Cosa c’entra la creatività col tantra?
Alixa: Ho 24 anni e ho letto i vostri libri grazie a un professore universitario che mi ha fatto conoscere queste tematiche, per me diventate d’interesse vitale. Volevo domandarvi cosa ne pensate della “creatività nei rapporti tra uomo e donna”? Sarei interessata ad approfondire l’argomento dal punto di vista filosofico per una tesi di laurea! Se potreste darmi qualche idea e consiglio bibliografico vi ringrazio!
Ho letto entrambi i vostri testi e sperimentato molti esercizi; ora mi è aumentata la voglia di venire a partecipare ad uno stage con il mio compagno. Un sorriso abbracciato a voi
Elmar: Cara Alixa, per quanto riguarda la creatività tra uomo e donna penso che sia uno degli elementi essenziali del rapporto, ma per darti delle risposte più precise avrei bisogno di una domanda più precisa.
So da propria esperienza che tutte le pratiche tantriche che mandano energia nei chakra superiori, specialmente il 5° e il 6° aumentano molto la creatività intellettuale, emozionale e comportamentale.
Un buon testo sul tema: Eva Pierrakos, Unione creativa, ed. Crisalide.
Se vieni a uno stage dove pratichiamo questo movimento energetico verso l’alto, per es. Ardore nel cuore, possiamo riprendere l’argomento della creatività dopo una reale esperienza. Così le riflessioni filosofiche possono prendere corpo e anima. Buone ricerche!
Nel tantra c'è una contraddizione di fondo?
Euclide: Caro Elmar, da 40 anni pratico hatha yoga e recentemente, volendo ampliare le mie conoscenze sullo yoga, ho letto i tuoi libri. Fra altre cose ho trovato anche una complicatissima metafisica (chakra, aura, ecc.) che sinceramente non capisco, di cui non ho la minima prova sperimentale a nessun livello e quindi per me perfettamente inutile.
Il mio modo di pensare è composito, un mosaico; alle volte io stesso mi meraviglio che tante influenze (cinesi, indiane, greche-antiche) riescano a convivere e a conciliarsi nella mia testa: non esiste una giustificazione teorica, riesco a fare cose diverse senza mescolarle. Anche la mia esperienza mistica è decisamente lontana dalla tua: se io dovessi credere a qualche dio, costui sarebbe decisamente Shiva Nataraja, il dio della danza.
Mi sembra che nel tantra ci sia una contraddizione di fondo: da un lato vuol parlare all’uomo comune e quindi fa appello all’amore e al sesso, dall’altro vuol parlare all’asceta tipo Buddha e quindi trascende o elimina proprio la pratica amorosa e sessuale come nel Buddhismo bianco tibetano. In definitiva il vostro punto di riferimento, l’esperienza ultima, l’estasi, mi appare un travestimento in chiave sessuale del nirvana o del samadhi. Una volta raggiunta, tutta la metafisica dei chakra e lo stesso partner, mi sembra si possono tranquillamente gettare, anzi, è doveroso gettarli, se non ci si vuole attaccare o “intrappolare”, come dite voi in qualche “vortice mentale”.
Quanto a me, tengo separate le due sfere: quando ho bisogno di starmene tranquillo da solo, siedo in padmasana, assumo una respirazione profonda e pacata, e mi lascio andare; quando riemergo dopo mezz’ora o un’ora, non so se era samadhi, comunque mi basta, sto bene e posso fare qualcos’altro. Se invece ho bisogno di fare l’amore, cerco mia moglie e fra preliminari, evoluzioni e varianti, anche qui passa da mezz’ora a un’ora; quando riemergo, non so se era l’orgasmo che dite voi, comunque mi basta. Per me mescolare le due sfere sarebbe assolutamente impossibile come voler guidare la macchina e contemporaneamente leggere un libro.
Elmar: Caro Euclide. Considerandoti un uomo che di studi e di percorsi ne ha fatti, ti rispondo sinteticamente, anche perché sono più interessato nella pratica spirituale che nell’argomentazione sulla pratica.
- I chakra non appartengono alla metafisica, non sono fenomeni pensati, ma sentiti. Finché non li percepisci come senti il calore di un abbraccio, la dolcezza di una carezza o il bruciore di uno schiaffo, rimangono perfettamente inutili.
- Condivido il tuo fascino per Shiva Nataraja, in alcuni corsi danziamo per giorni interi, non per credere in un dio, ma per unire attraverso la danza il corpo con lo spazio, l’io col divino.
- Se vuoi tenere separati il Buddha dall’uomo comune, l’ascesi dall’amore-sesso, è meglio non avvicinarti al tantra, perché quest’ultimo ha come fine dichiarato una stato non-duale, dove tutte le contraddizioni create dalla mente si fondono nell’esperienza di un unico spazio.
Per concludere direi che il tuo modo di catalogare le cose (vie spirituali incluse) riflette la scissione interiore in due anime che si sono incrostate nella dualità e cambierei la tua espressione “Nel tantra c’è una contraddizione di fondo” in “Il tuo approccio al tantra rispecchia la tua contraddizione di fondo”.
Buon viaggio verso l’unione!
Non ho mai fatto l'amore. Posso iniziare con il tantra?
Lello: Ciao Elmar e Michaela, mi chiamo Lello e avrei alcune domande particolari da farvi. Sono un ragazzo di 23 anni, non ho mai avuto esperienze sessuali e sono ancora vergine:
- Per un ragazzo come me, è utile avvicinarsi al tantra senza aver provato prima delle normali esperienze sessuali?
- Un ragazzo che ancora non l’ha fatto, è più ricettivo verso il tantra rispetto ad altre persone che provengono da anni facendo l’amore in maniera diciamo “tradizionale”?
- Quali vantaggi può avere una persona vergine che vuole praticare il tantra?
- Da quel poco che ho letto sul tantra ho capito che è più importante “essere” che “fare”, che il piacere di coppia e le sensazioni aumentano. Ma ci sono solo vantaggi nel tantra oppure c’è anche qualche svantaggio rispetto al sesso tradizionale? Non si rischia di adagiarsi troppo sul non ricercare l’orgasmo, “rischiando” di perdere completamente nel tempo questa piacevole sensazione?
- Ho letto che tra uomo e donna ci sono poli positivi e poli negativi. Che nell’uomo il polo positivo è nel pene e nella donna quello negativo nella vagina (e così si attraggono). Nell’uomo il polo negativo è nel petto-cuore e nella donna quello positivo nei seni. E’ vero che per stimolare maggiormente la donna bisogna massaggiare adeguatamente questi ultimi in modo che il polo positivo (i seni, appunto) attivino quello negativo (la vagina)?
Creandosi un flusso energetico che passa tra pene, vagina, seni e petto, questo non rischia di interrompersi se il sesso viene fatto in posizioni diverse rispetto alla posizione tradizionale che mette appunto in contatto petto maschile con seno femminile e pene con vagina?
Elmar: Caro Lello, ti rispondo alle tue domande una per una:
- Ritengo più utile fare prima l’amore per alcuni anni e poi avvicinarsi al tantra. Prima di iniziare a sperimentare il sesso seguendo una pratica precisa iniziamo un po’ a scoprire quello che la natura ci ha già dato.
- Se fai l’amore con naturalezza, affidandoti al tuo personale modo di farlo, con freschezza e “innocenza”, ti trovi già più vicino al tantra. Non seguire nessun modo, né il tantra, né la tradizione, né un’altra idea prefissata. Fallo come ti viene, seguendo la tua verità che si manifesta attimo per attimo.
- Una persona vergine ha tutti i vantaggi tranne uno (l’esperienza): è fresca, non condizionata, curiosa, aperta, attenta alle sensazioni del momento…
- Non so cosa tu abbia letto sul tantra, ma l’atto amoroso senza orgasmo è soltanto una tra le tante pratiche, ci sono altre dove si cerca l’orgasmo eccome! Viene addirittura aumentato, ampliato ed esteso.
- Ripeto: prova a seguire ciò che il tuo corpo e la percezione del momento ti dicono in tutta la loro limpida freschezza della prima scoperta. Dimentica tutte le tecniche! Di queste ne possiamo riparlare fra qualche anno.
Ti auguro una buona prima volta!