comprendersi nel corpo. È l’occasione giusta per fare chiarezza sulle tue e sulle sue esigenze.

Dopo il sesso tantrico ho paura di perderla

Pasquale: Da questa estate molte cose sono cambiate. Ho incontrato una donna meravigliosa. Lei ha fatto tanta meditazione e diversi periodi in diverse comunità. Grazie a lei mi sono aperto alle esperienze della kundalini, dello yoga e dei mantra buddhisti. Inizio a sentire una specie di “palla”, di gonfiore a livello di osso sacro. Credo di aver iniziato un percorso stupendo. Tempo fa abbiamo deciso di iniziare un percorso tantrico all’estasi sessuale e abbiamo iniziato a fare le pratiche descritte nel vostro libro. Poi tra noi due le cose sono peggiorate, credo perché io mi sono attaccato troppo a lei, alla sua vita, pensando troppo poco alla mia. Recuperare me stesso, la mia libertà, il mio essere individuale. Purtroppo, però, tremo al solo pensiero che lei incontri un altro e se lo porti a letto.

Elmar: Bene, bene: le cose si stanno muovendo. Ti puoi immaginare che questo incontro così splendido abbia portato qualche mostro alla superficie della consapevolezza? Il percorso tantrico non è sempre facile, come vedi, ed è normale che dopo una bella relazione tocchiamo di nuovo le zone scure dell’anima: la gelosia, la paura di perdere l’altro, ecc. Se ti interessano queste dinamiche, puoi leggere i capitoli 2 e 3 del libro Tantra e meditazione.
Se sei disposto a conoscerti in tutte le tue parti, comprese quelle meno piacevoli, allora puoi usare la via del tantra come un valido strumento senza “ritirare in fuga”, altrimenti è meglio non continuare su questa strada. Prima di smuovere nuove energie, prenditi del tempo per consolidare una buona relazione con la tua donna. Ogni relazione sopporta una certa dose di cambiamento, e se in un periodo felice facciamo dei passi da giganti, serve un periodo di pausa per integrare le energie e per guardare in faccia quelle paure che non vorremmo mai avere.


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