Migliorare l’atto sessuale con il Tantra

Migliorare l’atto sessuale con il Tantra

Cerco dei corsi mirati a un miglior benessere sessuale

Dany: Volevo sapere se esistono dei corsi mirati a un miglior benessere sessuale (seguo filosofie tantriche da 5 anni ormai e pratico il kama shastra con la mia ragazza) che non riguardino la respirazione ma tendano a migliorare l’atto sessuale in se. Lo dico perchè credo di vivere già una sessualità tranquilla, ma mi mancano alcune tecniche pratiche per migliorare. Grazie mille, a presto.

Michaela: Caro Dany, ci sono anche dei corsi mirati sulla crescita sessuale in senso stretto, ma premettono una certa flessibilità nel respiro. Non vale la pena fare molte pratiche sessuali finché il respiro non è libero, fluido, pieno e profondo, sarebbe come premere sull’acceleratore con il freno tirato. Se il respiro è contratto puoi praticare le tecniche sessuali del tantra, del tao, del kamasutra e del kamasastra, ma sprechi tempo ed energia. In Tantra. La via dell’estasi sessuale trovi le nozioni e le descrizione delle pratiche adatte alla tua ricerca. Buoni esperimenti!

Sono soddisfatta, ma vorrei andare oltre

Gloria: Sono molto soddisfatta della mia vita sessuale. Io e il mio compagno abbiamo approcci molto diversi: lui viaggia più di fantasia e ha sempre mille idee su come e dove farlo, io invece lo devo sentire e toccare, devo stringermi nei suoi abbracci e sentire l’odore della sua pelle, in questo modo ci completiamo benissimo. Ultimamente abbiamo fatto l’amore per molto tempo, un’ora o forse ancora di più e ad un certo punto mi è sembrato di diventare completamente fluida dentro e di dissolvermi espandendomi in modo sottile. Ho visto delle luci che non erano come la luce normale, ma intorno al mio compagno compariva uno strato fosforescente. Mentre avveniva, mi sentivo così accolta e beata che non ci ho fatto caso, ma a ripensarci mi incuriosisce. Vorrei riprovare questa esperienza, sapere cos’è. Tutto questo centra qualcosa con il tantra?

Michaela: Azzeccato, non centra solo qualcosa, anzi è il nocciolo del percorso tantrico. Il tantra in prima linea non è una sorta di terapia sessuale, ma è un metodo per andare oltre il “normale”, per andare con l’aiuto dell’energia sessuale in quegli stati di coscienza che percepiscono una più ampia gamma della realtà, come lo hai sperimentato quella volta.
Un famoso sessuologo americano dice: Il 45% delle coppie hanno problemi con il sesso, il 50% vivono una sessualità che funziona, e poi c’è un 5% di coppie che attraverso il sesso arrivano a stati di coscienza veramente estatici. Sappiamo, che molte coppie prima o poi “casualmente” fanno esperienze di questo tipo, ad alcuni succede una volta e mai più. Se spontaneamente avete sperimentato di poter varcare questa soglia, il tantra può essere una strada per sopportare questa capacità e per avere una guida attraverso le potenziali esperienze che ancora vi aspettano. Nel libro Tantra. La via dell’estasi sessuale trovi alcune indicazioni.

Il tantra aiuta a controllarsi?

Pietro: Alcuni conoscenti mi hanno parlato del tantra come un miglioramento per la loro sessualità, in termini di durata, controllo e performance. Attualmente sono contento della mia sessualità, ma mi interessava avere dei chiarimenti su questi aspetti.

Michaela: Salve Pietro, sì, con il tantra si possono trarre dei giovamenti nella sfera sessuale. Ci sono degli esercizi che mirano ad aumentare la consapevolezza nel proprio corpo, altri che aiutano a mantenere la carica sessuale in modo rilassato di modo che il “fare sesso” possa diventare un “fare l’amore”. Per la durata di un rapporto sessuale ci sono degli esercizi precisi, ma tieni conto che la “performance” non è il nocciolo della questione, ma un piacevole effetto collaterale, per chi intraprende questo viaggio affascinante verso se stessi.
Il controllo invece è una delle cause più deleterie per la sessualità, per il desiderio e la passione, con il passare del tempo le rovina, perciò nel tantra andiamo semmai a “de-controllare” la sessualità e le emozioni collegate, a imparare a vivere la nostra vita intima con più libertà abbandonandoci fiduciosamente nel nostro corpo.

I preliminari sono importanti?

Fabio: Quanto credi siano importanti i preliminari all’interno del rapporto sessuale? Per caso le tecniche tantriche parlano anche dei preliminari?

Elmar: Caro Fabio, i preliminari sono altrettanto importanti come tutto ciò che viene dopo. I preliminari e i “post-liminari”, o come chiameresti la parte che viene dopo, sono un’unica cosa. Non sono scindibili. E’ soltanto una scissione di comodo che separa il prima e il dopo. Invece per una sessualità appagante ci vuole l’inizio, il mezzo e la fine. L’inizio è la fase che segna il tracciato a tutto ciò che viene dopo. Fare buon sesso o praticare “le tecniche tantriche” senza i preliminari è come pretendere una buona corsa da una formula 1 a motore freddo; chiedi a Schumacher cosa ne pensa. Nel nostro libro Tantra per due trovi un lungo capitolo su come percorrere il ciclo sessuale completamente, fase per fase, per viverlo fino in fondo e uscirne appagato.


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L’eiaculazione precoce nel rapporto sessuale

L’eiaculazione precoce nel rapporto sessuale

Io vengo subito e lei non mi dice come lo vorrebbe

Albo: Il mio problema è che eiaculo molto precocemente. Faccio fatica ad inspirare ed espirare come spiegate voi. Non riesco capire se tutto proviene dal cervello o dalla punta del glande. A volte solo toccando la punta, non riesco a trattenermi ed eiaculo.
La mia compagna non parla nei momenti amorosi, non chiede cosa vuole, non mi comunica se gli va bene. Sono sicuro che non ha mai goduto fino in fondo facendo l’amore con me. Lei non prende la pillola, io con il preservativo non mi trovo, perciò devo anche stare attento.
Spero che tu sia riuscito a capirci qualcosa del mio caso.

Elmar: Caro Albo, mi poni tanti quesiti in una volta. Inizio con l’ultimo: non occuparsi della contraccezione è un continuo sabotaggio della sessualità. Noi decliniamo lavorare con coppie che dicono “Questo metodo contraccettivo non mi va bene, quest’altro non lo voglio, il terzo non lo posso usare”. In tal caso devi chiedere consiglio al Papa e non a noi. Desiderare una sessualità piena e soddisfacente senza un metodo contraccettivo sicuro è come arrampicarsi sul Monte Bianco senza scarpe da montagna e senza corda: un continuo pericolo. Non ci si può lasciar andare e godere trovandosi sotto la spada di Damocle di rimanere incinta senza volerlo. Sconsigliamo di farlo!
Mi pare che nella vostra coppia si sovrappongono due problemi, il tuo di eiaculare presto e quello della tua compagna di chiudersi emozionalmente, di non comunicare quando siete intimi. Per il primo, abbiamo quel programma di 3-5 mesi che include due corsi nei quali t’insegneremo le tecniche di respiro e di movimento per durare di più. Al contempo, lei potrebbe imparare a lasciarsi più andare e a vivere il sesso con più serenità. Un buon inizio potrebbe essere Ardore nel cuore la prossima estate. Un augurio per la vostra voglia di cambiare!

La relazione con la mia compagna è logora. Come posso migliorare la prestazione?

Lorenzo: Ho problemi di eiaculazione precoce da sempre e con tutte le donne. Vorrei sapere se e come il tantra può essermi d’aiuto e avere indicazioni su eventuali corsi.

Elmar: Caro Lorenzo, sì il tantra ti può aiutare. Trovi delle indicazioni nella rubrica “sessualità” del nostro sito. I corsi più adatti sono Ardore nel cuore, oppure Comprendersi nel corpo. Venendo con la tua compagna, potresti iniziare il programma per risolvere l’eiaculazione precoce.

Lorenzo: Il rapporto tra me e la mia compagna è piuttosto “logoro” perciò non so se vorrà partecipare. Chiedo se è possibile la mia sola partecipazione per migliorare la prestazione.

Elmar: Caro Lorenzo, se la tua compagna non vuole partecipare, perché il rapporto è logoro, non cambierete nulla. Non affrontate le questioni del rapporto, perché il sesso è insoddisfacente, non affrontate il sesso, perché il rapporto è logoro. E’ un gatto che si morde la coda.
Se lei è interessata a vivere una sessualità più passionale con te, perché non dovrebbe venire? Da solo non ha molto senso, perché capisco già dalle tue mail, che il problema ha due radici:

  1. Una è un’abitudine energetica in appropriata. Per cambiarla t’insegneremo un nuovo modo di fare l’amore: un altro tipo di movimento pelvico, un diverso modo di inclinare il bacino, di sentire, di focalizzare la mente, di respirare, di percepire il piacere, ecc.
  2. L’altra sta nella vostra relazione sulla quale vi possiamo fornire consigli soltanto se partecipate insieme. Saluti a te e alla tua compagna

Lorenzo: Non l’ho ancora chiesto, ma penso che non voglia venire. Non mi puoi insegnare questi trucchi per durare di più per e-mail?

Elmar: Lo ripeto, se ci tieni a questa relazione, almeno chiediglielo, anziché farti delle supposizioni sulla sua risposta.
Inoltre non si tratta di semplici trucchi, ma di cambiare il proprio vissuto dell’atto sessuale, implica aprirsi a cambiare tutta una serie di sentimenti, d’idee, di abitudini. Visto come si è complicata la vostra relazione, non ti posso nemmeno insegnare le tecniche più pratiche per e-mail, perché innescherebbero dei mutamenti nelle vostre dinamiche di coppia.

All’inizio di un nuovo rapporto vengo presto

Mario: Buongiorno, volevo qualche consiglio per risolvere un mio problema sessuale. Ho 30 anni e mi capita di soffrire molto l’ansia da prestazione. Soprattutto quando faccio l’amore per la prima volta con una donna nuova, vengo molto presto. Penso che il tutto sia legato ad ansia. Il problema a volte si ripresenta anche in successivi incontri, altre volte, più spesso, non si ripresenta. Perciò penso di non soffrire di una vera disfunzione, ma semplicemente penso di vivere in modo sbagliato il momento del rapporto. Vorrei conoscere eventuali letture appropriate e soprattutto sapere se un diverso approccio al sesso potrebbe aiutarmi.

Elmar: Come letture puoi prendere il nostro secondo libro Tantra per due di Elmar e Michaela Zadra edito da Mondadori 1999, che contiene un capitolo dedicato all’eiaculazione precoce. Se vuoi veramente cambiare le cose, abbiamo un programma che dura circa 3-5 mesi composto di 2-3 corsi e di esercizi da fare a casa. Per continuare il dialogo ho bisogno di alcune informazioni:

  • Hai attualmente una relazione stabile con una donna?
  • Quante volte fate l’amore?
  • Quando sei con una donna nuova, quanto tempo prima eri “a digiuno”, cioè senza rapporti sessuali con una donna?
  • Con che frequenza ti masturbi? Vieni velocemente anche nella masturbazione?

Mario: Caro Elmar, ho comprato il libro indicato e seguirò anche un prossimo corso introduttivo, per ora rispondo alle domande che mi hai fatto:

  • Si, in questo periodo ho una relazione con una ragazza. La frequento da sette mesi.
  • Facciamo l’amore due tre volte la settimana. Ora non ho problemi con lei. Certo vorrei comunque avere un approccio più rilassato, infatti all’inizio, e per un paio di mesi, ho sofferto tantissimo di eiaculazione precoce.
  • Questa estate, mi è capitato di avere rapporti con tre o quattro ragazze diverse, anche a distanza di un giorno l’uno dall’altro ed ho sempre sofferto di eiaculazione precoce. Solo con una ragazza mi sono visto per due giorni consecutivi, ed il secondo giorno è andato meglio.
  • Mi masturbo con una frequenza di 2 o 3 volte la settimana, dipende dai periodi, comunque non vengo velocemente nella masturbazione

Ti aggiungo un fatto che secondo me è alquanto importante. Ho iniziato a soffrire di questo problema improvvisamente, in un momento ben preciso. Infatti fino all’anno scorso avevo una relazione con una donna che è durata sette anni. Nel momento in cui lei mi ha detto che voleva lasciarmi, tutte le volte che facevamo l’amore mi capitava di venire subito. Spero di essere stato abbastanza chiaro.

Elmar: Caro Mario, se ti ho capito bene, l’eiaculazione precoce si presenta all’inizio di una relazione e all’annuncio della sua fine. Entrambi i momenti sono periodi di stress, dove vai incontro ad un’incognita. Se con l’attuale ragazza le cosa vanno bene, non vedo la necessità di occuparsi più di tanto di questo fenomeno passeggero, basta fare l’amore in delle relazioni stabili. Capisco invece il tuo desiderio di rilassarti di più nel rapporto. Un primo passo in questa direzione può essere di osservare i tuoi pensieri mentre sei con lei quando fate l’amore e valuta:

  1. In che % sei in pensiero e in che % sei attento ai piaceri fisici, il contatto con la pelle, i tocchi erotici, l’eccitazione ecc.
  2. Osserva anche in che % la tua attenzione è rivolta alla ragazza, la guardi, pensi a lei, sei attento a cosa prova lei e a cosa le piacerebbe…. e in che % sei attento a te: a cosa provi tu, alle tue sensazioni, al tuo respiro, ai tuoi movimenti ecc.

Quando mi comunicherai queste percentuali e cosa hai osservato ti darò un’altra indicazione.

Mario: Caro Elmar, innanzitutto grazie per la dedica di tempo che mi concedi, provo a rispondere alle tue domande:

  1. In realtà la percentuale in cui sono in pensiero è molto elevata, forse l’80%, e penso questo non sia un bene, molto più elevata di quella in cui mi concentro con il contatto ecc.
  2. Altro punto in cui sono sicuro di sbagliare, sta nel fatto che io durante il rapporto sono molto concentrato su di lei, forse per il 70%, nel senso che cerco di capire se sta per venire, e cerco di fare in modo che raggiunga l’orgasmo, e quando mi concentro su di me, è sempre nel timore di non venire troppo presto!
    Queste sono le maggiori mie preoccupazioni, che di conseguenza un po’ mi recano patemi che in parte, e anche se minima, mi impediscono di godere a pieno dell’atto sessuale. Devo poi ammettere che non avevo ricollegato che i miei disturbi di eiaculazione precoce si presentano all’inizio ed alla fine di una relazione. Ma se è così, come posso migliorare il mio rapporto con una donna nuova? Grazie di tutto, e ti prego di rispondermi, perché i tuoi consigli li trovo davvero fondamentali.

Elmar: Caro Mario, la soluzione più semplice con una donna nuova è quella di dirglielo apertamente, senza tante storie, proprio perché non è una cosa che puoi nascondere più di tanto. Allora la donna sa a cosa va incontro e sa anche che non continuerà sempre così. Non dovresti incontrare grandi difficoltà, perché solitamente anche le
donne al primo incontro sono un po’ più tese. Una volta che l’ansia delle prime volte è passata, puoi iniziare ad affrontare le altre due “auto-fregature”, cioè:

  1. Imparare ad essere più attento alle sensazioni corporee e a goderti più il contatto, il tocco, l’eccitazione, e seguire meno i pensieri e le preoccupazioni che hai in testa. Il principio è molto semplice: più pensi – più veloce vieni; più senti – più tardi vieni.
  2. Usare un respiro più profondo che ti permette di fondere la tua consapevolezza con le percezioni piacevoli sulla pelle e sui genitali; una descrizione dettagliata del respiro e della rotazione del bacino la trovi nella pagina di Antonio in questa rubrica.

L’altro spostamento della tua mente è da lei a te: più pensi a lei – più velocemente vieni; più godi per te – più, di conseguenza, vieni tardi. Non è una forma d’egoismo, anzi nel sesso vige un principio diverso: più gode l’uno – più aiuta a godere all’altro. In più ti scioglie il corpo e un corpo sciolto di conseguenza si muove anche di più e la carica si concentra meno nei genitali. Prova a fare l’amore una volta con dei movimenti molto sciolti, rilassati, come se stessi ballando o facendo aerobica. È tutta un’ altra cosa rispetto a quell’atteggiamento concentrato sulla domanda “riuscirò a soddisfarla?”. Se ti muovi con scioltezza nel tuo corpo diventa più piacevole per te, ma anche con lei. Cosa pensi che una donna preferisca: un uomo sciolto o un uomo teso nel pensiero?

Se provi a mettere in atto questi due spostamenti della tua coscienza, dovresti trovare dei miglioramenti, ma ti devi concedere del tempo: ci vogliono alcuni mesi finché le vecchie abitudini cedono per dare luogo ad un nuovo modo di fare l’amore. In ogni modo, se dopo le prime volte trovi un po’ più piacere per te, sai che è la strada da seguire.

Qual è la durata media di un rapporto sessuale? Che posso fare, per durare di più?

Pippo: Ho avuto il primo rapporto sessuale a 21 anni con un ragazza con cui sto ormai da 1 anno. Solo dopo sei mesi siamo arrivati a fare sesso e all’inizio davo colpa all’inesperienza di entrambi. Lei molto spesso all’inizio si nega anche se dopo facciamo sesso. Non so se per questo o per altro, ma io credo che la durata della mia prestazione non sia sufficiente. Che devo fare? Lei durante il rapporto sospira e mi dice di continuare a spingere e così io vengo dopo poco. Come mi devo comportare? Come si fa a durare di più a letto?
Inoltre inizio quasi sempre il rapporto senza preservativo e solo dopo lo metto, questo può inconsciamente condizionarmi? Come dire: adesso che l’ho messo posso venire. La durata media di un rapporto sessuale soddisfacente quanto è? Grazie mille!

Elmar: Caro Pippo, se lei inizialmente si nega, posso immaginarmi che, fin che si arriva alla penetrazione, tu sarai già eccitato da un bel po’…In questo lasso di tempo, anche dovuto all’incertezza, se l’amore si farà o no, accumuli tensioni che poi ti fanno venire prima.
La regola è: più volte lo fate, più tardi arrivi all’eiaculazione!
La durata media europea del rapporto sessuale è tra i 7 e i 9 minuti. Questo è quello che “fan tutti”, che per loro sia soddisfacente, è un altro discorso.
Il preservativo diminuisce la stimolazione e perciò allunga i tempi. Ma se per te prevale il: “via libera”, questo può contrastare il primo effetto e portare al contrario.
Prova a consultare le altre pagine sull’argomento nel nostro sito. Troverai delle soluzioni.


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Punto G: curiosità e difficoltà

Punto G: curiosità e difficoltà

Come mai trovare il punto G è difficile?

Deborah: Ho tentato varie volte di trovare il punto G, alcune da sola, altre volte con l’aiuto di mio marito, eppure non lo trovo. Perché è talmente difficile?

Michaela: Cara Deborah, non e per tutte le donne è difficile trovarlo, ma per chi non lo trova, di solito ci sono due ragioni: la prima è che non si trova, come si legge spesso, a 5 cm dall’entrata vaginale, ma può essere a una profondità diversa. Alcune donne lo hanno immediatamente dietro l’osso pubico, altre lo hanno più internamente, quasi vicino al collo dell’utero.
La seconda ragione è che il tocco al punto G e la sua stimolazione non sono sempre e subito piacevoli: per molte donne sono addirittura fastidiosi, perciò involontariamente fanno dei movimenti per evitarne il contatto, oppure pensano di non esserci arrivate perché non provano piacere. Nel capitolo 3 del libro Il punto G. La ricerca iniziatica del piacere sessuale
trovi dei racconti di alcune donne che descrivono come inconsciamente si difendono dal essere toccate, pur volendo trovare il punto G e provare piacere.

Posso sperimentare il punto G da sola?

Graziella: Ho 41 anni, sono sposata, ma ho una relazione extraconiugale con un uomo più giovane di me di cui sono innamorata. Non ho particolari problemi con mio marito, ma con l’amante sono molto più coinvolta sessualmente, cosa che finora non mi era mai successa. L’unica cosa è che abbiamo poco tempo da dedicarci, visto che anche lui ha famiglia. Ho letto il vostro libro Il punto G. La ricerca iniziatica del piacere sessuale e mi sembra di capire che avere tempo è un elemento essenziale per questa esplorazione. C’è una soluzione a questo, oppure posso provare a sperimentare da sola? Dal libro non sono riuscita a capire bene questa seconda ipotesi.

Michaela: Cara Graziella, se hai poco tempo con l’amante, puoi farlo con lui in modo più veloce: mezz’ora o un’ora anziché le tre ore proposte, oppure esplorare il punto G con calma insieme al marito. Se vuoi sperimentare da sola, ti consiglio di provare prima se ci arrivi con uno o due dita. Non tutte le donne ci arrivano. Oppure usa un vibratore piegato (per punto G) che abbia una lunghezza di circa cinque cm tra la curva e la punta. Ci sono anche vibratori con due cm tra la punta e la curva, ma questi non riescono a stimolarlo abbastanza. Se il tuo punto G fosse poco sensibile al piacere, trovi a pagina 140 di Il punto G. La ricerca iniziatica del piacere sessuale
un “programma” che comunque devi fare da sola per svegliare il punto G e per sperimentare la gamma di piacere che ti offre. Se incontrassi dei problemi, mi puoi chiamare al telefono.

Il piacere al punto G è come quello del clitoride?

Laura: Ho due domande riferite al punto G: Il piacere che dà è uguale al piacere che si prova stimolando il clitoride o è diverso? Ci sono particolari posizioni da mantenere per trovarlo?

Michaela: Cara Laura, il piacere del punto G non è uguale a quello del clitoride. La maggior parte delle donne raccontano che il piacere del punto G è diffuso, inondante e interno, mentre il piacere del clitoride è più concentrato, acuto e esplosivo.
Nel capitolo 4 del libro Il punto G. La ricerca iniziatica del piacere sessuale trovi un’esauriente descrizione di questi due tipi di piacere e della loro differenza. Anche sulle posizioni non c’è un accordo, ma dipende dalla localizzazione del punto G all’interno della vagina. Se è situato subito dietro l’ingresso, il pene dell’uomo lo tocca in un angolo molto rivolto verso l’alto, se è più all’interno, serve un angolo più piatto. Per la maggior parte delle donne, le posizioni più favorevoli sono quelle da dietro o come si dice comunemente “alla pecorina” e poi la posizione della forbice. In entrambe le posizioni la donna può regolare l’angolatura ruotando il bacino un po’ in avanti o indietro, mentre l’uomo può posizionarsi nell’angolo giusto rispetto alla donna, senza che ciò diventi faticoso per lui.


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Punto G: cos’è e come trovarlo

Punto G: cos’è e come trovarlo

Vorrei sapere tutto sul punto G

Corinna: Dopo vari tentativi ho finalmente trovato il punto G: è stato bellissimo. Essere toccata lì è molto diverso da quello che provo quando mi masturbo o quando vengo penetrata dal mio ragazzo.
Sono una persona curiosa e vorrei sapere tutto sul punto G. Ho sfogliato diversi siti internet, ma più o meno dicono tutti la stessa cosa. Quelli italiani spesso sono superficiali, in quelli inglesi, invece, ho trovato delle spiegazioni interessanti. Esiste un libro approfondito sul tema, possibilmente in italiano?

Michaela: Sì, Corinna, ti sei rivolta alla persona giusta. Insieme a mio marito Elmar ho condotto una ricerca su 180 donne che venivano stimolate al punto G. Descriviamo in modo approfondito le loro sensazioni, le emozioni personali, le difficoltà come i piaceri nel libro Il punto G. La ricerca iniziatica del piacere sessuale
edito da Sperling & Kupfer.

Mi interessa il punto G

Roberto: Ho visto un sito americano sul punto G. Insegnate anche voi la tecnica per stimolarlo? Perchè vorrei portare la donna all’eiaculazione. Vorrei riuscire a farla venire. Grazie.

Michaela: Si, insegniamo sia a trovarlo che a stimolarlo, ma soprattutto, a integrare nel proprio vissuto tutte le diverse sensazioni e gli stati d’animo che accompagnano questa esplorazione. Al contrario degli istituti americani che spesso lo insegnano in una sola sessione, durante il nostro corso La sessualità consapevole dedichiamo molto più tempo alla scoperta del punto G, perché la sua stimolazione somiglia meno a una “tecnica sessuale”, ma a un calarsi nel fondo dell’anima femminile.
Trovi informazioni molto dettagliate sul punto G nel nostro libro Il punto G. La ricerca iniziatica del piacere sessuale.

il punto G dà anche piacere spirituale?

Gianna: Buongiorno, ho dato un’occhiata al vostro sito e ho visto le domande sul punto G, così ho deciso di scrivervi. Mi sono sempre interessata a questo argomento, so dell’esistenza del punto G ma purtroppo non ho ancora avuto l’occasione di trovarlo. Sapete, ci vorrebbe anche il partner giusto! Comunque vorrei sapere: la scoperta del punto G dà solo piacere fisico o si raggiunge anche un piacere spirituale?

Michaela: Cara Gianna, il miglior modo per saperlo è quello di provare. Non è identico per tutte le donne. Alcune conoscono il punto G da sentito dire, ma se ne fregano, stanno bene così e non vogliono scoprire qualcos’altro della loro sessualità. Altre si stimolano o si lasciano stimolare al punto G, perché da loro un appagamento fisico più completo. Altre ancora amano una lunga stimolazione del punto G, perché le porta in stati di coscienza simili a quelli che si raggiungono con la meditazione o con alcune droghe allucinogene. In breve: puoi usare il punto G in un percorso spirituale, ma non devi. Ti auguro dei bei momenti!


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Sesso trasgressivo, sesso anale e sesso orale

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Mi interessa il rito orgiastico

Franca: Ho potuto leggere il vostro libro edito dalla Mondadori Tantra per due, sarei interessata unitamente ad un’amica al tema del “rituale orgiastico” in quanto stiamo approfondendo la spiritualità dell’evento legata alla religione pre-cristiana dei Celti e che oggi tenta di rivivere con il Wicca. Poichè stiamo evolvendo in un percorso spirituale legato al culto della Signora, non ancora legato ad alcuna Coven, vorremmo conoscerne meglio anche l’aspetto energetico-sessuale che appare meglio focalizzato nel tantra. Ovviamente i rispettivi partner sono concordi nel proseguire il cammino descritto. Ritengo che la donna debba riprendere potere di quella magia insita nel proprio essere e che per secoli è stata negata e per la quale è stata perseguitata.

Michaela: Cara Franca, è bello sentire che donne coraggiose come tu e la tua amica intraprendete questo viaggio. Il rituale orgiastico annunciato nel libro dura 7 giorni e lo rifacciamo nel corso Cavalcare la tigre“, riprende il disegno e i principi di base di tanti rituali orgiastici conosciuti nell’antichità presso i Celti, i Greci, i Romani, gli Egizi. Ogni giorno si ripropone una sequenza di danza, catarsi, eros e meditazione, che di giorno in giorno aumenta di grado fino a toccarci l’anima proprio nel centro, sconvolgendo le strutture dell’ego.
Per la sua intensità sessuale ed energetica fa parte dei nostri corsi avanzati che sono riservati a chi ha fatto il training di tantra, come anche nei rituali antichi c’era bisogno di un percorso iniziatico per essere ammesso. Il punto chiave non è, come molti pensano, l’aspetto sessuale, (trovi delle piccole orge senza difficoltà in ogni club privé) ma l’intensità percepita nel corpo sottile, nei chakra e nell’aura, che rende necessaria tale preparazione. E’ una di quelle pratiche classiche del tantra dove il sesso e la meditazione si fondono per spazzare via gli attaccamenti e le strutture rigide nella mente e nel corpo.

La penetrazione anale è sbagliata?

Giorgio: Sono eterosessuale, ma mi piace anche la penetrazione anale. Naturalmente uso degli oggetti, devo ammettere che è una vera passione, mi sono sempre chiesto se é una cosa giusta o sbagliata, in poche parole: se ciò mi faccia bene o male.
Il mese scorso ho comprato per caso un libro sul tantra di Nik Douglas/Penny Slinger e ho letto che il sesso anale potrebbe invertire il flusso delle energie. Diciamo che mi sono spaventato e ho deciso di smettere, anche se mi manca. Ho fatto bene, ho fatto male?

Elmar: Il libro di Nik Douglas è un ottimo testo per farsi un’idea della tradizione del tantra, uno dei migliori testi storici illustrati sull’argomento, ma non è un testo critico: riporta le nozioni così come sono state tramandate da millenni. Ora, non tutto ciò che viene dall’India è buono in altri tempi e in altre culture, per esempio le credenze sul rapporto anale sono anacronistiche e superstiziose. Non lasciarti sconvolgere troppo dai testi: nei testi tantrici puoi trovare tutto e il contrario di tutto.
Nel nostro libro Trasgredire con amore trovi delle indicazioni sul rapporto anale e una testimonianza di una persona che ha provato una grande apertura nei sentimenti che lo ha portato ben oltre il piacere fisico.
Non c’è nulla di male se le correnti energetiche si invertono, il rapporto anale per te come uomo è un modo per sentirti penetrato e ti aiuta a capire come si sente una donna. Anche questa esperienza ha il suo valore. Fai ciò che ti fa piacere, fallo con consapevolezza e vai.

Come convincere mia moglie a fare sesso anale?

Toto: Sono sposato da più di due anni e contando gli anni di fidanzamento siamo a più di 11; tutto ciò nonostante la giovane età; infatti io ho quasi 29 anni e mia moglie 27. Sin dal fidanzamento ho avuto rapporti sessuali con la mia attuale moglie, ma solo dopo il matrimonio abbiamo amplessi completi (prima, le rarissime volte che facevamo l’amore, al massimo facevamo il coitus interruptus). Durante tutti gli anni di fidanzamento il grosso del nostro sesso era costituito dai rapporti orali sia in un senso, sia nell’altro. Anche dopo il matrimonio continuiamo ad averne, con estrema soddisfazione di entrambi, oltre a fare normalmente l’amore.
Il mio problema è che desidererei molto praticare il sesso anale. Mia moglie, nonostante qualche prova (andata male) si rifiuta di farlo dicendo che è innaturale e che le fa male. Da più di sei mesi, quindi, ho rinunciato a chiederglielo. Posso insistere e come posso convincerla a farlo visto che lei psicologicamente (e fisicamente) si blocca non appena glielo chiedo?
Un’altra cosa! Mi eccito molto quando mia moglie mi accarezza l’ano e qualche volta durante la passione ci siamo ritrovati a praticare vero e proprio sesso orale contemporaneamente in quella zona l’uno all’altra. In più, talvolta, mia moglie, prima di raggiungere l’orgasmo mentre facciamo l’amore (cosa che succede quasi sempre), mi accarezza ed accenna una penetrazione nel mio ano con il suo dito. Lei sa che questa cosa mi piace, ma non è il tipo di fare una cosa se non le và. Questo può essere un segnale che ho una speranza?

Elmar: Caro Toto, è un desiderio molto diffuso di voler provare, dopo anni di convivenza, delle pratiche sessuali nuove, spesso l’iniziativa parte dagli uomini e le donne li seguono oppure sono più restie come nel vostro caso, soltanto in una minoranza di coppie è il contrario.
Conosco diverse coppie, dove l’uomo ha chiesto per anni alla donna di fare sesso anale, finché lei finalmente l’ha fatto, talvolta più per soddisfare lui che per desiderio proprio. L’ano oltre ad essere una fonte di piacere è anche molto sensibile e la dilatazione inizialmente fa male. Soltanto una volta che ci si è abituati, il piacere prevale sul dolore. Inoltre l’ano è associato a pudore, timore di essere sporchi, e altri tabù che affiorano appena lo tocchi.
Secondo me puoi proseguire per due strade:
Invitare tua moglie a penetrare il tuo ano mentre fate l’amore, così fate entrambi confidenza con questa pratica. Lei fa l’esperienza di penetrarti e tu impari sulla tua pelle quale tipo di tocco fa bene e quale provoca fastidio. Oppure la puoi invitare a penetrarvi con il dito reciprocamente mentre fate l’amore orale. In ogni caso prima di introdurre il pene conviene iniziare con il dito che ha un diametro minore per abituare l’ano a essere dilatato. Dopo alcune volte puoi provare con due dita. Il principio da seguire è questo: più ci si rilassa nell’ano, meno fa male.
Ovviamente è utile un lubrificante: molta saliva, la secrezione della sua vagina oppure un gel vaginale. Dopo aver toccato l’ano non penetrare più con lo stesso dito la vagina per evitare che i batteri fecali possano infiammare la vagina che non ne ha difese.
Una seconda strada è quella di una trattativa. Chiedi a tua moglie se anche lei ha il desiderio di introdurre qualche novità nella vostra vita sessuale: per esempio un bel massaggio o 1/2 ora di carezze. E poi vi scambiate i favori in modo equo: io ti do qualcosa che desideri tu e tu fai qualcosa che desidero io.
Fammi sapere come è andato.

Toto: Gentilissimo Elmar, innanzitutto intendo ringraziarti per aver risposto in maniera così rapida
ed esauriente su quello che è un tema della mia vita sessuale che considero molto intimo e riservato.
A distanza di qualche giorno dall’invio della mia e-mail ho realizzato che è stata la prima volta che ho parlato di sesso in modo così esplicito ad una persona che non fosse mia moglie Susanna.
La cosa mi ha suscitato un misto di inquietudine e meraviglia che mi ha fatto riflettere molto riguardo a come vivo la sessualità e a come probabilmente avvertissi la necessità di affrontare la sessualità in modo più consapevole. Nei giorni a seguire, durante le vacanze di Natale, ho maturato, quindi, la convinzione di dover approfondire la conoscenza di me stesso e del mio corpo inteso quale strumento per toccare le vette dell’estasi sessuale. Al rientro da un breve giro in montagna, sono quindi andato in libreria per cercare qualcosa che potesse ispirarmi. Ho acquistato d’impeto un libro che solo dopo averlo iniziato a leggere, ho realizzato essere stato scritto da voi. Il testo in questione è Tantra per due. Ho letto con passione i primi due capitoli ed ho da poco iniziato il terzo. Trovo che sia proprio quello di cui avevo bisogno. Ho cercato di fare gli esercizi che proponete ma ho un problema: posso farli da solo, visto che Susanna è un po’, diciamo, scettica? E seppure io li possa fare da solo, come poi posso applicare quanto “studiato”? E come posso convincerla in maniera molto semplice che io credo nel “cammino” che voi proponete? Tanti saluti

Elmar: Caro Toto, mi pare che qualcosa si stia aprendo: una curiosità, il desiderio di parlare anche con altre persone degli aspetti intimi della tua vita, la voglia di sperimentare. E’ assai normale nelle coppie che nel momento che un partner fa dei passi verso un apertura, l’altro sia scettico (come Susanna), restio o vada in qualche modo cauto; non per frenare l’entusiasmo del primo ma per mantenere l’equilibrio nella coppia.
In questo senso puoi fare una proposta a Susanna lasciandole libera scelta di accettarla o no. Un buon esercizio in questa fase è quello di parlare a turno (che è anche descritto all’inizio del libro) 5 o 10 minuti ciascuno senza essere interrotto dal partner, dove ognuno parla liberamente di se, di come lui vive la relazione, della sua vita, dei suoi desideri o di come sta. senza iniziare subito con pratiche complicate. Poi, quando si è ristabilito un certo equilibrio tra la curiosità di provare nuove cose e di conservare le buone abitudini collaudare, potete anche spingervi un po’ più in là.
Un abbraccio a te e a tua moglie!

La mia ragazza rifiuta il sesso orale

Alessio: La mia ragazza a volte rifiuta il sesso orale, io invece trovo che sia una cosa molto piacevole, soprattutto come preliminare alla penetrazione. Alla mia ragazza purtroppo spesso non piace, né praticarlo né se è lei oggetto della cosa. Vi domando, è normale questo? E’ sbagliato o comunque spiacevole per una donna? Grazie

Elmar: Caro Alessio, purtroppo, o per fortuna, la “normalità” nel sesso ha una gamma molto vasta: ciò che sembra normale all’uno, per l’altro è inaccettabile, come nel vostro caso.
Penso che la soluzione non sia da trovare nel condannare le preferenze della tua ragazza (se non le piace, non le piace e basta) e non c’è nulla di giusto o sbagliato nel sesso, ma, se il sesso orale per te è molto importante, pensa ad una trattativa. Chiedi alla tua ragazza se anche lei ha il desiderio di cambiare qualcosa nella vostra vita sessuale: per esempio un bel massaggio oppure una penetrazione che dura più del solito… E poi vi scambiate i favori in modo equo: io ti do qualcosa che tu desideri e tu fai qualcosa che io desidero. Auguri!

Non so come stimolare il mio ragazzo oralmente

Stella: Non so come far raggiungere l’orgasmo al mio ragazzo attraverso la stimolazione orale. Ho paura di sbagliare qualcosa. Come devo fare?

Michaela: Cara Stella, se ti capisco bene stimoli il tuo ragazzo con la bocca e lui non arriva all’orgasmo, se lui arriva facilmente all’orgasmo penetrandoti nella vagina, forse è soltanto una questione di tecnica.
Il modo più veloce per risolverlo è di farti spiegare da lui come gli piace e come lo vuole avere. Chiedigli di darti delle informazioni precise: gli piace più con la lingua o con le labbra? Quanta pressione vuole? Quale ritmo e che velocità desidera? Gli piace essere toccato simultaneamente dalle tue mani? Come e dove? Chiedigli come devi tenere i denti per non toccare il glande, ecc. Lui è l’unica fonte di informazioni giuste, non esiste una ricetta unica, a ogni uomo piace in maniera diversa.


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Eiaculazione precoce

Eiaculazione precoce

Sono molto emozionato e vengo presto

Alessandro: Salve, vi scrivo perché ho un problema a livello sessuale che sta compromettendo il rapporto che ho con la mia compagna. Il problema è che la durata dei miei rapporti è parecchio limitata e questo credo per via del fatto che non riesco a controllare le emozioni al momento dell’atto. Ho sentito parlare di meditazioni che rendono possibile il miglioramento della vita sessuale agendo sul controllo delle emozioni. Vi chiedo di mandarmi qualche documentazione sull’argomento, anche perché se non risolvo a breve questo problema, rischio di perdere una storia per me molto importante. Spero in un vostro aiuto. Grazie mille.

Elmar: Caro Alessandro. Trovi un capitolo sul tuo problema nel nostro libro Tantra per due edito da Mondadori. Più che meditazioni, sono delle modifiche del movimento e del respiro durante l’atto sessuale (le meditazioni vengono dopo, quando la sessualità è abbastanza soddisfacente). Se vuoi risolverlo ti possiamo offrire 2 opzioni:
Se vuoi veramente cambiare le cose, abbiamo anche un programma che dura circa 3-5 mesi composto da 2-3 corsi più esercizi a casa.
Intanto mi puoi anticipare alcune informazioni:
– Hai attualmente una relazione stabile con una donna? Se si, quante volte fate l’amore?
– Quanto tempo passa fra penetrazione e eiaculazione?
– E’ sempre stato così, o è apparso con la tua attuale compagna?
– E masturbare? Con che frequenza ti masturbi? Vieni velocemente anche nella masturbazione?

Alessandro: Salve, ecco le risposte:
– Attualmente ho una relazione da qualche mese con questa ragazza e anche se non la definisco stabile, ci tengo molto. Lei è spesso fuori per lavoro, ma quando c’è, lo facciamo 2 – 3 volte alla settimana.
– Tra penetrazione e eiaculazione passano circa 1-2 minuti.
– E’ successo con lei dall’inizio visto che è la prima ragazza con cui ho avuto rapporti completi. All’inizio pensavo fosse un problema “d’ ingranare un attimo”, ma poi ho visto che era sempre così. Per carità, forse non siamo compatibili sessualmente e quindi mi succede di venire così presto, ma vorrei almeno sapere se posso fare qualche esercizio specifico nella respirazione o modificare i movimenti.
– Per la masturbazione ti dirò: quando c’è lei non mi masturbo quasi mai, quando non c’è, una volta ogni tre giorni o più e qui vengo anche in 5 minuti circa. Spero di risolvere almeno parzialmente il mio problema.

Elmar: Caro Alessandro. Dai dati che mi fornisci ho l’impressione che tu non sia abituato a contenere un certo livello di eccitazione sessuale o carica energetica in generale. Ti puoi abituare, ma questi cambiamenti non si fanno in una settimana, dovrai sperimentare per qualche mese.
Prova con l’esercizio descritto nel capitolo “Quando lui viene troppo presto” nel libro Tantra per due. Puoi fare la rotazione descritta anche mentre ti masturbi, falla in modo rilassato e – questa è la cosa più importante – respirando profondamente. In questo modo prenderai confidenza con il respiro più pieno che inizialmente ti potrà sembrare un po’ strano, finché il corpo si sarà abituato a gestire anche una crescente eccitazione. Continua a fare questo esercizio anche quando farai l’amore con la tua ragazza, ma prima informala del tuo obiettivo, così lei non si stupirà se inizierai a respirare in modo molto profondo. Auguri!

Vengo dopo 10 secondi

Alex: Ciao, ho 24 anni e ho la ragazza da un anno, ho sempre avuto il problema di arrivare all’orgasmo in tempi brevi, però negli ultimi quattro mesi sto peggiorando sempre di più, cioè con 2 – 3 spinte vengo nell’arco di 10 secondi, mentre una volta la prestazione durava 4 – 5 minuti. Penso sia eiaculazione precoce il mio problema. Ho letto che con il tantra si può guarire, è vero?
Ti dirò, in un rapporto sessuale cerco di pensare ad altro, per non venire subito, ma non mi aiuta molto. Ti chiedo anche se può essere causato dal fatto che dormo poco ultimamente o dallo stress.

Elmar: Caro Alex, lo stress e dormire poco non giovano sicuramente, ma probabilmente hanno la medesima radice dell’eiaculazione precoce stessa. Nel nostro libro Tantra per due trovi delle informazioni su come affrontare il problema, ma smettila di pensare ad altro mentre fai l’amore: prima di tutto non serve a nulla come hai già capito e inoltre ti distoglie dal piacere. La soluzione sta nel dirigere la consapevolezza verso le sensazioni piacevoli nei genitali e nel bacino che vanno espanse in un respiro ampio e profondo accompagnato da un movimento descritto meglio nel libro Tantra per due.
Se con il libro non arrivi ad un miglioramento, puoi venire insieme alla tua ragazza al corso Weekend d’assaggio dove insegniamo praticamente come fare. Auguri e cari saluti!

Arrivo all'eiaculazione già dopo poche spinte

Antonio: Ho 39 anni e sono sposato da 14 anni. Credo di soffrire di eiaculazione precoce, uso il termine “credo” perché è quello che sono riuscito a capire leggendo qua e là qualche articolo laddove si accenna all’argomento. In pratica quando compio un atto sessuale la voglia è talmente tanta che dopo la penetrazione a malapena riesco a resistere 10 o 15 secondi ovvero circa 5 o 6 spinte pelviche. Ho sentito di persone che, dopo aver conosciuto tecniche del tantra, erano in grado di fare un atto sessuale anche per delle ore di seguito. Mi chiedevo quindi se questa tecnica potesse fare al caso mio e se ritenete opportuno l’ausilio di un testo da consultare, perché non potrò frequentare i vostri corsi.

Elmar: Il nostro testo Tantra per due dedica un capitolo all’eiaculazione precoce. Ti posso anticipare che l’eiaculazione precoce si risolve nel 94% dei casi dopo circa 4-6 mesi di esercizi. Visto che non puoi venire ai corsi, possiamo iniziare una consulenza via e-mail anche se non sarà così efficace, come per esempio la frequenza di alcuni corsi, con dei compiti erotici da fare a casa tra l’una e l’altra.
Ti chiedo alcune domande per poter inquadrare meglio il problema, poi ti darò dei consigli.
– Quando ha iniziato l’eiaculazione precoce?
– A parte il sesso, come va la nostra relazione?
– Conosci quella sensazione di avvicinarti al “punto di non-ritorno”, cioè, hai una percezione fisica del momento quando ti avvicini all’orgasmo, oppure vieni e te ne accorgi soltanto dopo?
Una domanda importante è anche: c’è una donna disposta a fare gli esercizi con te? A dedicarsi al tuo disturbo, nella prospettiva che una volta risolto avrà anche il suo ritorno e si sentirà più soddisfatta? Significa sperimentare un po’ con modi insoliti di fare l’amore, di fare “esercizi” almeno per un certo periodo. Significa perder un po’ la spontaneità, ma alla fin dei conti non è una grande perdita, visto che il modo spontaneo è talmente breve.

Antonio: A parte il sesso, il nostro rapporto funziona discretamente anche se spesso mi tocca sopportare alcuni atteggiamenti di mia moglie. In passato, dopo il primo anno di matrimonio, c’è stato un periodo di crisi coinciso con l’interesse mio verso un’altra donna. Per quanto riguarda le altre cose che volevi sapere ti dico che soffro di questo problema praticamente da quando ho avuto i miei primi rapporti con mia moglie che allora era solo la mia ragazza;
Mi accorgo benissimo di quando sta per arrivare l’orgasmo ed, infatti, non è molto bello dover dire in quei frangenti “aspetta, fermati”.
Forse una donna che mi aiuti c’è ed è mia moglie, dovrò cercare di convincerla che questo che sto facendo è anche per il suo bene, anche se credo che farà qualche opposizione credendo che io voglia fare tutto ciò solo per miei scopi personali, comunque penso che sarà disponibile.

Elmar: È ovvio che lo fai per il tuo piacere, ma è altrettanto ovvio che più l’uomo sta bene a letto, più piacevole diventa anche per la donna fare l’amore con lui. E se durerai di più, tua moglie avrà più tempo a disposizione per godere anche lei, non ti pare?
Se soffri di eiaculazione precoce non prendere subito le “prestazioni” di Sting come esempio, sarebbe passare da un estremo all’altro, ma considerale piuttosto come un buon messaggio e che è possibile allungare i tempi notevolmente.
Come prima tappa ti consiglierei di iniziare a ruotare il bacino quando fai l’amore, come descritto su pagina 146 di Tantra per due. Si tratta di inspirare profondamente, ma in modo rilassato, quando tiri il pube in dietro e di conseguenza il pene esce un poco, e di espirare in modo rilassato quando entri con la prossima spinta. Prova in questo modo a portare il respiro fino in fondo alla pancia. A proposito: respiri più nel petto o nella pancia o in tutti e due? Cioè hai un respiro alto o basso o uniforme?
Un’altra chiave per durare di più è quella di focalizzare la tua mente più sulle sensazioni corporee (il pene che scivola nella vagina, il movimento nei tuoi fianchi, l’inspirare e l’espirare) e non sui pensieri che di solito sono piuttosto ossessivi (“aspetta”, “fermati”, “questa volta speriamo di durare di più”, “voglio che lei sia in qualche modo soddisfatta”, “lo sapevo, non ci riesco mai.” ecc.). Il dialogo interno formato di pensieri ossessivi e ripetitivi e angosciosi fanno venire prima!
Anche la concentrazione fa venire prima, mentre l’estensione allunga i tempi.
Perciò non concentrarti su nulla, ma piuttosto lasciati andare. I pensieri concentrati restringono la mente e creano pressione, e pressione crea eiaculazione, come si sa. Quello che ci vuole è una mente distesa e un corpo disteso che gode: gode dell’entrare nella vagina, gode degli abbracci, gode del contatto con le gambe avvinghiate. Questo godimento avviene in due modi:
1. in tutto il corpo, non soltanto nel glande del pene. In ogni cm2 di pelle dalla tua fronte che tocca i suoi capelli fino alla punta dei piedi che toccano i suoi piedi.
2. in un modo rilassato, dove il piacere sessuale si può espandere in tutto il corpo e non concentrarsi nella zona pelvica.
E qui il respiro trova un ruolo fondamentale. Il respiro profondo e rilassato aiuta moltissimo a espandere il piacere in tutto il corpo, specialmente se è accompagnato da quella rotazione del bacino. Insieme sono degli elementi essenziali in tutte le pratiche tantriche.
Se parlo di espansione e di concentrazione, questi non sono concetti o principi ma vere sensazioni corporee, molto tangibili e molto concrete. Più ti rilassi nell’espirazione nel tuo bacino con un suono aaaaah mentre penetri la donna, più a lungo resisti. Anzi non si può neanche chiamarla più resistenza, la quale ha una qualità dura; è piuttosto un diffonderti piacevolmente all’interno del tuo stesso corpo.
L’errore, che molti uomini con una eiaculazione precoce fanno, è quello di stare molto attenti alla donna. Invece, è proprio l’attenzione al proprio piacere che ti fa durare di più, perché ti porta immediatamente nel corpo, mentre “il curarti della donna” ti porta fuori dal corpo, verso di lei. Ma nel momento in cui la tua coscienza esce dal tuo corpo, come può essere ancora in sintonia con esso, come può ancora gestire i suoi tempi? E’ impossibile. Più pensi a lei, più diventi teso, più pressione ti crei e prima eiaculerai.
Prova con queste chiavi a fare l’amore alcune volte:
1. respiro profondo e rilassato,
2. rotazione del bacino,
3. focalizzare sulle sensazioni fisiche e non sui pensieri
Prova per 3-4 volte a fare l’amore così e poi mi racconti come è andato.

Antonio: L’ho provato e mi sono accorto che al respiro fino ad ora non ci avevo mai fatto caso, ma queste ultime volte mi sono accorto che il mio respiro è alto cioè non arriva fino in fondo alla pancia, quindi ora sto cercando di abituarmi a respirare in modo profondo durante tutta la giornata però mi devi dire se sto sbagliando a farlo anche durante il giorno cioè se è un esercizio che devo fare solo durante l’atto sessuale.
Dimenticavo di chiederti per quanto tempo devo fare gli esercizi che mi hai proposto o se da adesso in poi il mio atteggiamento durante l’atto sessuale dovrà essere questo, inoltre tra quanto tempo devo aspettarmi dei risultati?

Elmar: Puoi tranquillamente provare a respirare più profondamente anche durante la giornata, come durante l’atto sessuale. Approfondirà anche il senso di presenza e i sentimenti.
Durante la giornata vedi, però, di non esagerare, non farlo diventare un’ossessione, fallo con piacere: qualche bel respiro profondo ogni tanto, aaaahhhhhh. Non ti farà male respirare più profondamente, puoi andarci tranquillo, ma prima di stufarti, riducilo.
Vai avanti con le tre chiavi per alcune settimane e poi ci risentiamo. Ricordati di focalizzare anche in questi “esercizi” il tuo piacere, non farli in modo asettico o meccanico.
Se trovi degli intoppi mi puoi chiamare anche prima.

Antonio: Volevo solo informarti che il libro l’ho dovuto prenotare e dovrebbe arrivare fra pochi giorni. Nel frattempo ho avuto dei rapporti con mia moglie, praticamente due di quelle che si chiamano sveltine, quindi non ho potuto provare bene la tecnica che mi hai indicato. Però devo dirti una cosa molto importante, e cioè: anche se la posizione era quella da dietro, dove di solito l’orgasmo mi arriva molto prima del solito, ho notato che se rallentavo il ritmo e cercavo di concentrarmi non andava poi così tanto male ma nel momento in cui ho cercato di aumentare il ritmo, l’orgasmo è arrivato in un attimo.
Volevo chiederti se sul tuo libro ci sono anche dei consigli per come cercare di trovare la concentrazione necessaria, quella che ti permette di entrare in sintonia col tuo corpo – come tu mi hai suggerito – la concentrazione che fa in modo che tutto ciò che ti sta intorno è relativo e contano soltanto le proprie sensazioni. Ecco, mi piacerebbe molto riuscire a trovare questo tipo di concentrazione.
Poi volevo chiederti una cosa: Guardare i film porno, dove si vedono prestazioni incredibili, può provocare dei problemi psicologici? Quando vedo delle immagini dove magari ci sono scene hard piuttosto violente ho notato che mi eccito di più, per esempio quando più di un maschio possiedono contemporaneamente una donna.

Elmar: Concentrarsi – o meglio dedicarsi (è un estensione e non una concentrazione) – sempre di più sulle proprie sensazioni richiede un certo esercizio, perciò non darti dei tempi troppo stretti, qualche mese è meglio. Lo alleniamo fra l’altro in molte maniere diverse durante i nostri corsi.
Quando aumenti il ritmo e arrivi al crescendo, prova a respirare molto più profondamente e più velocemente di quanto sei abituato a fare. Questa è la chiave reale per poter continuare anche in un ritmo veloce.
Non paragonarti con gli attori dei film porno. Nei film si possono montare tante cose. Come l’attore che interpreta James Bond in 2 ore della sua vita reale (la durata di un film appunto) non salta da 4 precipizi, rovina 3 macchine e scopa 2 donne bionde disinnescando una bomba appeso a un elicottero, così vale per gli attori porno.
Se le scene hard ti eccitano di più, vuole dire che queste scene liberano dell’energia sessuale repressa. Prova a rendere non soltanto la tua fantasia, ma anche la tua sessualità reale, più hard (sempre in modo consensuale con la tua compagna e senza violenza reale, si intende) per vedere se ha lo stesso effetto. Sono curioso!

Certe volte la durata dell'atto sessuale è soddisfacente, altre volte no

Poldo: Ciao, ho 25 anni ed ho un problema che spero di poter risolvere grazie a voi. La mia è una strana forma di eiaculazione precoce, strana perché non mi capita sempre, ci sono delle volte che le mie prestazioni soddisfano me e anche la mia ragazza, purtroppo però, la maggior parte delle volte la mia durata del rapporto è molto limitata. Come posso migliorare la durata dell’atto sessuale? Non pretendo di durare delle ore ma so che il Tantra permette di ottenere ottimi risultati, quali consigli potete darmi?
P.S. Frequentare i vostri corsi purtroppo per me è impossibile per la mancanza di tempo.

Elmar: Ciao Poldo, il testo della tua e-mail contiene la stessa contraddizione come il tuo corpo quando fai l’amore. Se vuoi risolvere il dilemma, il tempo te lo devi prendere, io ti posso dare gli strumenti, ma il tempo te lo devi prendere tu. Prova ad andare in un’ agenzia di viaggi e dire: vorrei fare un viaggio ma non ho il tempo per farlo. Quale pensi che sarà la risposta?
Detto questo possiamo iniziare dagli aspetti più facili: qual è la differenza tra le volte che la durata è soddisfacente e tra le volte che è limitata? Dipende dall’ambiente, dall’umore di lei, dal giorno della settimana, dallo stato d’animo tuo, da certi pensieri che hai, da altri fattori? Se non lo sai, osserva le prossime volte e osserva quali fattori ti aiutano nella durata e quali accelerano i tempi. Poi ne riparliamo. A dopo.

Poldo: Ciao Elmar, il problema principale è proprio questo, cioè che non c’è una regola, non c’è un giorno della settimana o un posto rispetto ad un altro che determinano la mia durata. Ci sono due cose però che posso dirti: la prima è che paradossalmente duro a lungo quando mi capita di aver fatto uno sforzo fisico poco prima (ad esempio un allenamento o una partita di calcio), la seconda è che se per sfortuna mi capita di pensare, durante l’atto sessuale, al mio pene e sperare che faccia il suo dovere, stai pur certo che in quell’occasione duro pochissimo! Spero che queste informazioni siano un punto di partenza per potermi dare qualche consiglio. Ti ringrazio in anticipo.
P.S. Sinceramente, se non frequenterò i vostri corsi, è perché vorrei che questo mio problema rimanesse una cosa riservata (non posso dire “vado a Padova un fine settimana a fare un giro” così come se niente fosse) e per questo motivo preferirei dei dialoghi con te via e-mail.

Elmar: Caro Poldo, allora hai già trovato la risposta: quando fai uno sforzo fisico prima, allora va bene; quando invece fai uno sforzo mentale durante l’atto, allora va male. Sei molto vicino alla soluzione!
Lo sforzo fisico, p.e. l’allenamento, ti porta ad essere più in contatto con il tuo corpo, a sentirti più nel corpo e allenta le tensioni muscolari croniche, solitamente anche il respiro è più fluido quando il corpo è sciolto. Tutti questi fattori aiutano all’energia sessuale aumentata durante l’atto sessuale a diffondersi ed espandersi nel bacino e in altre parti del corpo, così puoi fare l’amore più a lungo.
Se invece inizi con la mente a pensare “speriamo che faccia il suo dovere” aggiungi a quelle tensioni che ci sono già, un’altra ancora: il pensiero teso che a sua volta blocca il respiro. Forse non ti sei accorto, ma lo puoi osservare la prossima volta che c’è un pensiero di preoccupazione per la tua durata, il respiro si bloccherà. E questi sono i 3 fattori che ti fanno venire subito: la tensione del corpo, la tensione della mente e la tensione nel respiro. Per approfondire l’argomento, trovi molte informazioni nel libro Tantra per due.
PS: Perché il tuo problema dovrebbe rimanere una cosa riservata? Un uomo su tre soffre di eiaculazione precoce, è un fenomeno molto diffuso. E poi nascosta da chi? Dalla tua compagna? Penso che si sarà già accorta. Se successivamente vorresti allungare i tempi oltre i termini “normali” di 9-15 minuti, servono comunque delle pratiche che sono da fare insieme a lei e non di nascosto. Di solito le donne sono contente. Buoni esperimenti.

Per la mancata prestazione ho perso la mia fidanzata

Mirco: Il mio problema è che purtroppo vivo con paura la mia sessualità tanto che per questo evito anche di avere rapporti sessuali, ho 34 anni, ora sono single, ma ho avuto sempre relazioni con ragazze e l’ultima relazione è durata 6 anni ed è finita 2 anni fa. Lei mi ha lasciato “per cessato amore” dopo aver stabilito tutti i preparativi per il matrimonio. Bèh pazienza, sono cose che capitano, meglio prima che poi. Non ho mai avuto una soddisfacente vita sessuale per paura dell’eiaculazione precoce. Ora che vorrei e potrei vivere liberamente sono condizionato dalla perfida convinzione che bisogna saper fare bene l’amore per soddisfare una ragazza. Temo di essere criticato il giorno dopo quando si incontra con le sue amiche. Mi piacerebbe essere guidato e provare anche uno dei vostri corsi più opportuni alla mia situazione. So che spesso questi corsi coinvolgono i partecipanti in situazioni particolari: ma i timidi come me riescono a superare gli ostacoli psicologici? Grazie per l’aiuto e buon lavoro.

Elmar: Ciao Mirco,
La bella notizia: il problema nel 94% dei casi è risolvibile. I metodi ci sono, se li provi per 3-5 mesi, dovresti trovare un netto miglioramento.
La brutta notizia: dovrai affrontare anche quelle parti di te che non ti piacciono, ma che accompagnano l’eiaculazione precoce: la timidezza, le tue convinzioni di essere criticato, la paura di essere lasciato e altri “ostacoli psicologici”.
La bella notizia all’interno della brutta: la volta che affronterai con anima e cuore questi mostri interiori, comprenderai il sesso e l’amore in un’ottica più semplice, non dovresti più entrare in certe dinamiche disastrose con le donne e non dovresti più venire lasciato per “cessato amore” o arrenderti con un “bèh pazienza, sono cose che capitano”. Leggendo le tue righe provo più dispiacere per tutto questo che per il problema sessuale in senso stretto. Quest’ultimo si risolve con dei semplici esercizi, ma che peccato buttare via una relazione dopo sei anni.


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Tantra: sessualità o spiritualità?

Tantra: sessualità o spiritualità?

Perchè i lama tibetani dicono sul tantra cose diverse dalle vostre?

Folk: Cosa c’entra quello che fate voi con il tantra? Per quello che ne so, il tantra non ha niente a che fare con il sesso, è una pratica solamente spirituale.

Elmar: Che il tantra non abbia niente a che fare con il sesso, è un informazione sbagliata. Il tantra è una delle poche vie spirituali che includono il sesso nel percorso. E’ vero invece, che nel tantra tradizionale il sesso non aveva quell’ importanza che ha nell’attuale neo-tantra diffuso in Europa e in America. Nel nostro libro Tantra e meditazione abbiamo preso posizione su questa eccessiva enfatizzazione sessuale.
Sul piano delle motivazioni al percorso, le cose stanno così: su 100 domande che le persone ci fanno, 70 sono rivolte al sesso, 20 alla relazione di coppia e soltanto 10 alla meditazione. Ciò significa che l’energia è bloccata nel sesso. E i tantrici sono partiti sempre da ciò che c’è, e non da ciò che è ancora da raggiungere. Perciò dedichiamo molta attenzione al sesso e alla relazione.
In altri termini: finché una persona non è contenta negli affetti, nell’amore e nel sesso, meditare diventa un’impresa ardua, perché il pensiero ritorna sempre lì. Una volta che ha trovato un continuo senso del sé sul piano corporeo e affettivo, meditare diventa molto più semplice, il silenzio della mente si manifesta quasi da solo.

Folk: Per quello che ne so per come mi è stato insegnato dai Lama Tibetani, il tantra non ha niente a che fare con il sesso. Il fatto che le divinità siano in unione è solo una rappresentazione dell’unione di beatitudine e vacuità. Il fatto che al culmine del sentiero spirituale sia necessaria un’unione così come avete citato in un vostro libro, è vero. Ma naturalmente bisogna aver percorso lo stadio di generazione e di completamento, cosa che voi sembrate ignorare cosa sia.

Elmar: Caro Folk, leggo nelle tue righe che tra tante interpretazioni del tantrismo prendi solo quella lamaista come unico criterio. E’ lo stesso errore metodologico che fa il Papa, quando giudica le altre chiese cristiane secondo un criterio cattolico e arriva alla conclusione che siano delle fedi inferiori.
1. Abbiamo seguito diverse scuole tantriche (tibetane, indiane, kashmire, neo-tantra) e sappiamo che ci sono molte differenze tra le varie correnti.
2. I lama tibetani né sono gli unici detentori del tantra, né lo hanno inventato, ma lo hanno importato dall’Oddyana (leggi la biografia di Padmasambhava, il padre del tantra tibetano). A quei tempi il tantra era insegnato da donne, conteneva poca metafisica, molti esercizi sensuali (leggi Vijnana bhairava Tantra) e includeva delle pratiche sessuali. Pochi secoli dopo il lamaismo tibetano ha creato una gerarchia ecclesiastica simile alla nostra Chiesa, ha escluso in larga misura le donne dall’insegnamento e ha ri-interpretato i riti sessuali come mere rappresentazioni dell’unione di beatitudine e vacuità. Prima l’unione tantrica non era una metafora, ma una vera e propria pratica. (Leggi Miranda Shaw: Passionate Enlightenment – Woman in Tantric Buddhism, Princeton University Press).
3. In breve: i lama (specialmente i Gelug-pa) hanno stravolto il tantra trasformando una pratica essenzialmente semplice e sensuale in una serie di riti complicati corredati da un esubero di teologia, che non sono necessari per sperimentare la vacuità e la beatitudine.
Se vuoi sapere la mia opinione personale: non importa come arrivi all’esperienza della vacuità, se meditando in unione sessuale o seduto da solo su un cuscino, basta che ci arrivi. Buona meditazione!

Perché avete tante risposte sulla sessualità e poche sulla meditazione?

Carola: Perché date più importanza alla sessualità che alla meditazione? In fondo il tantra è una via spirituale e non un metodo di consulenza sessuale.

Elmar: Sì Carola, il tantra in fondo è una via spirituale, ma è anche una delle poche che includono la sessualità nel percorso, e questo l’ha resa attraente per un largo gruppo di persone in Occidente.
Quello che le persone chiedono non dipende da noi. Noi rispondiamo alla domanda che ci arriva. Forse per molti una buona vita sessuale è prioritaria alla meditazione e questo va benissimo. Il tantra non è una via che per forza ti spinge a diventare meditativo, è una via molto aperta. Ti indica una strada che parte esattamente dal punto nel quale ti trovi, perché solo da lì puoi iniziare. Non puoi iniziare da un punto che è lontano dal tuo attuale stato della mente. Perciò se le tue domande in questo momento sono sessuali, cerca una risposta a queste domande; man mano che la sessualità diventerà più serena e più soddisfacente incontrerai da solo e naturalmente quegli spazi interiori che sono tipici per la meditazione. Molte persone toccano il silenzio interiore in un’occasione: dopo un bell’orgasmo. Allora da lì può nascere una curiosità: “Forse potrei sperimentarlo anche al di fuori del sesso?”.
Non è per tutte le persone così, ci sono persone che fanno le prime esperienze meditative nella natura, in un momento beato della vita, oppure in un momento travagliato quando al centro di un turbinio di emozioni contrastanti trovano quel punto di pace, che li conduce a qualcosa di più grande.
Per me e Michaela, essendo entrambi persone passionali, che danno una grande importanza alla relazione di coppia e che amano il sesso, sono stati proprio questi argomenti dell’ego che ci hanno portato oltre l’ego, alla meditazione. Essendo questo il nostro percorso è anche quello che riusciamo a insegnare meglio. Se per te meditare è un’esperienza slegata dalla sessualità e dalle emozioni, ti consigliamo di cercare qualche altro insegnante più affine ai tuoi valori e al tuo modo di concepire te stessa.
Se invece sei interessata a unire la meditazione ai cosiddetti “piaceri della carne”, puoi leggere il nostro libro Tantra e meditazione e farti un’idea, se questa via è adatta a te.

Ho letto il vostro libro, ma non mi ritrovo nel vostro percorso.

Flavio: Cari Elmar e Michaela, ho letto il vostro libro che mi aveva consigliato un’amica che pratica massaggi shiatsu e purtroppo credo di non aver proprio capito il messaggio del libro. Forse per mia ignoranza, ma la scoperta del tantra e il poter risvegliare l’energia del 1° e del 2° chakra o il “serpente addormentato” della kundalini, mi era stato illustrato diversamente o forse l’avevo compreso in modo errato.
Non doveva essere così legato al sesso, anzi, al contrario, lavorare ad altri livelli e invece già il sottotitolo del libro “La via dell’estasi sessuale”; per non parlare dei suoi contenuti e degli esercizi, mi sono sembrati indirizzati esclusivamente in quella direzione in modo esplicito. Non che io sia così entusiasta della mia vita privata e sessuale, ma credo che non sia proprio quello che cercavo.
Senza contare che spesso mi sento accusato d’essere troppo analitico, logico e razionale, ma per ora non mi ero neppure immaginato di poter disegnare la mia “curva orgasmica”, e pensare che sono pure un geometra!
Di tutto il libro ho salvato ben poche pagine, un po’ poco, vai ad aggiungere la mia natura scettica, potrei al massimo provare un week end di assaggio, ma non di più.

Elmar: Caro Flavio, sulle energie sottili e sulla kundalini puoi trovare un mare di libri che descrivono la stessa cosa in modi molto diversi, dipende delle esperienze che l’autore ha fatto. Tieni conto che la gran parte di questi testi sono trascrizioni di trascrizioni d’antichi testi, cioè fatti da commentatori, cioè da persone che non le conoscono in proprio, ma solo da sentito dire.
Anche noi non lavoriamo direttamente sulla kundalini, semmai prepariamo il passaggio. Già queste pratiche arrivano ad un’intensità emozionale ed energetica che uno non si aspetterebbe dopo la lettura di un libro.
Puoi lavorare sul corpo energetico con il sesso o senza il sesso, non importa il metodo, basta che tu abbia dei risultati. Come puoi costruire una casa in pietre, in legno o in mattoni, la struttura generale è la stessa e la sua funzione è identica. Noi personalmente preferiamo i lavori diretti con la sessualità, tutto lì. Se tu preferisci lavorare sulle energie sottili senza coinvolgimento sessuale, noi non siamo l’indirizzo giusto. Ti puoi fidare del tuo fiuto e cercarti una scuola dove spontaneamente ti senti attratto e i cui testi t’ispirano. Buona ricerca!

Cerco l'esperienza meditativa non collegata al sesso.

Mirko: Da poco più di un anno mi interesso di religioni e filosofie orientali. Ho sperimentato la meditazione Vipassana della tradizione Theravada, quest’estate sicuramente farò un’esperienza in un monastero Zen. Conosco poco il tantrismo, ma provo una certa curiosità verso questo percorso, quindi sarei interessato ad approfondirlo in un corso introduttivo.
Dall’impostazione del sito e dalle domande però trovo uno sbilanciamento verso la sfera sessuale. Essendo il mio fine principale l’esperienza meditativa non direttamente collegata al sesso, posso trovare all’interno del programma introduttivo ciò che cerco?

Elmar: Caro Mirko, anch’io noto uno sbilanciamento verso la sfera sessuale e me lo spiego così: per la maggior parte delle persone la sfera sessuale è più importante della meditazione. Noi rispondiamo alle domande come ci pervengono.
Nei nostri corsi non troverai mai delle sessioni meditative così lunghe come nelle 10 ore al giorno della Vipassana. Il percorso tantrico (e il nostro training lo riflette) è improntato in questa maniera: in una prima fase sblocchiamo tutte le emozioni e il sesso con metodi catartici, nella seconda fase ci focalizziamo sul trovare un’armonia affettiva e sessuale nella relazione uomo-donna. Nella terza fase, infine, dopo essere più consapevoli del corpo sottile, meditiamo sulle energie liberate nelle fasi precedenti. In questa fase l’unione tra uomo e donna diventa un forte sostegno per la meditazione.
Se il tuo fine principale invece è l’esperienza meditativa non collegata al sesso, perché ti rivolgi proprio a noi? La troverai più sviluppata nello Zen o nella Vipassana. Oppure puoi consultare il nostro maestro Daniel Odier che insegna il tantra in modo meno sessuale.


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Spiritualità ed eiaculazione, meditazione e ritenzione del seme

Spiritualità ed eiaculazione, meditazione e ritenzione del seme

Come posso evitare la perdita di energia dovuta alle polluzioni?

Carlo: Sono un praticante di Qi gong da 22 anni e ho un problema di polluzioni notturne. La mia pratica mi sta dando risultati molto soddisfacenti, ma mi capita periodicamente (circa ogni 12-15 giorni) di avere delle polluzioni notturne. A volte riesco a controllarle con dei bhanda, ma altre volte mi distruggono letteralmente impedendomi l’accesso alle mie energie per almeno un paio di giorni. Come posso fare per impedire questi spiacevoli avvenimenti?

Elmar: Ciao Carlo, se chiedi a un taoista, ti dirà che le polluzioni come l’eiaculazione diurna devono essere controllate. Siccome hai chiesto ad un tantrico, ti dico il contrario: lascia i processi fisiologici avvenire come avvengono per natura, senza impedirli. Se durante la tua giornata con un respiro cosciente secondo per secondo ti carichi di energia (che abbonda nell’universo), la piccola perdita non sarà più un problema. Per approfondire l’argomento puoi leggere il libro Tantra e meditazione oppure Tantra – La via dell’estasi sessuale.

Carlo: C’è verità in ciò che dici. Grazie di cuore per la risposta e per lo scambio! In effetti, quando non dò peso all’avvenimento e continuo a rimanere centrato nel mio essere, non accuso più di tanto la mancanza di energia, né fisicamente né mentalmente. Comunque è stato prezioso, leggerò il vostro libro.

Posso eiaculare se sono su un cammino spirituale?

Cristiano: Sono felicemente sposato e ho letto il vostro libro Tantra – La via dell’estasi sessuale, l’ho trovato molto interessante e vorrei farvi una domanda: nel libro voi dite che si può giungere all’orgasmo con la perdita dell’ens seminis (energia del seme) senza che questo comprometta l’evoluzione spirituale o riduca la vita (come diversi altri autori tantrici dicono). Quindi vorrei una spiegazione più dettagliata su questo argomento: è possibile a volte, lasciare che avvenga l’orgasmo fisiologico?

Elmar: Caro Cristiano, è possibile. Basta osservare ciò che avviene effettivamente nella tua pratica sessuale e non nei libri. Dopo l’eiaculazione ti senti stanco per un certo periodo (il cosiddetto periodo refrattario) e poi ti ricarichi di nuovo. Più ti apri energeticamente, più velocemente ti ricarichi. Finché non sei malato o depresso quell’avarizia energetica di risparmiare il seme esiste più nei libri che nella realtà. Se fai per esempio l’amore con le 4 chiavi o inglobi l’atto sessuale nella consapevolezza dei chakra durante una meditazione tantrica (come descritta nel libro che hai in mano), non fa più alcuna differenza se eiaculi o no; rimani integro nel tuo campo energetico in entrambi i casi.
Puoi anche scegliere di venire all’orgasmo una o più volte energeticamente senza eiaculare e la successiva volta con l’eiaculazione e osservare l’andamento energetico.

Si può ottenere un orgasmo senza eiaculare?

Cristiano: Sono un ragazzo di 26 anni e mi piacerebbe sapere se è vero che si possa ottenere un orgasmo senza eiaculazione e, se sì, quali siano gli esercizi da fare per riuscire in questa pratica.

Elmar: Ciao Giuseppe, è vero, lo insegniamo anche nei corsi. Tieni però conto che non è un normale orgasmo, dal quale togli soltanto l’eiaculazione; è molto più coinvolgente sul piano emotivo e richiede una certa disponibilità di lavorare su se stessi non soltanto in senso sessuale, ma in un senso più totale. Non è una questione “idraulica”, ma piuttosto l’effetto di espandere la tua energia in modo rivoluzionario nel tuo corpo e nella tua mente; è una pratica che ha più a che fare con la meditazione che con una “ginnastica sessuale”. Trovi più informazioni nel nostro libro Tantra – La via dell’estasi sessuale.

L'atto amoroso può portare oltre il semplice godimento fisico?

Cristiano: Ho 42 anni, vi scrivo per avere chiarimenti sulle tecniche di ritenzione del seme. Attualmente sto leggendo due libri al riguardo: “Sessualità e spiritualità nel tantra” di Sunyata Saraswati e “Tao Yoga dell’amore” di Mantak Chia. Sono arrivato a queste letture perché mi interessano le materie spirituali e credo veramente che possano dare un aiuto per migliorare la propria vita e il mondo in generale. Vorrei capire se l’atto d’amore può diventare qualcosa di più che un semplice “godimento” fisico, ma possa diventare una chiave d’ingresso per stati di benessere superiore. Vorrei capire se ci sono controindicazioni nel seguire i consigli dati dai libri sopra indicati, oppure se avete altri testi da consigliare.

Elmar: Caro Cristiano, sulla ritenzione del seme è stato scritto molto; nelle varie scuole tantriche e taoiste trovi degli approcci molto diversi e, talvolta, contraddittori. Conosco entrambi i libri che citi e li ritengo validi sull’argomento.
Nella nostra pratica, seguiamo un altro metodo che porta il corpo maschile ad una tale scioltezza e sensibilità che la questione della ritenzione non si pone più. Semplicemente non vieni più, senza trattenere alcunché. Trovi una descrizione sommaria nei nostri due libri Tantra – La via dell’estasi sessuale e Tantra per due. La tua domanda “capire se l’atto d’amore può […] essere una chiave d’ingresso per stati di benessere superiore” è il nocciolo del tantra sessuale, perciò un elemento costante in tutti i nostri corsi.
Se vuoi avere la certezza, quale sia il metodo più adatto a te, puoi scegliere dai vari libri quelle tecniche che ti ispirano di più e metterle in pratica per un certo periodo (1-2 mesi). Poi valuta qual è quella più piacevole e che ti ha dato il maggior successo.

Mi piace arrivare all'orgasmo senza eiaculare.

Marco: Ciao, ho 29 anni, sono fedelmente fidanzato da due anni e molto innamorato. Ho letto il vostro libro Tantra – La via dell’estasi sessuale che ho trovato molto interessante. Successivamente ho letto anche il “Tao dell’amore” di Mantak Chia. Il discorso della ritenzione dello sperma ha destato particolare interesse in me. Provando qualche volta e contraendo sempre con meno forza i muscoli della zona pelvica e il diaframma sono riuscito a raggiungere l’orgasmo senza espellere il seme che lui chiama ‘linfa vitale’. Effettivamente mi sento meglio, non svuotato e sempre attratto dalla mia ragazza. Ma non sono comunque convinto che non sia una cosa contro natura e ho paura di eventuali controindicazioni, infatti non pratico la ritenzione per la maggior parte delle volte anche se ho notato che più la pratico, più riesco a rilassarmi godendo e sentire l’energia salire.
Anche se ho letto la tua battuta, Elmar, dove dici “se si avessero un numero limitato di eiaculazioni durante la vita, io sarei già morto da un pezzo” vorrei sapere se tu eiaculi a ogni rapporto (se non sono troppo invadente).

Elmar: Caro Marco, trovo molto interessante la tua mail, anche perché su questo tema se ne sentono di tutti i colori. Se a te fa bene praticare la ritenzione contraendo i muscoli pelvici e il diaframma, continua tranquillamente a farlo. Ogni tecnica che ti fa stare bene va bene.
Nel nostro libro abbiamo consciamente preso una posizione controcorrente, perché nella maggior parte dei testi sembra che la ritenzione del seme sia l’essenza delle pratiche tantriche, e non lo è.
Ogni tecnica va bene per alcuni uomini e non va bene per altri. Ciò dipende dal livello di energia, dalla struttura caratteriale, dalla costituzione fisica, dall’armatura muscolare, … Conosco uomini che, se lo fanno una volta, quasi “esplodono”, altri che trovano un buon equilibrio eiaculando una volta sì e una no, altri che possono praticare la ritenzione per diverse volte di seguito. In generale, il corpo ti dà dei segnali precisi, cosa vuole e cosa non vuole.
Personalmente, preferisco una pratica dove, in un atto molto lungo, si tira l’energia più in alto possibile e per un lungo periodo, e alla fine non importa più se eiaculo o no, non fa più alcuna differenza. Quello che però va bene a me non necessariamente è un bene anche per te: predi il tuo piacere come riferimento e non quello di un altro.

Pratico la ritenzione da un anno, ma ho un conflitto concettuale.

Primo: Ho praticato a lungo le tecniche insegnate da Mantak Chia, compresa la ritenzione prolungata del seme. Penso che non ci sia niente di male nell’eiaculazione, ma credo che per risvegliare certe energie sia necessario portare l’energia sessuale verso l’interno per attivare l’orbita microcosmica e gli altri canali energetici, per indirizzare l’esplosione energetica dell’orgasmo verso l’interno con alcuni bhanda e con la respirazione.
Le mie domande sono le seguenti:
1. So che Mantak Chia si è astenuto dall’eiaculazione per 10 anni di seguito. Io personalmente sono stato senza eiaculare per più di un anno, con una pratica sessuale quotidiana. Esistono informazioni scientifiche sulla ritenzione prolungata del seme? A me soddisfa molto portare l’energia all’interno e stare senza eiaculare per diversi mesi di seguito, ma non so cosa accade esattamente alla produzione spermatica in questi casi.
2. Che dire della fantasia sessuale? Alcuni autori, fra i quali lo stesso Mantak Chia, tendono a demonizzarla. Che rapporto assumere con la nostra società così piena d’immagini sessuali?
3. Ho letto in parte i vostri libri e mi sono piaciuti, ma li ho trovati carenti dal punto di vista della riflessione sul “perché” del sesso. Trovo limitante parlare del piacere e della gratificazione come del fine più importante dell’esperienza sessuale. Cosa ne pensate dei tentativi di costruire una metafisica del sesso? Conoscete le idee di Julius Evola e di Aleister Crowley?

Elmar: Caro Primo, vedo che vuoi arrivare fino in fondo a questa questione.
1. Non so se ci sono ricerche scientifiche sulla ritenzione prolungata del seme, credo che Mantak Chia sia più aggiornato di noi che non la pratichiamo.
2. Le fantasie sessuali sono prodotti della mente come mille altri pensieri, sono idee che arrivano e che passano come tutti gli altri. E allora?
3. Questa domanda è legata alla precedente. Se demonizzo una categoria di pensieri, ne devo creare un’altra. In questo caso noi preferiamo le fantasie erotiche alla metafisica del sesso, perché le fantasie erotiche sono spontanee e naturali, la metafisica del sesso è tutta una costruzione fatta a posteriori. Conosciamo le idee di Julius Evola e di Aleister Crowley, non c’interessa pensare molto sul sesso, ma viverlo fino in fondo. Per chi entra nel piacere interamente dissolvendosi in esso, non trova più nulla da trascendere né da trasformare, perché è già diventato uno con l’esperienza. Lasciamo queste domande ai teologi del tantrismo e del taoismo, intanto noi continuiamo a praticare.

Primo: Grazie per la risposta gentile. Mantak Chia pensa, che l’instaurarsi di una possente orbita microcosmica faccia “evaporare” (termine simbolico) gli spermatozoi e i fluidi in eccesso dalla zona sessuale verso il resto dell’organismo. Il circuito si chiude verso l’interno, senza lasciar sfuggire niente né attraverso la vescica né attraverso le polluzioni notturne, che sono la prima cosa che il taoista si preoccupa di eliminare. In pratica, si dice che l’eiaculazione non si sfoga più, energeticamente e fisiologicamente, verso l’esterno, ma verso l’interno come un “fiume” d’energia vitale che scorre a ritroso, alimentando l’alchimia interna dell’organismo. Ho domandato la vostra opinione perché vi sapevo particolarmente critici nei confronti di quest’aspetto dello yoga sessuale.
Un’altra cosa: Il mio problema principale consiste soprattutto nel forte conflitto tra il mondo di concetti che la mia mente ha a disposizione e l’emergere di intuizioni ed esperienze profonde ma ignorate o contraddette da tali concetti. Tale conflitto ha assunto in alcuni periodi aspetti drammatici.

Elmar: Mi posso immaginare che i tuoi troppi concetti mentali ti possano portare al conflitto che descrivi. Una cosa non mi torna nelle tue lettere: l’effetto della non-eiaculazione dovrebbe esser proprio quello di mandare l’energia nei chakra alti, in modo da aprirli energeticamente spazzando via tutti i pensieri e svuotato la testa per fare posto a quegli stati meditativi che sono al di là di tutti i concetti mentali. Allora come mai tu – che fai queste pratiche – hai la testa piena di concetti?

Primo: Il mio problema non è la presenza di concetti: io amo la riflessione. Il vero problema è il forte conflitto tra diversi aspetti del mio essere, e io non vorrei “scacciare” i pensieri, ma chiarirli, perché riguardano l’impostazione di base della mia vita. L’apertura dell’orbita microcosmica facilita molto la meditazione, il silenzio interiore e lo sviluppo della coscienza, ma io sono purtroppo una persona strana e complicata. La stessa gestione dell’energia interna è collegata con atteggiamenti verso la vita sui quali mi sento in forte conflitto: l’etica del sesso, lo sport, che io amo praticare ma che non riesco ad accettare del tutto da un punto di vista mentale, l’alimentazione e i problemi posti dai vegetariani sull’etica dell’alimentazione, e tante altre questioni morali o conoscitive che mi fanno soffrire. Sono tutti argomenti che non si risolvono solo ignorandoli, e per una serie di circostanze mi sono trovato in un crocevia di pensieri e questioni piuttosto insidioso.

Elmar: Cosa ti dà la sicurezza che tutte queste questioni possano trovare una risposta nella riflessione? Qualsiasi risposta ti dai, anche questa “opinione” sarà un pensiero, anzi un meta-pensiero, cioè un pensiero sul mondo dei tuoi pensieri. Ma chi ti dice che la riflessione sia lo strumento più adatto? Questa scelta di metodo implica già una scelta di risultato.
Hai mai fatto un test per cui la danza o la mano sensuale di una donna sulla tua pelle potrebbero essere dei metodi più efficaci per risolvere una parte dei tuoi quesiti? Questa non è una battuta o un gioco di parole, lo puoi prendere alla lettera. Prova a fare questa prova per tre settimane: se finora sei abituato a riflettere per un’ora al giorno sulle tue questioni, prova a dedicare lo stesso tempo alla danza o alle carezze per osservare cosa cambia nel tuo sistema corpo-mente. Potresti rimanere sorpreso.

Primo: Alcune persone sopravvalutano il potere dell’intelletto, altre lo sottovalutano. Comunque, quando parlo di riflessione, intendo in realtà una meditazione – riflessione, che include anche un lavoro yoghico. Il tuo suggerimento è lo stesso interessante: per seguirlo dovrei trovare solo il tempo. In ogni caso, Gurdjieff diceva, riferendosi ai tre “centri” del pensiero, dell’emozione e della sensazione: capire con un solo centro è allucinare, capire con due centri è semi-allucinare, solo capire con tre centri è veramente capire. Saluti, e spero di poter venire a qualche corso!

Elmar: Benissimo, è esattamente il punto al quale ti voglio portare: bilanciare nella tua vita le tre attività di pensare, emozionarsi e sentire. Ad ora sei completamente focalizzato sul pensare e ogni domanda ti riporta nel regno dei ragionamenti, ti porta a pensare, a riflettere e a pensare sui pensieri. Questo è un metodo efficiente per tutte le questioni che seguono una logica lineare, come la tecnologia e la giurisprudenza, ma è completamente inutile per i massimi sistemi, come il senso della vita, la morte, il piacere, l’amore, l’orgasmo mistico… Quando inizierai con la pratica tantrica bilanciando i tre centri, noterai che molte domande diventeranno più leggere e sboccheranno non in una risposta pensata, ma in un’esperienza riflettuta-sentita che ti emozionerà per la sua totalità che coinvolge tutto il tuo essere.


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Come stimolare il punto G?

Come stimolare il punto G?

Per poter stimolare efficacemente il punto G, dovrai prima metterti alla ricerca, piegando il dito in alto e tastando avanti e indietro sulle ore 12 nella vagina della tua compagna, lungo una linea immaginaria che va dall’osso pubico fino al collo dell’utero. Generalmente riconosci il punto G dal suo tessuto leggermente più rugoso e talvolta più turgido, più in rilievo rispetto alle zone limitrofe, come il tetto del palato. Gli uomini lo descrivono come un’oliva, una noce, una piccola isola. Se non sei sicuro di essere sul punto, prova la stessa pressione in un’area di 1 cm più avanti, più indietro o lateralmente, finché la differenza diventa palpabile. Per approfondire l’argomento, ti invitiamo a leggere questo articolo.
Non sempre il punto sacro è riconoscibile al primo contatto, anzi, spesso è dormiente e si inturgidisce soltanto quando viene stimolato. In quel caso ti ritrovi alle prese con un paradosso: per trovarlo bisogna stimolarlo, ma per stimolarlo bisogna prima averlo trovato. L’unica soluzione è continuare a toccare i diversi punti sulla linea delle 12 e con un po’ di pazienza, prima o poi, troverai una zona che cambierà consistenza sotto la tua pressione, gonfiandosi. Tastandolo potresti percepire anche delle piccole scariche. Nel dubbio chiedi conferma alla tua compagna.
Una volta che hai individuato l’area che ti interessa, rimani lì e mantieni un contatto dolce e benevolo immaginando di passare con il tuo respiro attraverso il dito. Il Koka Sastra indiano chiama questo gioco col dito ardhentu o “mezzaluna”. Se teniamo presente che sulle latitudini dell’India la luna è più “sdraiata” sull’orizzonte rispetto al cielo italiano, ne otteniamo una bella immagine del dito inserito nella vagina e curvato verso l’alto proprio come una mezza luna.

Come donna, riconosci di averlo trovato dall’inconfondibile sensazione di dover urinare anche se avevi svuotato la vescica poco tempo prima. E’ solo un’impressione passeggera, quindi prova a non assecondarla interrompendo il massaggio. Molte volte avverti anche un senso di fastidio, di bruciore, di fitte, o di scariche elettriche. Insomma, nulla di piacevole, ma almeno sai di aver trovato il punto giusto. Circa la metà degli uomini lo trova nell’arco di alcuni minuti, una percentuale leggermente inferiore ne impiega 2 o 3, altri cercano per più di 5 minuti.

Come uomo, se inizialmente esercitavi un tocco delicato, quando il punto G si inturgidisce puoi gradualmente aumentare la pressione per circa 5 minuti. Poi allentala di nuovo, anche se non del tutto, per far riposare un po’ il dito. Volendo, puoi inserirne un altro senza ritirare il primo (per esempio aggiungere l’indice al medio) e prepararti a una pressione ancora più decisa. Il punto G non è delicato come il clitoride, richiede molta più pressione. Per cambiare, puoi anche alternare il tocco costante con diversi movimenti accompagnati dal tuo respiro:

  • Lo stantuffo: avanti e indietro come un pistone
  • La fluttuazione: come lo stantuffo, con movimenti più dolci e più lenti
  • La vibrazione: movimenti ancora più dolci, ma più veloci, come quando tremi dal freddo
  • L’invito: piegando il dito in su verso di te come nel gesto che significa “vieni qua”

Rimani almeno 15-20 minuti sul punto G. Generalmente un movimento costante e continuo aiuta più a rilassarsi, mentre un movimento ritmato viene percepito come più stimolante, perciò è bello alternare i due. Con la mano libera accarezza qualche volta le gambe, le braccia, la pancia della donna per distribuire la carica, in modo che l’energia liberata possa diffondersi in tutto il corpo.
Un consiglio per l’uomo: se fai partire il movimento dal respiro, ti risparmi parecchia fatica. Hai presente la differenza tra uno sforzo muscolare e un movimento fatto con il respiro? Ricordarti quando con il cacciavite devi superare una filettatura arrugginita o quando devi aprire un barattolo di marmellata sottovuoto. Se ti concentri molto sullo sforzo nella mano, diventa faticoso. Se fai lo stesso movimento accompagnandolo dall’espirazione, il risultato è sorprendentemente facile. Con lo stesso principio i karateka spaccano mattoni senza farsi male. Tradotto nel massaggio del punto G questa armonizzazione tra movimento e respiro ti dà la capacità di stimolare la donna per un lungo periodo con una forte pressione senza stancarti. Lei non si sente in colpa vedendo la tua fatica o il tuo disagio e tu puoi godere dello spettacolo del suo piacere.
Se ti piacciono le visualizzazioni, ti puoi immaginare che nell’espirazione l’energia parta dal tuo gomito (non dal dito) per arrivare come un raggio fino al punto G e che l’aria uscente crei pulsazioni e vibrazioni stimolanti per la donna.
Molti uomini raccontano che non è facile rimanere centrati e presenti quando nella donna si svegliano le energie sessuali.
Quando la donna si permette di lasciarsi andare alle sensazioni più svariate, probabilmente ti arriveranno ondate di piacere femminile, di sentimenti che ti potranno incuriosire, infastidire o fare paura. In questi momenti, non reagire, ma osserva semplicemente quanto succede nel tuo corpo, mentre continui il massaggio rimanendo ben centrato nel tuo polo maschile e nel respiro. Non è necessario che tu capisca o sappia interpretare tutto quello che sta accadendo alla donna: assecondalo e lasciati sorprendere dalla ricchezza di emozioni e sensazioni alternanti.
Non aspettarti per forza le classiche contrazioni del tratto più esterno della vagina come avvengono durante l’orgasmo clitorideo. Qui potrebbe anche non accadere niente di simile, anzi, l’apertura si può addirittura allargare. Inoltre può – ma non deve – accadere, che la donna arrivi all’apice del piacere con un’eiaculazione. Per questa eventualità tieni preparato un asciugamano. E’ anche possibile che in certi momenti la donna ti chieda di muovere il dito più velocemente, di passare più in fretta alla fase successiva o di fare tutta un’altra cosa. Segui ugualmente i tempi indicati, non per essere pignolo, ma per svelare il punto G.

Alcuni autori descrivono il punto G come la parte interiore del clitoride. Tralasciando l’aspetto anatomico possiamo dire che i vissuti di queste due zone sensibili non riflettono affatto questa tesi.
Il clitoride ha una reazione lineare: il primo tocco è piacevolmente eccitante, e i successivi sono via via sempre più eccitanti fino a raggiungere l’orgasmo.
Il punto G è tutto il contrario, la sua reazione è ondeggiante, oscilla dal dolore al piacere, dal pianto al riso, dal non star più nella pelle fino alla pace più profonda; insomma, da un estremo all’altro. Attraverso la stimolazione di un unico punto la donna può sperimentare l’intero universo di sentimenti che il suo corpo le può offrire. Oltretutto, le sensazioni non rimangono limitate all’area pubica o al bacino, ma tendono a coinvolgere la totalità del corpo.

Se questo argomento ti interessa abbiamo scritto un libro a riguardo: “Il punto G – La ricerca iniziatica del piacere sessuale”.


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Punizioni subdole e punizioni piacevoli

Punizioni subdole e punizioni piacevoli

Punire ed essere puniti è una tematica che tutti conoscono, dall’andare a letto senza televisione nell’infanzia fino alle multe dell’autovelox o a conseguenze disciplinari per errori combinati da adulti. Anche nella vita di coppia esistono diverse forme di punizioni che uomini e donne si infliggono reciprocamente tutti i giorni, senza mai dichiararle come tali:

  • Arrivare in ritardo agli appuntamenti
  • Minacciare di lasciarlo o lasciarla
  • Negare il sostegno emozionale quando ne ha bisogno
  • Raccontargli o raccontarle per filo e per segno tutta la giornata quando è già stanco o stanca
  • Fare una scenata
  • Negargli o negarle il sesso
  • Evitare il contatto, non abbracciarlo/a, ignorarlo/a, uscire senza dire nulla
  • Indovinare il suo punto debole e farlo/a sentire in colpa
  • Sabotare le sue iniziative e i suoi progetti
  • Ridicolizzare i suoi desideri
  • Prendere le proprie difficoltà sessuali come scusa
  • Indulgere nei propri problemi come lo stress o la depressione

Tutte queste azioni, talvolta subdole e manipolative, molto spesso hanno un obiettivo ben preciso: punire il partner per qualche ferita effettiva o immaginata che abbiamo subito. Avvengono però in modo indiretto, mascherato da buone ragioni e mille scuse come: “Non me la sento di…”, “Mi sento così male, che… ” o “Questo è il tuo problema e non il mio!”.

In questo modo nell’arco di una giornata di una coppia “normale” si accumulano più sadismi che in una intera sessione sadomaso. Specialmente nella vita intima, con le punizioni subdole, che fanno soffrire il cuore e il sesso, giochiamo un one for one, oppure un payback del tipo: “siccome tu ieri mi hai…, io oggi ti…” sapendo che “domani lui mi farà… ” ma sapendo pure che “allora io dopodomani…”.

Allora perché non giocarlo consapevolmente, dichiarando apertamente “Caro, accanto a te, con tutto l’amore che provo, sto anche soffrendo. Perciò ti voglio punire! E mi piace pure”? Con una tale frase chiara si sente l’aria cambiare! Quando ammettiamo le cose come stanno veramente, senza giustificazioni e buone scuse, improvvisamente nella nostra testa qualcosa si apre, fa spazio a un nuovo modo di relazionarci.

Se questo argomento ti interessa abbiamo scritto un libro che comprende anche questi aspetti: “Trasgredire con amore”.


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