Coppia aperta

Coppia aperta

Ho ritrovato la passione con altri uomini, ma non voglio allontanarmi da mio marito

Giacinta: Cara Michaela, ho avuto il piacere due anni fa di partecipare ad un vostro corso con mio marito, è stato il primo approccio al tantra e fu entusiasmante, ma per varie ragioni abbiamo lasciato che quell’entusiasmo iniziale si spegnesse e non abbiamo proseguito nel percorso di crescita, come ci eravamo ripromessi di fare dopo avervi conosciuto. In questi due anni sono successe molte cose ed oggi ho avuto il forte desiderio di scriverti, spinta dalla voglia di ritrovare una via che mi dia serenità.
Due anni fa le motivazioni che mi spinsero ad incontrarvi, riguardavano l’insoddisfazione nel vivere il rapporto sessuale con mio marito, insoddisfazione mia e sua legata al raggiungimento da parte sua di un orgasmo in tempi rapidissimi. Non so se questa sia la causa o solo la manifestazione esteriore del nostro problema, sta di fatto che ad un certo punto io ho smesso di cercare una soluzione di coppia e ho cercato altrove, prima da sola, poi cosa incredibile anche in coppia con lui.
Mi spiego meglio: soprattutto in quest’ultimo anno mi sono concessa di vivere delle storie, in cui probabilmente l’unica cosa che m’interessava era vivere forti emozioni “di tipo sessuale”, sono andata a letto con altri uomini e mi sono sentita appagata e felice, ho vissuto il sesso in un tempo lunghissimo, con gioia e senza preoccupazioni. Poi è successo che in coppia, prima per scherzo, poi sempre più coinvolti, abbiamo cominciato a cercare su internet coppie con cui vivere situazioni intriganti.
Come puoi immaginare è stato semplicissimo combinare degli incontri. Ne abbiamo vissuti cinque: prima con una coppia, poi una donna, poi due volte con un uomo e infine ancora una coppia. L’eccitazione fisica è stata sempre travolgente, ma io nel mio intimo non mi sono mai sentita profondamente coinvolta e infatti quando ho raggiunto l’orgasmo (solo due volte) è stato molto faticoso e sicuramente non soddisfacente. Da parte sua, mio marito vive l’esperienza come una soluzione ai nostri problemi, come una compensazione a ciò che lui ritiene non potermi dare ma che vorrebbe che io avessi.
Vivo con mio marito da 11 anni e lo conosco da 13, siamo complici nella vita, condividiamo sogni e progetti e vorrei davvero, e sono certa che lo vuole anche lui, avere un’intimità meravigliosa, sento che questi surrogati che abbiamo nel tempo utilizzato per andare in qualche modo avanti ci stanno in realtà allontanando. È ovvio che ho cercato in poche righe di darti un quadro della nostra situazione e non mi aspetto che una e-mail tu risolva i nostri problemi, ma dopo il corso con te ho fiducia che ci potrai dare un consiglio.

Michaela: Cara Giacinta, sono appena tornata con Elmar dal corso Le dinamiche di coppia e ti possiamo dire che le coppie che fanno fatica a combinare sesso e amore, passione e convivenza, avventura e routine, sesso focoso e sentimenti teneri sono veramente tante. La via più facile allora è di dividere le cose: amicizia con il marito e passione con l’amante, convivenza tranquilla con la fidanzata e sensazioni forti con un’altra donna. E’ molto normale che con altri uomini raggiungi un apice più alto perché l’eccitazione in una situazione nuova con persone nuove generalmente è più alta di quella vissuta con il partner che conosci da 13 anni. Se le avventure sessuali con altre persone ti sono piaciute e ti hanno dato una nuova carica, benissimo, era quello che volevi. D’altronde, come hai sperimentato, l’eccitazione assume una qualità di fatica, perché probabilmente in quei momenti eri tutta concentrata sul sesso e lontana dai sentimenti teneri e dal tuo amore.
Se ora senti che avere sesso eccitante con altri non è ancora il massimo, ti aspetta il prossimo passo che è una sintesi tra i due aspetti, oppure combinare l’affetto per tuo marito con la passione delle avventure sessuali. Allora sulla base solida di un’intimità condivisa da 13 anni puoi pian piano sperimentare ad introdurre più elementi passionali nel vostro atto amoroso.
Un aspetto di questo processo consiste nell’essere meno complici nella vita e a riprendere ognuno il proprio spazio, fare i suoi sogni, sviluppare i propri progetti, tu al femminile e lui al maschile. Soltanto dal polo individuale di uno spazio proprio nella mia vita può nascere quella scintilla che riaccende la passione.
L’altro aspetto della faccenda compete a tuo marito, di dare all’atto sessuale quella durata che serve a te per arrivare all’orgasmo. Per questo abbiamo una soluzione: un programma di 3-5 mesi per allungare notevolmente i tempi dell’uomo.

Siamo entrambi gelosi e questo ci rovina l’esistenza

Sandro: Dopo i corsi con voi nella mia vita sono cambiate tante cose: sono andato a vivere con Sara, comprendiamo tantissime cose e cerchiamo di superare le difficoltà assieme. Però c’è un problema al quale non troviamo proprio la soluzione: sia io che lei siamo gelosi e questo ci fa stare male. Per questa situazione ci stiamo rovinando l’esistenza, tanto che non riusciamo più a vivere una vita assieme alle altre persone perché finiamo nel controllo e nella sofferenza. Siamo fiduciosi che ci sia una soluzione, ma non riusciamo a trovarla. Ci potreste dare qualche suggerimento al riguardo? Tantissimi saluti di cuore

Michaela: Ciao Sandro e Sara, se siete entrambi gelosi perché non provate la cosa più a portata di mano? Semplicemente essere fedeli.
Questo include anche individuare i limiti e decidere cosa desiderate fare o non fare con altre persone: baci sono già trasgressivi o rientrano ancora nella fedeltà? Lunghi sguardi sono permessi o portano uno di voi in stati d’ansia? Forse non importa ciò che uno di voi fa con gli altri, ma mantenere il legame tra voi quando siete con altri. Questo può avvenire anche silenziosamente come: ogni tanto uno sguardo al partner, tenere la mano, sentire che l’altro c’è, camminare a fianco al partner, ecc.

Sara: Cari Elmar e Michaela, mi sento come una bambina dell’asilo che è affascinata dalla possibilità di sperimentare delle cose nuove, ma nello stesso tempo ha paura di perdere di vista la mamma senza la quale si sentirebbe perduta e quindi rimane ferma. E allora vi chiedo un consiglio, visto che il mio maestro interiore si è preso una vacanza (questo argomento lo annoiava molto). Con Sandro siamo arrivati a scrivere un contratto sull’apertura della coppia che lascia molte libertà rispetto al patto tacito che abbiamo vissuto fino a questo momento. Quello che mi lascia molto interdetta è che siamo uno contro l’altro e che non ci sia la serenità di vivere queste sperimentazioni come una possibilità in più per la nostra coppia. Non sono così ingenua da ipotizzare che l’apertura della coppia ci possa lasciare indifferenti: ho già messo in conto difficoltà, dolore e rifiuto e non so neanche immaginare cosa altro. Però in questo momento mi sento serena di affrontare tutto questo per un obiettivo di maggiore consapevolezza individuale e di coppia. D’altra parte è lo stesso spirito con cui vengo ai corsi di tantra: so che stanno aprendo per me nuovi orizzonti e questo mi fa sentire felice e fortunata di essere al mondo con l’opportunità di vivere tutto questo insieme al mio partner, anche se attualmente attraversiamo una fase difficile, tutto sembra fare più male di prima. Per ottenere qualcosa è necessario investire in termini di coraggio e di rischio; ho scoperto ultimamente che il mio potenziale “amante” ha fatto parte di molte dinamiche che riguardavano i miei genitori, (a cominciare dal fatto che i suoi occhi di ghiaccio mi ricordano mia madre) e questo mi ha fatto sentire vicina a lui. Adesso che lui mi ha chiesto di incontrarlo, io da una parte ho riconosciuto il desiderio di vederlo mentre dall’altra fiuto il pericolo che questa cosa sia prematura per me e mio marito Sandro. Non credo sia giusto scrivere un contratto per una situazione specifica. Non credo che lo si debba fare perché ci si sente in trappola. Vi allego il contratto che abbiamo scritto ieri.
Un abbraccio da Sara

CONTRATTO di apertura della coppia
Bergamo, 20.08.2001
1) Il contratto prevede un periodo di prova che durerà fino al 31 marzo 2002.
2) Lo status sarà di monogamia aperta; con tale termine s’intende tenere come riferimento principale la coppia, aprendo a sperimentazioni, anche intime ed erotiche, che non mettano in serio pericolo tale presupposto. Nel caso in cui dovesse accadere, tale contratto verrà sospeso per tornare a quello precedente e lasciare un periodo di riflessione.
3) Tale sperimentazione avverrà durante il training di Tantra come nella vita normale;
4) Nella vita quotidiana il limite sarà quello della penetrazione. Prima di incontrare qualcuno si avvertirà il partner. I momenti possibili saranno quelli in cui non si ostacolino le normali attività del partner e sia possibile avere una persona di supporto per i bambini. Al rientro ci si renderà disponibili a rispondere ad eventuali domande del partner su quanto accaduto.
5) Durante il training di Tantra, libertà totale di scelta della persona con cui fare gli esercizi, anche intimi ed erotici, in assenza di limiti e libertà di accettare o rifiutare le proposte del partner. Nel caso in cui uno dei due partner rifiuti di eseguire l’esercizio, l’altro manterrà la libertà di cui sopra.
6) Tempio dell’Amore: è concesso tutto tranne la penetrazione. Al ritorno in stanza sarà accolta nei limiti del possibile l’eventuale frammentazione del partner con la massima disponibilità a capire la difficoltà del momento.
Tutte le eventuali modifiche potranno avvenire in qualsiasi momento solo se tutti e due sono d’accordo

Elmar: Cara Sara, ho letto il contratto, è ben stilato, vedo che avete riflettuto. Se ti capisco bene si tratta di riempirlo ancora emotivamente di esperienze, di passare dalla teoria alla pratica. E’ vero, un contratto non si fa per una data occasione, né in un momento di crisi e nemmeno in un momento di euforia, ma all’interno di una cornice più lungimirante di un periodo di sperimentazioni.
D’altronde mi sembra che tu e Sandro avete simili timori rispetto a ciò che potrebbe succedere. Se non sbaglio state vivendo due processi simultaneamente: di trovare un nuovo grado di intimità tra di voi accompagnato da una sessualità più ricca e il desiderio di aprirvi ad altri. Questi due processi possono andare insieme, ma ciò presuppone che siate ben radicati ognuno nel proprio “senso di sé”, altrimenti è meglio fare una cosa dopo l’altra.
Non voglio illudervi: il contratto non serve a eliminare ogni possibile disturbo come il sentirsi abbandonato, l’attacco di gelosia, i dubbi sul proprio valore per il partner, ecc. Il contratto ha piuttosto la funzione di tenere tutte queste emozioni difficili entro un limite gestibile. Riparliamoci dopo le prime esperienze!

Sandro: Carissimi, sto passando un momentaccio e il bello è che, come sempre, l’ho voluto tutto quanto io. Sto vivendo questa situazione con Sara come una sfida, vivo tutto in reazione, con senso di rivalsa, detesto partire svantaggiato sull’apertura della nostra coppia; attualmente non ho una “amante” in petto come mia moglie. Io ho sempre pensato che fosse un gioco e sono stato il primo ad essere convinto che faccia bene alla nostra coppia sperimentare con altre persone, ma in questo momento sono completamente senza forze. Questa mattina nel contratto abbiamo tolto qualsiasi limite (la penetrazione) perché quando si sono visti giovedì mattina Sara e il suo amante mi ha poi detto che non hanno fatto nulla, perché era proprio quell’unico limite che li ostacolava.
Mi sento molto debole e umiliato, ma non riesco a porre dei limiti né a stare con una persona che i limiti non li vuole e questo mi fa male. Ma credo starei peggio se lasciassi quel limite nel contratto, perché in fondo l’ho voluto io così. Il principio mi va bene, ma non pensavo che lei trovasse un amante prima di me.

Elmar: Caro Sandro, non disperare. Avete subito iniziato a sperimentare in estremis, appena la vostra coppia è diventata un po’ più stabile. Se in fondo ti senti bene con il contratto che avete fatto e riconosci i suoi principi come tuoi e non come una cosa imposta, il punto è di viverlo con tutti i suoi alti e bassi per vedere i mostri in faccia che avete svegliato. Nel prossimo periodo ti può aiutare risalire al momento di frammentazione dei momenti bassi e di stare con il bisogno a monte della ferita: alle frammentazioni di agency, di carattere (specialmente l’ansia dell’abbandono), di scenario famigliare e di fare pazientemente i passi per uscire dalla frammentazione come li avete imparati negli ultimi corsi. Auguri!

Vorremo vivere come coppia aperta, ma non ne veniamo a capo

Loris: La mia ragazza ed io ne abbiamo parlato recentemente, dal momento che ho una sessualità forte e dal momento che avrei voluto avere più esperienze sessuali prima di incontrarla. Le ho mandato recentemente parte del mio diario in cui parlo della possibilità teorica di avere una relazione aperta. Inaspettatamente Sonia mi ha risposto che seriamente la considera una buona alternativa, soprattutto dal momento che fra poco starà alcuni mesi a Londra per lavoro. Inizialmente non lo aveva mai considerato, ma adesso ripensandoci se lo può immaginare. Penso che sia un suo modo per creare distanza, perché sa che si sentirebbe ferita da un tale esperimento, ma allo stesso modo è esperta nel nascondere i suoi sentimenti. Mi ha detto anche che lei sarebbe pronta a fare sesso con altri uomini, se io lo facessi con altre donne, per provare ad essere una donna libera e cattiva. A questo punto non sono poi così sicuro che lo sopporterei. C’è un pensiero romantico in tutto questo: dopo alcuni mesi di libero sesso saremo soddisfatti e torneremo volentieri a vivere in una relazione monogama. C’è purtroppo un altro grande rischio: lei potrebbe incontrare più uomini che io donne (in pochi giorni ha già dovuto dire no a quattro proposte) e questo mi farebbe sentire invidioso e geloso. Anche se su un livello mentale ci siamo messi d’accordo, vedo la possibilità che questo esperimento potrebbe rovinare la relazione e lasciare delle ferite per il futuro, ma allo stesso tempo che ci potrebbe unire ancora di più, per il fatto che ci diamo apertamente il permesso di esprimere una parte soppressa dentro di noi.
Quindi la mia domanda a voi: posso realizzare il mio grande desiderio di scopare liberamente e allo stesso modo mantenere la relazione con Sonia, o devo dimenticarlo finché non avrò guarito le ferite dell’abbandono di mia madre (e conseguentemente da ogni donna con cui entro in una relazione romantica) e finché non avrò tolto ogni traccia di gelosia dentro di me? Vorrei vivere in un mondo in cui la sessualità non fosse proprietà di nessuno, ma che venisse compartita apertamente tra chi la pensa come me, senza nessuno sforzo.
Sono un idealista o è solo il fatto che non viviamo in un tale mondo? Forse devo solo guarire il mio bambino interiore per poi riuscire a fare l’amore in qualsiasi maniera? Mi si confondono le idee.
Spero che mi possiate dare qualche riscontro creativo su questo soggetto molto controverso, ma importante in molte relazioni. Molti dei miei amici non ne parlano, ma ne soffrono lo stesso perché vanno e fanno l’amore con altre l’uno dietro le spalle dell’altro.

Elmar: Caro Loris, prima di passare a coppia aperta è consigliabile parlarci chiaro: ognuno dice come veramente si sente senza mezzi termini. Così ognuno si può fidare delle parole dell’altro e non deve indovinare come l’altro potrebbe sentirsi veramente.
Per aprire la coppia serve un legame ben saldo all’interno della coppia, con un’intimità e un’intesa talmente buona fra di voi, che riesce a reggere senza grandi problemi tutte le turbolenze che l’apertura comporta: il senso di abbandono, l’insicurezza su cosa farà l’altro, la gelosia, ecc. Nella descrizione della vostra coppia sinceramente non vedo questo legame stabile, perciò vi consiglio di rendere prima più intima (di cuore, non di sesso) la vostra coppia, e soltanto dopo avventurarvi all’apertura.
Anche quando la vostra relazione sarà totalmente impregnata d’amore, rimarrà sempre un’incertezza, un rischio. Non esiste una coppia aperta, dove tutto è sicuro. Dal dilemma non esci. Il rischio di incontrare altre persone interessanti fa parte del gioco.
Vorresti tu fare l’amore con donne noiose, difficili, poco erotiche? Penso di no. Allora perché la tua donna non dovrebbe cercare uomini attraenti? Aprendo la coppia non puoi usare due misure. E poi questo calcolo di chi ha più incontri. A parte il numero, che differenza c’è fra 3 e 6 scopate estive?
Una cosa è chiara: aprire la coppia comporta più avventure e più ansie. Tenerla chiusa comporta più sicurezza e più noia. A voi la scelta!
Avventura e sicurezza non esistono insieme. Non puoi viaggiare in una Ferrari Testarossa e pretendere che non vada troppo forte perché hai paura. Allora scegli una Fiat Punto, ma non lamentarti poi, se non corre come ti piacerebbe.
Nei capitoli 2, 5 e 6 del nostro libro Trasgredire con amore trovi delle indicazioni su come gestire questo argomento nella coppia.

Mio marito vuole la coppia aperta, ma io desidero l'intimità solo con lui

Marina: Cari Elmar e Michaela, anche se giovani, 31 e 33 anni, siamo una coppia che ormai sta insieme da circa 13 anni, sposati da 9 e genitori di un ragazzo di 8 anni. Vi abbiamo conosciuto attraverso i vostri libri di tantra che mio marito ha portato a casa.
Il nostro rapporto è sempre stato vacillante, fra alti e bassi e questo, forse, è il periodo in cui funziona meglio, se non altro siamo consapevoli del fatto che abbiamo desideri diversi. Un motivo di discussione più frequente è questo: mio marito con ogni stratagemma vuole convincermi a formare una “coppia aperta”, mentre io non ne voglio sapere, mi basta la nostra intimità, il nostro rapporto. Spesso non eravamo d’accordo sulla frequenza e così mio marito ha proposto che il martedì mattina fosse uno spazio tutto nostro, più il sabato sera implicitamente. Inoltre ho concesso il mercoledì sera “libero” a mio marito.
Questo programma ha sanato non di poco la nostra relazione, il mio tempo è così dedicato al lavoro, la famiglia e fare l’amore. Così abbiamo trovato un nostro equilibrio se non fosse per il fatto che ogni tanto mio marito sente la necessità di “frequentare” altre coppie, anch’io sento questa necessità ma non a sfondo sessuale, penso che si possa frequentare altra gente e starci serenamente insieme senza fare sesso. Serate trascorse con amici che per me sono divertenti, per lui sono noiose e così non ci troviamo proprio. Vi ringraziamo per leggere la nostra lettera e confidiamo in una vostra risposta.

Elmar: Cara Marina, prima di risponderti, dimmi se ti ho capito bene: avete come minimo un giorno per fare l’amore soltanto voi due che è il martedì, in più il sabato sera e altri giorni come optional.
Cosa significa che il mercoledì sera tuo marito è “libero”? Può fare sesso con altre donne o coppie? Se fosse così, tuo marito ha già avuto degli incontri?
Ho capito che tuo marito vorrebbe incontri sessuali con altre coppie, ma non sono certo se finora è rimasto soltanto un desiderio suo perché non condiviso da te o se vi siete già scambiati con altre coppie. In più mi interessa cosa fa la differenza per tuo marito tra una serata libera e un incontro sessuale a quattro? Cosa cerca in più che non ha già?

Marina: Caro Elmar, grazie per avere risposto alla “nostra”, mia lettera; le domande che tu ci hai posto rispecchiano un po’ la nostra confusione. Il mercoledì sera che io lascio libero a mio marito non è da lui dedicato per fare sesso con altre coppie o donne, anche perché non lo accetterei, il mercoledì è una serata che lui si è ritagliato e sinceramente non ho nemmeno capito il perché visto che io non gli ho mai limitato le uscite serali.
Per quanto riguarda gli scambi di coppia, fino ad oggi, è rimasto un suo desiderio non condiviso da me; io non sento proprio questa necessità, non mi sento annoiata dal nostro rapporto, anzi…., non cerco altre esperienze.
Che cosa mio marito cerca e che non ha già sinceramente non lo so proprio, anche se ne abbiamo parlato tantissimo. A dire la verità ha sempre cercato la trasgressione ma da quando ha iniziato a navigare su internet, un mondo nuovo gli si è aperto e da lì è spuntata la sua fantasia di vedermi fare l’amore con altri uomini e lui come spettatore, oppure la voglia di frequentare club privé. Sono queste le cose delle quali ha cercato di convincermi e che io non ho proprio accettato.
Diverso sarebbe un percorso tantrico dove, almeno questa è l’idea che mi sono fatta, ci si mette in contatto con la propria sessualità e con quella del proprio compagno, il che è diverso dalla trasgressione. Il nostro rapporto insomma è in crisi e non riusciamo a venirne fuori.

Filippo: Cari Michaela e Elmar, sono il marito di Marina e intanto mi viene da dirvi subito “grazie”. Nel giorno della festa del papà non poteva arrivarmi regalo migliore oltre alla poesia recitata da mio figlio. Con l’aiuto dei vostri libri e quello di Osho “Tantra – Comprensione suprema” sono riuscito a dare una svolta positiva ad una profonda crisi personale e di conseguenza di coppia, anche se alcuni strascichi non sono ancora finiti. Allora venendo alla storia con mia moglie devo dire che in tredici anni di rapporto sono sempre stato fedele. Da alcuni anni, la nostra vita sessuale e di coppia è diventata molto appagante e contemporaneamente in me è sorta una specie di forza interiore che mi spinge a condividere l’esperienza sessuale anche con altri, cosa che invece terrorizza mia moglie. Pratico yoga quasi tutti i giorni, seguito, se il tempo lo permette, da una meditazione formale e da diverso tempo ormai mi sento molto equilibrato. Ho ottenuto il mercoledì sera libero con una specie di accordo velato che se proprio voglio fare sesso con più persone lo posso fare a patto che non glielo dica. Però non è così facile trovare coppie aperte a questo e inoltre preferirei avere un rapporto più sincero con mia moglie.

Elmar e Michaela: Ciao Marina e Filippo, troviamo le vostre lettere molto interessanti e ci sembra che in fondo riflettono le due parti di una stessa medaglia che spesso nelle coppie si polarizzano tra l’uomo e la donna. Non vogliamo qui descrivere l’intera dinamica, ma vi proponiamo un esercizio che vi può essere utile in questa situazione.
Quando avete un’oretta libera, ponete tre cuscini sul pavimento, uno è di Marina, il secondo (faccia a faccia con lei) di Filippo, il terzo un po’ più distante di un immaginario osservatore che è interessato alla vostra storia come uno spettatore che si guarda il film “To swing or not to swing”. Poi cambiate posto: uno di voi si siede sul cuscino dell’altro mentre questo si siede sul cuscino dell’osservatore. Se per esempio iniziasse Filippo, allora si siede sul cuscino di Marina (lei va sul terzo cuscino) e quello di Filippo rimane vuoto. Ora tu Filippo cambiando posto sei anche entrato nella pelle e nell’anima di Marina, ti senti donna e provi i sentimenti di lei, praticamente diventi lei e inizi a parlare come Marina. Puoi iniziare a ripetere le sue stesse parole rispetto alla trasgressione, la fedeltà e i suoi bisogni nella coppia, parole che conosci bene perché le hai già sentite 100 volte; praticamente parli come Marina a un Filippo immaginario che puoi visualizzare seduto davanti a te sull’altro cuscino. Non lo fai meccanicamente, ma con tutti i sentimenti di Marina che ora sono i tuoi e che puoi veramente provare nella tua pelle. Continui a parlare come ti viene in mente, quando arrivi a una piccola pausa, aspetti finché ti viene qualcos’altro. Dopo un certo periodo avrai la sensazione di aver detto tutte le cose importanti, soltanto allora finisci. La vera Marina nel frattempo osserva e ascolta le parole pronunciate da Filippo nella pelle di Marina e le lasci scendere all’interno, nel tuo cuore per poter toccare anche i tuoi sentimenti.
Quando Filippo ha finito cambiate senza interruzione: Marina sedendosi sul cuscino di lui entra nella sua pelle e parla con la voce, il tono e il sentire di Filippo a una Marina immaginaria, mentre il vero Filippo osserva il tutto seduto sul terzo cuscino e si lascia toccare dalle parole. Questo esercizio non ha l’obiettivo di trovare un nuovo accordo, ma di aumentare la comprensione reciproca, la quale prepara il terreno per un futuro nuovo accordo. Buon dialogo!

Marina e Filippo: Abbiamo fatto il dialogo ed è durato due ore: una per parlare sui cuscini, poi un’altra per asciugarci le lacrime dalla commozione e per rimanere abbracciati in silenzio. In questo esercizio ci siamo avvicinati di più che in tutte le discussioni degli ultimi mesi. Non sappiamo come ringraziarvi.

Come convincere la mia ragazza allo scambio di coppia?

Amicone: Sono un ragazzo di 28 anni e sono fidanzato da cinque anni. Con la mia ragazza abbiamo rapporti sessuali, suppongo nella norma, ma da qualche tempo a questa parte mi vengono fantasie erotiche che per il momento sono difficilmente raggiungibili. Desidero, per esempio, fare lo scambio di coppia o addirittura (scusate il termine) un’orgia con più donne e uomini. Come posso convincere la mia ragazza? E come le altre persone?

Elmar: Caro amicone, nello stesso modo in cui proporresti alla tua ragazza e ad un’altra coppia una gita in montagna, una serata al cinema, un fine settimana al mare. Il sesso usa gli stessi mezzi di comunicazione, come tutte le altre attività della vita.

Amicone: Ho parlato con la mia ragazza. All’inizio era diffidente perché teme che io stia solo cercando un’altra donna, ma l’ho vista anche incuriosita. Alla fine ha prevalso la curiosità. Abbiamo sfogliato alcuni siti sullo scambio di coppia e ne abbiamo trovate anche alcune carine.
Ora è sorta un’altra domanda: cosa possiamo fare per tutelare la nostra relazione quando ci buttiamo in questi giochi?

Elmar: Abbiamo appena concluso una ricerca su come la coppia può giocare con i propri limiti, scambiarsi con altri, creare una sceneggiatura erotica e trasgressiva, affrontare consapevolmente la gelosia nel caso in cui dovesse affiorare ecc., senza disturbare l’armonia della coppia. Trovi molte indicazioni su come gestire lo scambio di coppia con la tua partner nel nostro libro Trasgredire con amore pubblicato da Edizioni Mediterranee.


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