Il rapporto con mio marito si è addormentato, con un altro invece...
Beatrice: Vivo una storia che dura da 10 anni. Abbiamo avuto alti e bassi. I nostri rapporti sono molto frequenti, ma mancano di passionalità e io non riesco a raggiungere l’orgasmo. Ma oltre a questi problemi, ho cominciato a provare qualcosa nei confronti di un altro uomo. Quando parlo con lui o solamente quando gli sto accanto sento un’energia fortissima salire dal basso verso l’alto. La cosa è reciproca, ci siamo scambiati un bacio ma nient’altro. Sento che con questa persona c’è molta più sintonia che con il mio compagno. Anche questa persona è impegnata. A lui ho espresso chiaramente i miei sentimenti e le mie sensazioni, lui condivide, ma non riesco a capire perché questa situazione rimane statica e non si evolve. Quando siamo insieme nella stessa stanza, comincio a essere irrequieta. Quando cerco di reprimere l’energia che sale, provo un fortissimo desiderio di avere almeno un contatto fisico, sia pure una carezza, uno sfioramento. L’impossibilità di far ciò mi fa stare male fisicamente. Poi succede che magari per mesi non lo incontro più e queste sensazioni si vanno quasi a placare, ma non appena capita di ritrovarci questo ciclo ricomincia, con sempre più forza e sempre più desiderio.
La mia domanda è: sto vivendo qualcosa di banale o veramente ho a che fare con una persona speciale? Come mi devo comportare col mio partner, verso il quale provo solo un profondo affetto? Non vorrei gettare al vento 10 anni di rapporto che magari posso recuperare, solo per una notte di sesso ben fatto.
Elmar: Cara Beatrice, in fondo a tutto c’è anche una buona notizia. Come hai sentito, la passione in te non si è addormentata, ma è andata in letargo soltanto nella coppia. E’ molto frequente nelle coppie, che dopo anni di convivenza provano molto affetto e poca passione l’uno per l’altro, mentre con una terza persona il fuoco nella pancia e nelle pelvi si riaccende.
Ciò non vuol dire che queste terze persone sono in qualche modo speciali, ma che il rapporto con loro è ancora fresco. Non è appiattito da abitudini, rituali, routine, da tante cose da fare, ecc. Con lui ti puoi sentire veramente nel corpo! Se desideri risvegliare la passione anche insieme al tuo compagno, i corsi più adatti sono Ardore nel cuore e Comprendersi nel corpo. Nel primo imparerete a fidarvi di più del vostro corpo e a sciogliere alcune corazze, nel secondo a uscire dalla trappola tipica delle coppie annoiate dalla routine. Quando venite, ricordatemi il problema e possiamo farvi una consulenza personalizzata oltre alle pratiche del corso.
Il mio partner sfugge all'intimità. Più sfugge, più io lo desidero.
Rosy: Ciao, ho una relazione molto bella col mio partner. Siamo insieme da circa due anni (io 40 anni e lui 43). Entrambi siamo impegnati in percorsi spirituali. Il problema che abbiamo nella sessualità è che il mio partner spesso non ha alcun desiderio. Trascorrono talvolta diverse settimane senza che abbiamo rapporti. Io ne soffro terribilmente, anche perché fare l’amore con lui mi appaga moltissimo, e mi sento deprivata in queste troppo lunghe pause. Ho anche preso in considerazione l’idea di cercarmi un partner sessuale diverso, ma sono perplessa. E’ una soluzione che non mi convince, anche se lui non ha nulla da obiettare. Avete qualche suggerimento? Qualche lettura o corso che ci aiuti per il problema specifico? Grazie.
Elmar: Cara Rosy, ho due domande: è sempre stato così con lui? Hai avuto altre relazioni prima?
Rosy: Si, è sempre stato così con lui. Persino nella relazione precedente tendeva a sfuggire, quando la sua compagna lo desiderava. Non era mai completamente disponibile, sempre un po’ irraggiungibile e si ritirava spesso. Lo so, perché la sua ex è una mia cara amica.
Ho un matrimonio alle spalle, ora sono separata.
Elmar: Sento che, quando parli di lui, usi un linguaggio più emotivo, più coinvolto, mentre quando parli di te, mi dai delle informazioni più secche. Per esempio non mi dici nulla sul tuo matrimonio.
Rosy: Beh, più lui sfugge con i sentimenti, più io lo desidero, è sempre così. Non voglio fare sesso con un altro, voglio condividere tutto, ma proprio tutto, con lui. Io non ho paura di affrontare le nostre dinamiche, lui invece è più titubante. Quale corso ci consiglieresti?
Elmar: Ora ho un quadro più chiaro: mi pare che sia proprio il suo sfuggire ad incoraggiarti a desiderarlo. Mi chiedo come le cose andranno nel momento in cui lui resterà e dirà: “Ti desidero molto e voglio fare l’amore con te!”. Tu cosa penseresti?
I corsi che posso consigliarvi sono Comprendersi nel corpo e Intimità e carattere per entrare in questi schemi di relazione in un senso più profondo, più sentito, più corporeo. Su questo livello, l’ottica può cambiare completamente. Direi di giudicare solo allora chi di voi ha più paura.
Dopo 14 anni si è spenta la passione
Eva: Cara Michaela, sto con Dante da 14 anni e abbiamo 2 figli. Se una volta era molto divertente con lui, ora andiamo a letto si e no una volta al mese. Io cerco di coinvolgerlo, ma non c’è nulla da fare, non si cura più di me, non mi accarezza come mi piacerebbe, non si avvicina nel modo giusto. L’unica attenzione che ricevo è che qualche volta mi guarda in modo malizioso, non funziona più nulla; allora leggiamo ognuno il suo libro e ci addormentiamo. Ma io non voglio andare avanti così, ho 37 anni e non 73!
Michaela: Cara Eva, ora faccio una domanda a tuo marito: Ciao Dante, cosa provi quando guardi tua moglie con quello sguardo malizioso?
Dante: Mi piace guardare Eva, specialmente quando è nuda, ammiro le sue curve, mi piace il suo sedere leggermente formoso, vedere come si toglie gli abiti e si prepara per la notte mi eccita molto.
Eva: Io invece trovo il suo sguardo fastidioso e inopportuno, mi viene subito da parlare di altre cose. Penso che mi critichi e che dovrei diminuire di peso. Mi vergogno anche un po’ del mio aspetto.
Michaela: Cara Eva, mi pare che da parte di tuo marito ci sia la passione, ti guarda volentieri e trova le tue curve eccitanti. Sei tu che non sopporti il suo approccio che – come per molti uomini – inizia con lo sguardo. Per le prossime volte che andate a letto insieme provate con queste 5 chiavi:
- Dante, tu continui a guardarla come ti piace
- Continui a guardarla e ad eccitarti anche nel caso in cui lei si lamentasse o ti criticasse
- Eva, non iniziare a “parlare di altre cose”, ma rimani con la vergogna mentre Dante ti guarda sapendo che è tutta tua. Lui non ti ha criticato, anzi gli piacciono le tue curve e il tuo sedere, sei soltanto tu che non accetti il tuo corpo e che vorresti avere un altro aspetto.
- Continua a respirare profondamente nei momenti di vergogna e osserva tutti i pensieri giudicanti che ti vengono in mente senza seguirli. Se oltre alla vergogna emergono altre emozioni o irritazioni, non tagliarle via, continua a respirare con l’emozione e ad espanderla nel corpo.
- Mentre Dante ti guarda, mantieni il contatto visivo con lui, non guardare da un’altra parte, ti lasci vedere con tutto quello che sei: il tuo corpo, la tua vergogna, le tue emozioni…
Eva: Abbiamo praticato i 5 punti, per me non è facile, ma devo ammettere: ho più problemi a “reggere” il suo desiderio che inizia con lo sguardo e poi continua nei tocchi, di quanto mi immaginassi. Un po’ mi piace anche, ma è ancora coperto da uno strato di vergogna. Ho capito che dipende più da me che da lui, da parte sua è ritornato il desiderio e abbiamo fatto l’amore 2 volte in una settimana. Quello che ancora non sopporto è che lui mi guarda mentre facciamo l’amore, non riesco a lasciarmi andare.
Michaela: Questo è già un buon inizio. Inizialmente, guardalo soltanto con i 5 punti che sembrano funzionare. Poi quando fate l’amore, usa una posizione dove non ti vede, per esempio la “pecorina” e vedi se è sostenibile.
Eva: L’ultima volta mi ha preso da dietro, ed è stato decisamente meglio. Piango e un po’ mi ribello, ma dopo ritorna anche la passione e alla fine è liberatorio. Ora mi ricordo che tutto è iniziato durante la prima gravidanza, mi tornavano delle frasi di mia nonna e di mia madre “Durante la gravidanza non si fanno certe cose” e “la mamma è una santa donna”, ecc. Ho capito che mi porto dietro molti condizionamenti del passato e al prossimo corso vorrei andare in fondo a questa cosa.
Come migliorare la sessualità dopo il cinquant’anni?
Carlotta: Come migliorare la sessualità dopo i cinquant’anni, quando si ha avuto un’educazione che vede il sesso come sporco?
Elmar: Quasi tutti noi, di questa generazione, abbiamo avuto una educazione di questo tipo: c’è chi vede il sesso sporco, e chi lo vede come peccato. A casa mia, per esempio, di sesso non si parlava, non c’era, come se non esistesse. So che i miei genitori l’hanno fatto, altrimenti non sarei qua e nemmeno i miei fratelli. Ma era un tabù, come se non ci fosse. Quando la Chiesa era ancora forte, il sesso era considerato peccato. Non in senso assoluto: il sesso nel matrimonio era permesso, ma tutto il resto no. Verso la fine dell’Ottocento, quando le scienze hanno iniziato a prendere il sopravvento e il concetto del peccato è venuto meno, il sesso venne considerato sporco, per emarginarlo di nuovo. Questa volta in modo più prepotente, perché lo sporco dipende da una religione, è laico, vale per tutti. C’è stato addirittura un medico tedesco che postulava che la masturbazione rendesse cieco, senza averne prove empiriche. E tutti gli altri trascrissero la sua “teoria”.
Michaela: Cara Carlotta, anche oggi, per la collettività il corpo in sé è diventato un oggetto, un qualcosa da tenere in forma, da allenare, da rendere bello. Dunque siamo distaccati dalla sessualità, che fa parte del corpo. Non la viviamo più come “essere il corpo”, ma ci approcciamo al corpo da una certa distanza, chi più e chi meno. Non a caso si dice “il mio corpo”, come si dice “la mia penna, la mia macchina, la mia borsa”. Il corpo è qualcosa che io possiedo, non sono io il corpo. Dunque la sessualità ci è già lontana. Puoi fare un esperimento semplice: stasera quando vai a letto, sotto le coperte e nessuno ti vede, metti una mano sui tuoi genitali, con un tocco leggero. Se porti le mutande, non importa, fai un contatto con i tuoi genitali e prendi dei respiri consapevoli in modo che cominci a diventare un po’ più amica del tuo corpo. Se questo contatto con i genitali è troppo, allora puoi iniziare con un’altra parte del tuo corpo. Il corpo, per come lo insegniamo noi, è una cosa preziosa che ci tiene in vita, che ci permette tante belle esperienze. Dunque di sporco, quando ti permetti di sentire tutto il corpo, non c’è nulla. Questa è soltanto un’idea, una convinzione tramandata.
Elmar: Esatto. Michaela non intendeva invitare alla masturbazione. Intendeva dirti di tenere una mano tra le gambe per sentire “Ah questi sono i miei genitali, eccoli qua”. Possono fare questa cosa anche gli uomini. Se vuoi, puoi portare l’altra mano sul cuore, al centro del petto per sentire il cuore, la sede dell’amore, mentre la prima mano rimane sui genitali, la sede del piacere. Tutti e due fanno parte di te. Respira con questi due parti di te e così ti puoi anche addormentare. Se lo farai più volte diventerà una parte del corpo come il gomito o la mandibola. Anzi, diventerà una parte più interessante perché produce grandi piaceri.