Anatomia vaginale, eiaculazione e vaginismo

Anatomia vaginale, eiaculazione e vaginismo

Mi interessa la tipologia anatomica femminile che usate nel tantra

Markus: Buongiorno Michaela, vorrei avere delle informazioni sulla “classificazione animale” che il Tantra assegna alle donne. Una mia amica me ne ha parlato e ricordo vagamente una “donna elefante”, ma non altre.
Grazie.

Michaela: Ciao Markus, La classificazione alla quale ti riferisci è quella del kamasutra che divide le donne in relazione alla profondità della vagina in donna-cerbiatta, donna-giumenta e donna-elefante.
Noi preferiamo un’altra caratterologia che proviene dal Quodoushka (il tantra degli sciamani d’America) perché con 9 animali descrive i caratteri sessuali femminili (esiste l’analogo per gli uomini) in modo più diversificato, in un’ottica che tiene anche conto della dinamica del piacere femminile. La trovi nel nostro libro Tantra. La via dell’estasi sessuale, alle pagine 127-132. Buona lettura!

Come affrontare il vaginismo?

Miriam: Come affrontare e superare il problema del vaginismo? Premetto che il partner con cui sto cercando di affrontare il discorso, non è molto presente (viviamo in città diverse) sia fisicamente che psicologicamente. Grazie per le eventuali indicazioni.

Michaela: Cara Miriam, per il vaginismo c’è un programma che ti spieghiamo meglio in una consulenza diretta invece che per e-mail, perché viene adattato alle tue esigenze personali.
La poca presenza del tuo partner combacia perfettamente con la tua chiusura sessuale; perciò potrete intraprendere il percorso di aprirvi insieme: tu impari ad aprirti sessualmente e lui impara ad aprirsi psicologicamente. Nel momento in cui uno di voi inizia ad aprirsi, l’apertura diventa un invito all’altro ad aprirsi a sua volta.

Mi chiedo se sto eiaculando

Chiara: Salve, ho un buon rapporto di coppia sia a livello sentimentale che a livello sessuale. Fino a qualche anno fa non sapevo cosa fosse un orgasmo, pur essendo arrivata alla veneranda età di 33 anni, ma con il mio nuovo compagno credo di aver trovato quella felicità sessuale alla quale ognuno di noi aspira. In coincidenza con questa nuova fase ho iniziato ad avere anche delle abbondanti perdite ogni qual volta sono al massimo del piacere e questo può succedere anche più volte durante il rapporto. Inizialmente mi sono anche preoccupata e vergognata, ho pensato di aver fatto pipì, poi ho realizzato che invece era un fenomeno che accadeva ogni volta che sentivo prima i miei muscoli vaginali contrarsi e poi nel momento che si rilassavano c’era questa enorme fuoriuscita di liquidi. Anche il mio compagno asserisce che queste perdite sono più abbondanti della norma. Che spiegazione potete darmi al riguardo?

Michaela: Ciao Chiara, si chiama “eiaculazione femminile” ed è una cosa normale, ce l’ha circa un terzo delle donne. Nel nostro libro Il punto G. La ricerca iniziatica del piacere sessuale abbiamo dedicato un intero capitolo a questo fenomeno. Spero che ti sia utile.

Chiara: Cara Michaela, grazie per la tua risposta, sino ad ora tutte le donne con le quali avevo parlato di questa eiaculazione femminile, mi avevano detto che era una cosa anomala, tanto che quasi me ne vergognavo. Io ho letto molti libri di Osho, mi entusiasmavano, mi sentivo diversa mentre li leggevo, ma poi chiuso il libro, pur provando a seguire le sue indicazioni per iniziare delle meditazioni non sono mai riuscita ad arrivare a nulla, provando solo una grande delusione. Arrivare a questa consapevolezza di se stessi di cui sia lui che voi parlate mi rimane qualcosa di inarrivabile. Mi sono avvicinata, come un po’ tutti credo, a questa disciplina per ciò che avevo sentito dire sull’amore tantrico. Mi affascina l’idea di perdermi nel fare l’amore con il mio uomo che amo tanto e che so che fa di tutto per darmi la massima felicità durante l’atto sessuale. Però non riesco quasi mai a far rilassare la mente: a far sì che sia lei a seguire il mio corpo e non viceversa; rimane sempre vigile, spettatrice, mentre io vorrei tanto provare con la testa ciò che provo con il mio corpo: lasciarmi andare. Non so se sono riuscita a spiegarmi, so solo che amo il mio uomo e vorrei avere e dare molto di più durante l’atto d’amore. Le nostre unioni mi danno tanto amore e mi mettono tanta allegria dentro, mi sembra che il cuore mi diventi più grande al solo pensare di fare l’amore con lui. Forse sono un po’ folle, o forse è proprio per questa nostra comunione che vorrei andare “oltre”, dove neanche io so.

Michaela: Ciao Chiara, ti posso dire da personale esperienza, che tutto questo è fattibile. Non sono illuminata come Osho, ma chiunque lavori su se stesso può arrivare all’estasi.
Questo cammino non dipende solo dalla buona volontà, è anche una questione di pratica e di continuità nella pratica. Non a caso il nostro training che ha questo obiettivo, di arrivare a uno stato di coscienza sottile accompagnato da una mente libera, dura 52 giorni, come puoi leggere nel programma.
Ma se intanto vuoi iniziare, puoi metterti un grande asciugamano sul letto e la prossima volta che fate l’amore provare a lasciarti completamente andare. Successivamente annusa il liquido. Scommetto che non sa di urina.

Quando faccio l’amore ho delle perdite

Lorella: Ho 23 anni e da 2 anni sono in una relazione con il mio compagno, ma non sono sicura di aver mai raggiunto un orgasmo. Quando facciamo l’amore a volte ho delle perdite, ma pur amandolo non provo quel piacere immenso; mentre quando durante la masturbazione mi tocco il clitoride sento un brivido che parte dall’interno coscia fino alla vagina, mi si contraggono tutti i muscoli delle pelvi e il clitoride diventa sensibilissimo ma non ho nessuna perdita! Ho sentito dire che quando si raggiunge un orgasmo si possono avere delle perdite, perciò desidero sapere qualcosa di più particolare sull’orgasmo femminile e su come si manifesta!

Michaela: Cara Lorella, se chiami perdita la fuoriuscita di un liquido trasparente con un odore diverso dal lubrificante vaginale, è tutto a posto.
Sembra che durante l’atto sessuale con il tuo ragazzo venga stimolato il tuo punto G che provoca questa “perdita”, mentre non viene stimolato durante la masturbazione, e allora non esce nessun liquido. Toccandoti il clitoride arrivi all’orgasmo, ma senza “perdita”, perché il liquido viene prodotto da una ghiandola parauretrale che si tocca soltanto insieme al punto G. Sono due eventi diversi e la gran parte delle donne le vive così. E’ tutto normale.
Se ti piace sperimentare con i tuoi orgasmi puoi fare due esperimenti:

  1. Mentre ti masturbi sul clitoride, prova a toccare anche il punto G con la mano libera, oppure con un vibratore se non lo raggiungi con le dita.
  2. Mentre fai l’amore e senti che il pene del tuo ragazzo stimola il punto G, toccarti il clitoride con la mano. In questo modo puoi arrivare a una combinazione delle due sensazioni e probabilmente avrai una “perdita” e il tipo di orgasmo che conosci.

Buon divertimento!
PS: Nel nostro libro Il punto G. La ricerca iniziatica del piacere sessuale trovi una descrizione dettagliata dell’orgasmo femminile.


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