Generalmente parlando, il sesso anale è più diffuso di quanto si pensa.
“Circa un quarto degli americani hanno avuto rapporti anali almeno una volta nel corso della vita. E il 10% hanno avuto rapporti anali nell’ultimo anno.” (1)
E come stanno le cosa in Italia? Molto simili: “Una donna su quattro ha conosciuto almeno una volta nella vita il coito anale, il 15% degli uomini e il 10% delle donne lo praticano abitualmente.” (2)
Nell’ano sono immagazzinate le nostre paure più profonde: la paura di lasciarsi andare, la paura di concedersi totalmente a un’altra persona, di abbandonarsi alle proprie energie, di darsi all’altro senza riserve. Esplorare l’ano o essere penetrato lì dal partner può essere un’esperienza che crea un’enorme intimità e rinforza la fiducia reciproca. Se non l’hai mai fatto, trovi qua alcuni consigli per renderlo più piacevole la prima volta.
Innanzitutto considera che la penetrazione anale richiede più pazienza di quella vaginale e che le prime volta ci vuole ancora più pazienza. Non è soltanto questione di allargare lo sfintere, ma è questione di abituarsi ad aprire anche a qualcosa che entra. L’ano è composto da due anelli muscolari: lo sfintere esterno è sotto il controllo del sistema nervoso centrale e lo possiamo influenzare con la nostra volontà, lo sfintere interno sta sotto il controllo del sistema nervoso autonomo. Nelle persone che hanno difficoltà a lasciarsi andare, l’ano è teso cronicamente come lo possono essere le spalle o la nuca.
“Sono sposata da 22 anni e ho due figli. Mi piace mettermi nuda davanti a mio marito e poi piegarmi. So che questa visione lo eccita subito. E anch’io ho la sensazione che il mio cervello attivi delle memorie di tempi ancestrali, quando esisteva una sola posizione: da dietro. Oggi considero il sesso anale tra le esperienze erotiche più belle in assoluto, e ne abbiamo provato tante.”
Paola
(1) Robert T. Michael e altri, Sexwende – Liebe in den 90ern – Der Report, München 1994, orig: Sex in America, p. 185
(2) Dino Cafaro, 2° Rapporto Asper – Sesso 2000 , Roma 1992, p. 121
Se questo argomento ti interessa abbiamo scritto un libro che comprende anche questi aspetti: “Trasgredire con amore”.