Quando la donna non raggiunge l’orgasmo

Quando la donna non raggiunge l’orgasmo

Non riesco a raggiungere l'orgasmo vaginale. Sbaglio qualcosa?

Anna: So che esistono due orgasmi femminili: l’orgasmo clitorideo e quello vaginale. Io raggiungo quello clitorideo sia con il sesso orale che con l’auto-stimolazione durante il rapporto, ma non ho mai raggiunto l’orgasmo vaginale, sbaglio in qualche cosa?

Michaela: Cara Anna, non sbagli niente. La maggior parte delle donne arriva all’orgasmo come lo fai tu. L’orgasmo vaginale dipende per una buona parte anche dall’anatomia. Trovi informazioni dettagliate nel nostro libro Tantra. La via dell’estasi sessuale nei capitoli a pagina 132 e 183. Se questo non ti bastasse, mi puoi chiamare per telefono.

Ho 39 anni e non ho mai avuto orgasmi

Cecilia: Ho 39 anni e in 25 anni di attività sessuale (in cui 11 di matrimonio) non ho mai avuto orgasmi. Ho una forte eccitazione cerebrale, desiderio di trasgressione, mi piace certo avere rapporti sessuali ma non ho mai conosciuto l’orgasmo. Mi domando se il tantra mi può aiutare a raggiungere questo mio grande desiderio. Inoltre devo confessare che sono afflitta dalla bulimia. Mio marito dice che questa grande fame interiore che ho, la tramuto in fame bulimica e in fame di sesso, però questo buco non trova mai fondo. Potrò mai trovare una maniera per disgregare questo problema? Io da dieci anni mi sono data alla meditazione, al rebirthing, alla dinamica mentale e devo dire che sono molto migliorata rispetto a prima, ma ancora sono lontana dai miei obiettivi prefissati. Potete aiutarmi? Io farei i corsi di tantra con mio marito, tanto per cominciare il Weekend d’assaggio. Mio marito è d’accordo di farlo con me.

Elmar: Cara Cecilia, si, un corso ti può aiutare. Non è una garanzia per raggiungere il tuo obiettivo, ma ti può insegnare nuovi approcci alla tua sessualità che ti porteranno a quella porta che tanto desideri vedersi aprire. Se poi tuo marito ti accompagna in questa scoperta, meglio ancora. Quando ci vediamo al corso, ricordami il tuo desiderio, così vi darò degli esercizi disegnati a misura per la vostra situazione. Intanto puoi fare già una cosa: osservare se in momenti d’intensa eccitazione noti qualche contrazione involontaria dei muscoli vaginali o del perineo. Mi raccomando, non focalizzare troppo la tua mente su questo fenomeno per non perderti il piacere del momento, un’attenzione sfiorante è sufficiente. Auguri!

Posso venire a un corso di tantra se non ho mai provato l'orgasmo?

Claudia: Sono interessata ai vostri corsi, ma ho un problema per cui non so se sono idonea alla partecipazione: non ho mai provato un orgasmo. Pensate che eventualmente i corsi possano aiutarmi a risolvere questo problema?

Michaela: Cara Claudia, come ti ha già detto la nostra segretaria per telefono, puoi tranquillamente venire ad un corso. Come ci dicono le statistiche sessuologiche le difficoltà ad arrivare all’orgasmo sono molto diffuse e più frequenti di quanto si pensi.
Se vuoi iniziare subito a fare più luce sul problema, possiamo iniziare già via e-mail. Ti pongo alcune domande per poterti dare delle indicazioni più mirate:

  • Quanti anni hai? Vivi attualmente in una relazione stabile? Se si, da quanto tempo?
  • Ti sei già consigliato con qualcuno come p.e. ginecologo, psicologo…..sulla tua difficoltà? Se si, cosa hanno detto?
  • Quando dici di non aver mai provato un orgasmo, questo vale solo per il rapporto sessuale o anche per la masturbazione?

Claudia: Cara Michaela, ti illustro brevemente la mia situazione. Ho 37 anni e al momento non ho alcuna relazione di coppia. In passato sono stata “fidanzata” un certo numero di volte, ma nessuna storia ha mai superato l’anno e mezzo di durata. In ogni caso in nessuna relazione la mia mancanza di orgasmo è stata vissuta in maniera negativa, né io l’ho mai considerata un problema.
Questa mancanza è presente anche nel caso della masturbazione. Da qualche anno ho deciso di provare a vedere se era possibile cambiare la situazione. Ho fatto analisi a mediazione corporea per circa un anno e mezzo. Attualmente faccio analisi Gestalt con un omeopata. Ovviamente, tra le altre cose, gli ho esposto anche la carenza d’orgasmo, che è tra “quelli in scaletta” da risolvere. Ho però pensato che nel frattempo potevo provare a seguire anche un’altra strada, ed è per questo che vi ho contattato. Pensate che eventualmente i vostri corsi possano aiutarmi a risolvere questo problema? Sono interessata. Un abbraccio.

Michaela: Cara Claudia, se hai già lavorato tanto su di te, direi di saltare il Weekend d’assaggio
e di venire direttamente ad uno dei primi corsi del training di Tantra. In Ardore nel cuore e in Comprendersi nel corpo lavoriamo molto sulla capacità di lasciarsi andare abbandonandosi alla saggezza del proprio corpo. In Intimità e carattere sull’andare oltre le proprie barriere nelle relazioni intime, in modo che diventino anche più durature nel tempo. Mi pare che questi siano i corsi più indicati per te. Ti darò poi anche degli esercizi da fare a casa per aumentare la probabilità di arrivare all’orgasmo. Per altre informazioni chiamaci pure per telefono.

Non ce la faccio a raggiungere l'apice con mio marito

Petra: A 19 anni ho conosciuto l’amore e l’orgasmo nel rapporto sessuale. Dopo questa prima esperienza durata due anni non sono più riuscita ad avere l’orgasmo con la penetrazione, ma solo con la masturbazione, da sola o in coppia. Ora ho 44 anni e dopo un divorzio ho ritrovato l’amore. Quello che mi manca è questa capacità di godere con il mio compagno durante la penetrazione, vorrei tanto che accadesse di nuovo dopo 20 anni, so che è possibile perché lo ho già provato, e ne sarei felice non solo per me ma per lui, per noi. Lui crede di non essere in grado di darmi piacere, ma io so che il problema è nella mia testa, perché dopo la mia prima esperienza sessuale ho sempre avuto questo problema.
Vorrei sapere se la conoscenza e la pratica tantrica possono aiutarmi. Vorrei iniziare un cammino con il mio compagno, quale tipo di corso mi consigliate?
Vorrei iniziare un cammino con il mio compagno, quale tipo di corso mi consigliate?

Michaela: Cara Petra, si, la pratica tantrica ti può aiutare. Se ti riconosci nella tipologia anatomica a pagina 132 del nostro libro Tantra. La via dell’estasi sessuale, puoi vedere se per un motivo anatomico il tuo clitoride durante l’atto sessuale non venisse stimolato. In tal caso oltre al pene ci vuole una stimolazione in più, per esempio con il dito, come lo fa la gran parte delle donne. Se invece è più una questione di abbandonarti al piacere, allora puoi sperimentare con le quattro chiavi descritte nel capitolo 2. Per iniziare a lavorare consapevolmente sulla tua questione si prestano i corsi Ardore nel cuore e Comprendersi nel corpo.
Una mia domanda a te: cosa era diverso tra il primo amore a 19 anni e quelli successivi?

Petra: Molte sono le diversità e molte anche le somiglianze ma io credo che il problema sia: “cosa c’è in me di diverso?” In quel primo amore io mi sono abbandonata completamente e mi sono data anima e corpo a quell’uomo. Nelle relazioni successive non sono più riuscita a farlo e penso che il mio problema sia il non riuscire più ad abbandonarmi, a rilassarmi, a fidarmi, a consegnarmi completamente all’altro. Eppure non sono mai riuscita neanche ad usare l’altro per il mio piacere. Mi sento bloccata, osservata, il mio cervello non smette mai di pensare quando faccio l’amore. Il mio orgasmo poi non è solo clitorideo. Quando arrivo all’orgasmo, esso parte dal profondo della vagina e si irradia intensamente fino al clitoride. Lo aumento e ne prolungo il piacere contraendo i muscoli vaginali e stimolandomi il clitoride, mentre il mio partner mi tocca la vagina e l’ano con le mani oppure con la lingua. Quindi non ho problemi di orgasmo vaginale, né problemi anatomici. Il mio dilemma è: “Perché non riesco a ottenere lo stesso piacere durante la penetrazione?” Ho provato, durante il coito, a stimolarmi il clitoride. Mi sono detta: se può riuscire un dito o un oggetto qualsiasi perché non il pene dell’uomo che amo? Eppure sono 3 anni che stiamo insieme e non è mai successo. Il mio partner è molto scoraggiato perché è convinto sia colpa sua e non riesco a fargli cambiare idea. Questo problema sta minando il nostro rapporto. Pensi che dovremmo accettare questo mio tipo di sessualità o pensi sia giusto insistere per un cambiamento? Ti ringrazio tanto.

Michaela: Cara Petra, non ti conosco di persona e perciò è difficile fare uno screening accurato, ma dalle informazioni dettagliate che mi hai dato nell’ultima mail, ho l’impressione che il tutto non sia un problema sessuale, ma un problema di abbandonarsi emotivamente nella coppia che si manifesta nella sessualità, perché diventa il momento dove oltre a essere eccitati sessualmente siete anche più intimi. Se raggiungi degli orgasmi soddisfacenti in tutti i modi tranne con il pene dell’uomo, allora non è una questione di stimolazione, ma è l’abbandonarsi in presenza dell’uomo che manca.
La chiave per uscirne non è di abbandonarsi totalmente all’uomo come hai fatto a 19 anni, oggi come donna matura si tratta più di abbandonarti a te stessa mentre sei in rapporto con l’uomo, il che è diverso. Nel tuo caso ritengo l’orgasmo soltanto l’espressione fisiologica bloccata in seguito ad un blocco energetico a monte, cioè l’abbandonarti alla vibrazione intima che potrebbe scuotere la tua anima e la tua mente. Sul piano relazionale lo stesso blocco si manifesta nell’attaccamento a quel giovane amore un po’ idealizzato che t’impedisce di vivere le stesse sensazioni con il tuo uomo di oggi.
Prova a completare le seguenti frasi velocemente senza riflettere prima scrivendo la prima cosa che ti viene in mente:

  • Gli uomini sono…
  • Le donne sono…
  • Il vero amore è…
  • Un vero uomo è…
  • La monogamia è…

Petra: Grazie per la tua risposta, mi ha fatto riflettere su alcune cose. Ti mando le frasi completate:

  • Gli uomini sono insensibili.
  • Le donne sono sole.
  • Il vero amore non esiste.
  • Un vero uomo ama incondizionatamente.
  • La monogamia è amore e rispetto.

Michaela: Mi sembra proprio che il problema origini nella tua testa: con queste convinzioni è difficile lasciarsi andare. Con l’idea in testa di “rimanere sola” e “senza amore” accanto ad un “uomo insensibile” è difficile abbandonarsi completamente, non ti pare? Non mi stupisce che stai con un uomo che si sente in colpa, questo conferma le tue convinzioni completando così il quadro.
Ora mi è anche chiaro perché ti puoi abbandonare benissimo all’orgasmo quando sei da “sola” o comunque non penetrata, ma non quando sei con lui. Se tu ti dovessi lasciare completamente a quell’onda orgasmica che toccherebbe il tuo cuore, quando sei con lui, necessariamente inizieresti ad amarlo. Ma siccome nella percezione della tua realtà soggettiva “l’amore non esiste”, devi tenere a bada il culmine del piacere sessuale che altrimenti potrebbe spazzare via tutte le certezze che hai nella testa. Insomma: una bella fregatura! Quando verrai al corso, lavoreremo prima su queste dinamiche mentali e poi sull’abbandono completo.
Nel frattempo, vuoi fare una cosa paradossale? Fai l’amore con lui e ti masturbi con la mano mentre lo fai, e quando l’eccitazione è alta, ti immagini nella fantasia di essere da sola e di avere un vibratore dentro di te. Provalo e poi ci sentiamo.

Petra: Ci ho provato tante volte, ma non ci riesco. Quando faccio l’amore con lui ho sempre l’orgasmo mentre lui mi masturba l’interno della vagina ed io il clitoride, ma con il pene non ce la faccio. Voglio venire presto al corso, il mio partner mi sta facendo la guerra per questa cosa.

Michaela: Cara Petra, se mi dici che “non ce la fai”, questo diventa il punto dove iniziare il lavoro. Come esattamente fai a non riuscirci? Ti invito di raccogliere del materiale tra oggi e il corso osservando attentamente cosa fai, pensi, senti quando “non ce la fai”. Osserva quel momento accuratamente secondo per secondo: le sensazioni corporee nei genitali, le sensazioni corporee in altre parti del corpo, la qualità del respiro (profondo, superficiale, trattenuto, sospiri…). Osserva i vari pensieri che ti passano per la testa, i sentimenti che provi per te, i sentimenti che provi per lui.
Annota tutti gli elementi che riesci a individuare nel tuo diario. Così al corso non devi partire con l’analisi, ma possiamo arrivare subito al sodo. Buone osservazioni!

Non so nemmeno cosa mi piace quando faccio l’amore

Suki: Ciao Michaela, mi chiamo Suki e sto leggendo il vostro libro Tantra per due. Mi sono pienamente riconosciuta nell’esempio riportato a pagina 149 “Quando lei non viene”, e vorrei chiederti un chiarimento o un’indicazione su come proseguire. Esattamente io mi trovo in questa condizione:

1° Chakra
mentale: il sesso è vergognoso e sporco
strategia: blocco il mio corpo, rigidità e insensibilità
emozione: paura delle energie forti, insicurezza, paura di perdere il controllo
2° Chakra
mentale: sesso si, ma solo con affetto
strategia: molte coccole per non eccitarsi e fare l’amore come compito
emozione: vergogna, timore degli aspetti erotici
3° Chakra
mentale: le donne dipendono dall’uomo per il piacere
strategia: vittima
emozione: paura di essere attiva
4° Chakra
mentale: non mi merito il piacere, il piacere non fa per me
strategia: agency, l’importante e’ il benessere del partner
emozione: tristezza e finta allegria

L’aspetto che considero più grave è che non ho realmente idea di cosa mi faccia piacere e quindi anche passando a una fase più attiva con il mio partner non so cosa chiedergli. Se lascio fare a lui, dopo un po’ fingo piacere per velocizzare i preliminari e finire con la penetrazione così almeno lui è soddisfatto. Ho provato a rimanere consapevole in quei momenti e mi attraversano pensieri del tipo: ” lui sta perdendo tempo, lui non sta veramente provando piacere nel toccarmi, quello che lui vuole è solo la penetrazione, lui lo fa per me, io non arriverò mai.”
Ho anche provato a masturbarmi, da sola. Ho provato un po’ più di eccitazione solo concentrandomi su fantasie in cui subivo violenza e procurandomi del dolore stringendomi i capezzoli, però ho sentito che continuare questo tipo di pratica non mi faceva bene e ho smesso. Raramente sento come il desiderio di abbandonarmi a un piacere voluttuoso, ma poi non so cosa fare e in genere è il mio partner che prende l’iniziativa e che sente più spesso il desiderio di fare sesso. Per rimanere più in contatto con le mie sensazioni gli ho detto recentemente anche dei no, ma questo ha rafforzato il suo essere agent nei miei confronti e preoccuparsi ancora di più per il mio benessere.
Vorrei sperimentare delle tecniche di respirazione per innalzare la probabilità di un mio orgasmo e vorrei anche chiederti come posso esprimermi liberamente a livello corporeo in presenza del mio partner, visto che non so da che parte cominciare. Un caro abbraccio.

Michaela: Ciao cara Suki, grazie della lettera sincera e precisa. Sincerità e precisione sono già due “ingredienti” fondamentali per proseguire nella tua ricerca.
Leggo che hai molta voglia di provare cose nuove e che ne hai già provato alcune di tua iniziativa.
Come hai intuito nella lettura del libro il respiro è una cosa essenziale per innalzare il piacere e ti consiglio vivamente di dedicarti alla sua scoperta. Prova a diventare sempre più consapevole del tuo respiro, cioè osservare come entra l’aria, come si alza il petto o la pancia (dipende con quale parte sei abituata a respirare). Successivamente fallo anche durante l’atto amoroso: come cambia il ritmo, dalle prime carezze fino ai momenti più caldi? Lo trattieni o lo lasci fluire liberamente? Ti permetti di sospirare, di ansimare, di respirare forte, di respirare con passione? Anche l’esercizio di comunicazione con tuo marito può essere un valido sostegno in un rapporto, quando comincia a cambiare o rinnovarsi. In questo, uno parla per 5 -10 minuti della propria sessualità (come la vive, cosa vuole intraprendere, come si sente…) e l’altro ascolta soltanto. Lo trovi nel libro Tantra – La via dell’estasi sessuale a pagina 92.
Nella tua lettera ci sono alcuni temi che si intrecciano. Non vorrei mettere troppa carne al fuoco per ora, ma proseguire gradualmente. Come primo passo prova con i due esercizi che ti ho detto prima, poi potrai dare un occhio sul tema dell’agency: quante cose fai per far star bene tuo marito? Fra due mesi, a settembre abbiamo un corso specifico su questo tema, Comprendersi nel corpo, dove potremmo fare il secondo passo. Lì possiamo anche dare degli esercizi personalizzati per la vostra coppia.

Suki: Grazie, proverò a conoscere meglio il mio respiro. Con il dialogo, dove uno ascolta l’altro, abbiamo già iniziato. Verremo sicuramente a settembre.


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